CASTELLETTO MOLINA (AT) - Castello
Il borgo ha origine antichissime e alcuni reperti archeologici confermano
l'esistenza di insediamenti nel luogo già in epoca romana. Caduto l’impero
romano d’occidente il Monferrato passò sotto il dominio delle popolazioni
barbare venute dal nord Europa. Verso la fine del primo millennio dopo
Cristo venne costituito il Marchesato del Monferrato affidato agli Aleramo. Successivamente
il marchesato passò ai Paleologhi, ai duchi di Mantova e in ultimo ai Savoia. Durante
i secoli molte furono le famiglie di feudatari tra cui i Porta di Acqui, i
Marchesi d’Incisa, i Marchesi Agnelli, i conti Veggi e i Thea, cognome ancora
oggi molto diffuso nel paese. L’erezione a comune di Castelletto Molina avvenne
tra il XII e il XIII secolo con la creazione di un’amministrazione parallela al
feudatario, con a capo sindaci consoli e podestà, fino al secondo dopoguerra
quando venne eletto il primo sindaco repubblicano. Grazie alla sua posizione
geografica, Castelletto è sempre stato un importante crocevia, cosa che ha
favorito in passato gli scambi con genti di altre zone, facilitando la capacità
di accoglienza degli abitanti autoctoni.
Il castello di Castelletto Molina, è
di
origine
medievale ed è circondato da
imponenti muraglioni di
cinta, anticamente ancor più elevati e con
merlature ghibelline.
Dalle mura sorgono ancora
cinque torri: il "
torrione" principale a
base rotonda e mozzato nella parte superiore; la "
torre dei prigionieri"
che è composta da una base con pronunciata scarpa e un corpo cilindrico
culminante con un tetto che copre una merlatura ghibellina.
All'interno
oltre alla parte seminterrata con un accesso a piano e due a botola,
si contano tre piani.
Alcune feritoie del terzo piano con forte strombatura rivelano l'uso, nel
periodo più recente di vita del castello (XVII e XVIII secolo) di armi da fuoco
a media-corta gittata.
La torre conteneva le antiche carceri e una prigione sotterranea.
Un'altra torre è denominata "
la torre di guardia" ed è a
pianta quadrangolare; la "
torre del Belvedere" anch'essa
a base quadrata e formante un corpo avanzato, e infine la "
torre di vedetta"
a sbalzo da uno sperone delle mura. Le torri conservano le
merlature originarie
e presentano numerose feritoie e aperture di offesa e difesa. Vennero ricoperte
con tetti nel XVI secolo.
Il castello di Castelletto Molina è riportato in un
affresco del
XVI
secolo convenzionalmente accanto a quello di Riccaldone,
entrambi
dipinti
dal frate Ignazio Danti di Perugia (l’affresco si trova nella
Galleria del Vaticano detta “delle Carte Geografiche' dove sono dipinti sui
muri e sulle volte tavole di castelli e chiese d’Italia).
All'interno
del complesso si trovano
due edifici: uno civile denominato "
il Palazzo",
probabilmente ricostruito intorno al 1670 dalla contessa Ottavia Thea Porta, e
l'altro chiamato la "
Casa Rustica".
L'edificio seicentesco è
composto da numerosi saloni tra i quali il salone d'entrata caratterizzato da
un notevole
soffitto
ligneo a cassettone e accanto al quale è situata una
Cappella Gentilizia,
con al suo interno un pregevole dipinto di
San Francesco da Paola,
e che viene aperta al pubblico
due volte all'anno per la
celebrazione della messa. Il resto del castello è oggi abitato da diverse
famiglie comproprietarie; alcune sue parti sono state trasformate in residenza
di campagna. In questo antico maniero nel 1670 visse la contessa Ottavia Thea
Porta, una donna aristocratica che godeva di ottima fama grazie all’appoggio
dai Savoia. Pare che il suo fantasma si aggiri per le stanze del castello o che
rimanga seduto per ore su di una poltrona come se fosse in meditazione; poi, si
alza e scompare.
Fonti: http://www.comune.castellettomolina.at.it/, http://www.consulentearmonico.com/fantasma-di-ottavia/
Foto: la prima è di halzy su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/45905/view,
la seconda è di Bruno Accomasso su http://www.osservatoriodelpaesaggio.org/ATLANTE%20del%20paesaggio/Foto%20Atlante%20Astigiano/Foto%20del%20Comune%20di%20Castelletto%20Molina%20(AT)%20(Bruno%20Accomasso)/41-Castelletto-Molina-castello%20(Bruno%20Accomasso).jpg
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