FONDI (LT) - Castello Caetani
Da sempre simbolo della città, rappresenta uno dei rari esempi di fortezza costruita in pianura. La struttura principale è composta da un maschio o torrione cilindrico a merlatura spiccante da una torre squadrata sottostante a pareti irregolari e dozzinali le sue parti della torre (la circolare e la squadrata) sono separate da un'intercapedine. L'altezza complessiva dei due blocchi è di circa 33 metri. Alla stessa epoca della torre appartengono le restanti parti della rocca con le alte torri cilindriche agli angoli, costruite con pietrame irregolare e caratterizzate dall'orlatura con le "piombatoie", che permetteva ai difensori di essere protetti anche quando erano costretti a lanciare in verticale qualsiasi tipo di proiettile o strumento di offesa contro gli assalitori. Si hanno così tre epoche distinte nella costruzione: base o zoccolo (prima parte del XIII secolo circa), torre quadra e torri laterali (principio del secolo XIV), mastio (seconda metà del secolo XV). La costruzione del castello iniziò nel 1319, insieme alla ristrutturazione della cinta muraria di Fondi, per volere di Roffredo III Caetani desideroso di farne il centro della sua signoria. Contestualmente ad esso fu eretto il Palazzo Baronale, utilizzato come elegante abitazione e collegato al castello. La famiglia Caetani ebbe un ruolo rilevante a Fondi, fu infatti sotto la protezione di Onorato Caetani che nel 1378 venne eletto nelle sale del castello l'antipapa (scisma d'occidente) Clemente VII. Nel 1504 il ducato passò ai Colonna e poi ai Gonzaga. Importante è la figura della principessa Giulia Gonzaga (cantata dall'Ariosto nell'Orlando Furioso), vedova di Vespasiano Colonna duca di Fondi, che fece del suo palazzo un ritrovo culturale tanto che in età Rinascimentale Fondi venne ribattezzata come ''la piccola Atene''. Possente struttura ricca di fascino, il castello venne più volte rimaneggiato e subì diversi restauri e adattamenti, mantenendo però le sue caratteristiche architettoniche. Nel 1840 per ragioni di sicurezza venne abbattuta la merlatura del mastio. Dal 1861 al 1931 venne trasformato in carcere. In taluni antri si possono ancora mirare dei graffiti di prigionieri. L'ultimo lavoro di restauro ha trasformato il castello in una struttura visitabile che ospita il museo civico (accoglie reperti di epoca romana) e meta' del salone al pian terreno funge da sala-incontri e aula per il consiglio comunale.
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