SOLOFRA (AV) - Palazzo Ducale Orsini
Nel VI secolo d.C. l'abitato incorporato nel Ducato di
Benevento e fece parte del Gastaldato di Rota. Quando il Ducato beneventano fu
diviso nei due Principati di Benevento e di Salerno, si trovò in una delicata
zona di confine e fu protetta da Salerno nei cui territori era entrata a far
parte. In questo periodo si può collocare la costruzione del castello (ne
abbiamo già parlato qui: http://castelliere.blogspot.it/2016/01/il-castello-di-sabato-30-gennaio.html).
Con la venuta dei Normanni divenne feudo dei Sanseverino, poi dei Filangieri de
Candida, quindi degli Zurlo. Fin dal XIV secolo e per il rapporto con Salerno
divenne un fiorente centro artigiano-mercantile, che raggiunse il massimo
splendore del XVI secolo, definito il suo Secolo d'oro. In questo
periodo ci fu lo sviluppo di Solofra, che ebbe ben 14 rioni o casali: il Fiume,
il rione delle concerie poi divenuto Toppolo, il Sorbo, i Balsami, le Fontane
sottane e soprane, oggi S.Lucia, la Piazza, centro mercantile, i Burrelli, il
Toro, Capo Solofra, le Casate, poi Volpi, il Vicinanzo, la Fratta, la Forna e
il Sortito. Inoltre fu costruita la Collegiata di San Michele Arcangelo,
impreziosita di opere in legno intagliato ricoperte di oro e di opere
pittoriche di Francesco Guarini, seguace del Caravaggio. Dal 1555 fu feudo
degli Orsini fino alla fine della feudalità nell'Italia meridionale. Dal 1895
ha il titolo di città. Il palazzo
ducale, sede degli Orsini feudatari di Solofra, sorge nel centro cinquecentesco
della cittadina, in un ampio spazio in cui ci sono altri elementi centrali
della storia di Solofra, di fronte e in opposizione alla Collegiata, espressione
della Universitas locale. Costruito
nella seconda metà del XVI secolo, dopo che gli Orsini
avevano acquistato il feudo, dall’architetto Floro Campanile e da maestranze cavesi, il Palazzo ha un’imponente mole, espressione
dell’architettura rinascimentale. Si sviluppa intorno ad un cortile centrale
quadrato, con due piani rialzati, uno nobile e uno di
sottotetto. La facciata centrale è volta verso sud su una vasta piazza. Su di essa sono armonicamente strutturati ampi spazi divisi da una
fascia marcapiano in cui si aprono due ordini di finestroni
cinquecenteschi incorniciati da blocchi di tufo nero, interrotti dal grande
ingresso principale e dal grosso balcone centrale, che sono gli elementi più
importanti dell’intero prospetto. I finestroni del
primo piano sono più corti di quelli del piano nobile, che invece hanno uno slancio verticale molto accentuato ed una leggera
trabeazione superiore. L’ingresso principale ha un portale ad arco a tutto
sesto, che poggia su grossi pilastri con membrature che seguono il movimento, e
che giunge fin sotto il balcone. Elemento importante del piano nobile è il
balcone a loggetta che interrompe la fascia
marcapiano e poggia quasi sull’arco del portone. Esso è incorniciato da un arco
a tutto sesto e lateralmente da due lesene su cui poggia una semplice
trabeazione e un timpano interrotto. In alto il cornicione, fortemente
aggettante, sottolinea la plasticità della facciata. L’angolo sud-ovest è
circondato da una torretta ben squadrata che termina all’altezza del piano
nobile che, oltre ad avere la funzione di belvedere, serve a sottolineare
e preparare l’aspetto difensivo del lato ovest della costruzione. Questo ha uno
squilibrio rispetto al prospetto principale, dovuto alla differenza di livello
del terreno, ed un aspetto molto diverso, poiché è caratterizzato da una nudità
costruttiva, che evidenzia il carattere di fortilizio del palazzo dalla parte
dove poteva provenire il pericolo di un eventuale assedio. Lo spazio è diviso
in due zone molto diverse tra loro da una fascia marcapiano prominente. La
prima è costituita da pietre rustiche a vista che sono quelle appartenute alle
mura del castello fatte smantellare per utilizzarle nella costruzione. Su
questa si aprono i vuoti rustici dei lucernai degli ambienti seminterrati. La
seconda zona, corrispondente al piano rialzato, al piano
nobile e al sottotetto, è divisa da una seconda fascia marcapiano, meno
aggettante e molto elegante, ed è segnata da un doppio ordine di finestroni, incorniciati anch’essi da blocchi di tufo nero,
modellati da leggere membrature. Anche qui i finestroni del piano nobile si distinguono per lo slancio e
la maggiore altezza, ma non sono segnati da lesene come quelli del prospetto
principale. La facciata è completata dalle aperture quadrate del sottotetto. Il
lato nord ha un portale molto più semplice di quello
della facciata principale con arco a tutto sesto su pilastri. Un atrio voltato
a botte introduce in un cortile quadrato con un profondo pozzo al lato destro Intorno al cortile
si aprono molti ambienti che erano adibiti a scuderia, gendarmeria, stalle,
depositi e lavanderia. Sulla parete di fondo due archi
creano due ambienti divisi dall’androne posteriore. Sulla sinistra uno scalone
rinascimentale, non molto monumentale e ad archi con volte a crociera, porta ad
una loggia di accesso agli ambienti del piano nobile. In
esso ci sono due ampi saloni con tetto a capriate,
quello a nord più piccolo aveva le pareti decorate di affreschi che
rappresentavano i feudi degli Orsini, di cui sono rimasti solo pochi tratti. Il
palazzo all’inizio del XIX secolo divenne bene
privato. Crollato col sisma del 1980, è stato ricostruito nelle forme originali
e dal 1993 è sede comunale. Altri link suggeriti: http://www.solofrastorica.it/orsini.htm,
http://web.tiscali.it/archeologiasolofra/solsto.htm,
http://irpiniaoggi.it/info-comuni/solofra/solofra-palazzo-orsini-diventa-un-museo/,
http://www.sguardisullirpinia.it/headers/municipalities/360/40780/extra/Palazzo_Orsini/
(visita virtuale).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Solofra, http://www.solofrastorica.it/palazzorsini.htm
Foto: la prima è di olivo.scibelli su https://hiveminer.com/Tags/solofra,
la seconda è presa da https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/09/7a/97/84/collegiata-san-michele.jpg
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