PIEVE DI BONO (TN) - Castel Romano
Venne fatto costruire nel XII secolo circa sul dosso di Sant'Antonio, a dominare la Pieve di Bono e tutta la Valle del Chiese. Appartenuto prima agli Appiano e poi agli Arco, nel XIV secolo passò definitivamente ai conti Lodron che costruirono attorno alla rocca originaria i palazzi rinascimentali. Ai Lodron sono intrecciati molti fra i più arcigni castelli-fortezza situati in Trentino. Saccheggiato prima dai Corpi Franchi nel 1848 e poi dai garibaldini nel 1866, il castello-residenza venne ridotto a un cumulo di possenti macerie a seguito dalle cannonate che lo colpirono durante il primo conflitto mondiale. La sua struttura architettonica è molto singolare in quanto non si tratta nè di una torre nè di un castello, ma dell'unione di entrambi: una possente torre-castello dall'ampia base poligonale. Da alcuni anni sono in corso lavori di restauro, a cura della Provincia Autonoma di Trento, che hanno portato alla luce anche una grande quantità di manufatti, suppellettili e reperti che documentano il buon gusto e l'agiatezza delle famiglie di Castel Romano. E' già stato ripristinato l'ingresso, è stato liberato il cortile e sono stati identificati alcuni vani del pianterreno e le prigioni; sono state recuperate alcune colonne del porticato e della loggetta di fondo, nonchè antichi reperti e manufatti di pregio. Tra i detriti sono stati recuperati anche frammenti di intonaco affrescato che testimoniano la presenza di interi cicli pittorici attribuibili al XV secolo, di cui faceva parte anche l'affresco della battaglia che ornava le pareti di una sala del castello fino al 1913 e che è oggi conservato al Museo Diocesano di Trento. Una leggenda vuole che la bella Dina castellana desiderosa d’amore, uscisse nella notte in cerca di giovani amanti.
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