mercoledì 9 marzo 2011

Il castello di mercoledì 9 marzo



SAVIGNONE (GE) - Castello dei Fieschi

Deve la sua edificazione, avvenuta forse nel 1207, al comune di Tortona, a cui venne affidata sia la giurisdizione del comune che di molti altri beni di proprietà vescovile. Dai tortonesi il dominio passò ai Marabotto di Bavari, famiglia molto vicina ai marchesi di Gavi. Divenuto possedimento di Guglielmo Spinola, il castello venne espugnato, pur senza spargimenti di sangue, dalle forze della Repubblica di Genova. Possedimento della famiglia Fieschi intorno alla metà del XIII secolo, Savignone passò più volte di mano nei due secoli successivi, fino al 1478, quando ritornò tra i domini della famiglia genovese. Ultimi proprietari furono i marchesi Crosa di Vergagni, eredi dei Fieschi dal matrimonio di Nicolò e Carlotta Fieschi. Persa la sua funzione residenziale già nel XV secolo, come per molti altri castelli della valle, il suo declino ebbe inizio con la soppressione dei Feudi Imperiali voluta da Napoleone. Oggi, nonostante alcuni interventi mirati siano stati effettuati negli ultimi anni, attende ancora un programma completo di recupero.
Il castello di Savignone, attualmente in rovina, si trova incastrato su un roccione di puddinga - denominato "Conglomerato di Savignone" - che sovrasta da un'altezza di 150 metri il comune di Savignone, nell'alta valle Scrivia in provincia di Genova. Il suo recinto murario è rafforzato a meridione dalla torre o bastione semicircolare e difeso naturalmente dall'altro lato dal precipizio. La torre, collocata all'estremo meridionale, è massiccia, con una pianta a "ferro di cavallo", cioè rettilinea verso l'interno e circolare verso l'esterno delle mura. Questa tipologia era progettata per sostenere l'assalto delle prime bocche da fuoco. Parzialmente intatta nei primi piani all'esterno, dove si apre con un finestrone al piano superiore e una cannoniera al piano dei sotterranei, la torre conserva all'interno un tratto di scala e resti degli incavi dei camini ai piani primo e secondo. Il castello è strutturato su due livelli, in base al terrapieno del bastione e agli ambienti sotterranei o seminterrati ad esso collegati, sfruttando il ripiano del roccione su cui si erge. Al centro della cinta muraria sta il cortile, che corrispondeva alla piazza scoperta in cui si radunavano i militi. Ad esso si accede da una angusta scala che viene dai sotterranei. Nella parte settentrionale del castello sono i resti dell'abitazione padronale, con finestroni ampi ad altezza elevata. I sotterranei sono scavati nella puddinga e si articolano in un ampio stanzone che era riservato ai soldati, chiuso da due lati dal muraglione perimetrale, e in una cisterna per l'acqua.

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