MADDALONI (CE) - Castello normanno-angioino
Il primo documento che cita il castello a Maddaloni è datato 1099 (Castrum Kalato Maddala).L'insediamento fortificato, che sorge in una posizione strategica, a guardia della via Appia, domina ancora oggi gran parte della pianura tra Nola e Capua ed è costituito da tre nuclei: 1) il castello, costruito in posizione centrale, a cui si accede da nord-est attraverso una torretta quadrata. L'edificio è a pianta irregolare ed ha subito nei secoli molte modifiche. All'interno vi sono collocati su due o tre piani molti locali abitativi e nel sotterraneo, usato come deposito, vi erano locali per cisterne e cunicoli adatti alla fuga in caso di pericolo. Sempre nel castello vi è una sala molto grande, coperta da una volta a padiglione, più elevata di circa 60 cm rispetto ad altre sale, dotata di pareti affrescate con motivi geometrici ed un camino laterale. Accanto vi sono altri ambienti anch'essi affrescati, forse adibiti a camere da letto. All'esterno vi è una cinta muraria, a difesa del castello e di un giardino ricco di piante esotiche. 2) La torre di Artus, alta 33 metri, innalzata a sud del castello. Essa si presenta con un fossato circostante, in parte colmato da una muraglia con lunette di guardia e da una torretta quadrata che copre la porta d'ingresso. Alla torretta è addossata, all'interno del fossato, una scala in muratura che conduce al terrazzo da dove, attraverso un ponte levatoio, si raggiungeva l'apertura d'accesso al primo livello della torre. Nel lato sud della torre era conservato fin dal 1975 lo stemma degli Artus. 3) La torre superiore, più piccola e detta "Castelluccio", posta su una collina più alta ed isolata . Essa nell'antichità aveva una forte funzionalità difensiva. Era circondata da una doppia cinta muraria e aveva un'ampia veduta da tutti i lati. La costruzione consiste in una torre cilindrica, alta circa 20 m, sviluppata in due piani. Attualmente la parte superiore della torre non è integra e numerosi crolli avvenuti nel corso degli anni ne rendono impossibile la visita.
In epoca normanna, Ruggiero II nel 1134 fortifico' il Castello, che divenne luogo di incontri e di soggiorno di importanti personaggi della monarchia. Il Castello di Mataluni fu riparato in epoca sveva, durante il regno di Federico II, e si arricchì in epoca angioina della torre cilindrica in tufo con base poligonale. Questa torre, simbolo di Maddaloni, eretta fra il 1390 ed il 1402 da Carlo Artus d'Angiò, feudatario dell'epoca, rappresentava un rafforzamento del sistema difensivo. Nel 1413 Maddaloni, con il suo castello, fu concessa ad Ottino e Riccardo Caracciolo, confermatagli anche dal papa Martino V nel 1419. Nel 1420 la fortificazione aveva bisogno di riparazioni e la regina Giovanna II ne ordinò i lavori di ristrutturazione. Nell'autunno del 1460, il castello fu assalito, conquistato e dato al fuoco da Ferrante d'Aragona in guerra contro Giovanni d'Angiò ed i baroni ribelli. Dopo l'incendio i nuclei abitati furono spostati e ricostruiti in pianura e tutta la zona pianeggiante sottostante il castello fu sistemata dai Carafa, divenuti feudatari sotto il dominio aragonese. Essi non abitarono il castello, ma costruirono la loro dimora nel piano, lasciando che esso, già danneggiato, andasse in rovina. La nobile famiglia regnò a Maddaloni per 350 anni, quando nel 1799 con l'abolizione del feudo e le stranezze dell'ultimo duca Marzio Domenico V, la dinastia finì. Il castello, abbandonato e diroccato, fu ereditato con le colline sottostanti dal Principe di Colobrano che nel 1821, li vendette ad Agnello De Sivo, figlio di Giacinto, che trasformò il castello e le torri in una splendida dimora che fu sede nell'età borbonica di splendide feste e battute di caccia. Il 14 settembre 1860 Maddaloni fu occupata dai garibaldini. Con Garibaldi a Maddaloni finì l'epoca borbonica e il Reame durato 730 anni e cominciò un periodo di degrado. Al tempo della II guerra mondiale il castello fu definitivamente abbandonato e lasciato al saccheggio delle truppe alleate. Per approfondire si può visitare il seguente link: http://xoomer.virgilio.it/ilcastelloweb/castello.htm
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