POGGIO RENATICO (FE) - Castello Lambertini
Fu costruito in epoca medievale dalla famiglia bolognese dei Guastavillani, quindi, nel XV secolo, pervenne ai Lambertini per ragioni di matrimoni e ai quali rimase per diversi secoli. L'edificio fu ricostruito una prima volta nel 1475 per volere di Egano Lambertini. In seguito alle trasformazioni apportate dai Lambertini l'austera struttura perse il suo carattere difensivo per divenire una lussuosa residenza. Una successiva ricostruzione avvenne nel 1584 ad opera dei conti Cornelio e Cesare Lambertini, per uso del governatore del feudo e della comunità di Poggio Renatico, ed è attestata da una lapide posta sotto la torre dell'attuale palazzo. Intorno al 1660 l'antico maniero venne pressoché rifatto. Poco prima, nel 1655, dopo essersi convertita al cattolicesimo, vi soggiornò la regina Cristina di Svezia, lungo il suo viaggio verso Roma. Il castello, come si presentava in passato, non viene mai descritto come un singolo edificio, ma come un complesso che contemplava l'affiancamento del palazzo, della chiesa e di una serie di piccoli edifici o casamenti di pertinenza. La più antica immagine disponibile è in uno schizzo contenuto in un libro manoscritto di disegni del 1578, eseguiti da un autore anonimo. In questa immagine, sul lato destro della torre si ergono la chiesa di foggia romanica e una serie di edifici più bassi a essa addossati. Sul lato sinistro si possono vedere i resti di una seconda torre, con tracce di una finestra ad arco acuto: il solo ordine di finestre evidenzia l'esistenza di un unico piano, mentre le feritoie, poste lungo il basamento, indicano la presenza di piani di servizio, che all'epoca costituivano il piano terra, mentre oggi ne sono il seminterrato. La torre centrale, oggi dell'Orologio, appare di maggiori dimensioni rispetto all'attuale, a filo di facciata con un avancampo più basso che la circonda, munito di merlatura e di un accesso con ponte levatoio. Un percorso in muratura, pure merlato, congiungeva il castello a un rivellino con ponte levatoio che immetteva sulla strada. Il tutto circondato da un fossato. Un terzo piccolo ponte di legno immetteva in quello che doveva essere l'orto. A margine si trovano appena abbozzati alcuni edifici, che dovevano essere situati nelle immediate vicinanze: tra loro una struttura esagonale con colonne e gradini d'accesso, che si ritrova riportata nelle planimetrie catastali dell''800 con la dicitura ‘pavaglione'. Quando la dinastia dei Lambertini si estinse, nel 1822 il castello venne ceduto alla comunità del "Pogio et Uniti" per 4.000 scudi. Verso la fine del secolo al palazzo, che aveva una facciata asimmetrica rispetto alla torre centrale, venne aggiunto un nuovo tratto di otto metri al lato nord: proprio questa parte fu danneggiata dalle alluvioni del 1949 e del 1951 e ricostruita a cura del Comune. Nel 1897 la struttura fu oggetto di un profondo e risolutivo restauro da parte dell'ingegner Ruggero Carini, che modificò, ampliò e sopraelevò parti del castello, modificandone l'immagine e reinventando un castello-palazzo, che conserva solo in alcune parti le tracce della sua origine evidenziando casualmente le trasformazioni, altrettanto profonde, subite nel ‘500 e nel ‘600.
Già da prima invece il nucleo abitativo aveva perduto la chiesa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, a cui si fa riferimento nel manoscritto del 1578, negli inventari delle eredità dei Lambertini e in un manoscritto del 1712 dell'Archivio Gozzadini. Il suo abbattimento avvenne tra il ‘700 e l''800, dal momento che nelle piante catastali del 1835 non figura più. Così come, forse qualche tempo prima dei lavori del 1897, furono eseguite demolizioni di parti del palazzo, perché in pessimo stato di conservazione: allora il grande spiazzo del castello divenne la piazza del paese e gli orti furono trasformati nei giardini municipali. Il castello è oggi sede municipale. (informazioni tratte dal sito www.comune.poggiorenatico.fe.it)
Nessun commento:
Posta un commento