RENDE (CS) - Castello Normanno-svevo
Sorge nel punto più alto del centro storico di Rende ed è anche chiamato "il gigante di pietra". Questa struttura molto imponente, oggi adibita a Municipio, venne costruita probabilmente nel 1095 per volere di Boemondo d’Altavilla su disposizione di suo padre Roberto il Guiscardo. Boemondo la elesse come propria base prima di partire per la prima crociata nell’agosto del 1096. Essa costituì ben presto uno dei punti di forza nella strategia difensiva della Valle del Crati: le sue mura di cinta misuravano ben 2 metri di spessore e, grazie anche alle asperità del territorio, resero il castello assolutamente inattaccabile. I normanni evitarono persino di scavare un fossato, come era loro consuetudine, e di realizzare un ponte levatoio mentre prestarono particolare attenzione alle torri di guardia, oggi 4 ma in origine forse 5, dotate di numerose feritoie per le armi a lunga gittata. La protezione era garantita anche durante gli assedi più ostinati: presso il cortile venne infatti costruita un’ampia cisterna per la raccolta d’acqua piovana da utilizzarsi in caso di necessità. Oltre alla torre centrale, quella più alta, risultavano particolarmente efficaci le due laterali, tanto che l’immagine delle tre torri è ancora oggi il simbolo della città dopo essere comparsa per la prima volta come gonfalone comunale nel 1222. Il terremoto del 1184 provocò gravi danni, danneggiando il castello e alcune chiese, Rende conobbe un periodo di recessione. Il maniero passò poi agli Svevi e da questi agli Angioini, agli Aragonesi ed ai conti Adorno. A questi ultimi sono dovuti dei lavori di ristrutturazione e fortificazione nel 1490. Nell’età moderna si trasformò in palazzo signorile, divenendo proprietà di illustri casati come gli Alarçon de Mendoza e i Magdalone, gli ultimi residenti prima che l’edificio divenisse di proprietà comunale, dei quali è ancora possibile ammirare nell'atrio del castello i due stemmi araldici.
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