TRICESIMO (UD) - Castello Feudale
Le prime notizie certe sul castello si hanno a partire dal XIII secolo. Secondo un documento dell'anno 1253 esso risulta abitato dalla nobilissima Famiglia di Tricesimo. Verso la fine del secolo venne acquistato dai signori Della Torre che ne fecero feudo sottomesso al patriarcato di Aquileia. Per la sua importanza strategica la chiesa aquileiese del periodo ne difese la proprietà in numerose dispute. Dagli inizi del XIV secolo vennero rafforzate le difese perimetrali, così da opporre adeguata resistenza agli assalti sempre più frequenti, portati principalmente dai soldati dei Conti di Gorizia, rivelatisi fra i più fermi oppositori del patriarcato di Aquileia. Nel 1420 il feudo di Tricesimo, passò sotto il controllo della Serenissima. Fu negli anni immediatamente successivi che il maniero passò più volte di mano. Dapprima ai Prampero, poi ai Montegnacco, quindi ai conti Valentinis. Ai lavori di ampliamento e restaurazione iniziati da Sebastiano di Montegnacco seguirono quelli dei Conti Valentinis che sistemarono la facciata seguendo uno stile veneziano con finestre rettangolari ed una grande trifora al centro, così come appare oggi. Nel 1511 il castello venne saccheggiato dei contadini affamati in rivolta. La storia recente vede il castello è acquistato dalla curia di Udine nel 1948, per essere destinato al culto, ma principalmente utilizzato per il ritiro e gli esercizi spirituali. La struttura difensiva del castello è costituita da una cinta muraria esterna di epoca medievale, dotata di feritoie e di merli guelfi, con sei torri ai suoi angoli e, al centro, un palazzo quadrato. Tale palazzo, quasi completamente nascosto dalle mura, non conserva alcuna traccia di quello originario risalente ai secoli XIII e XIV, bensì appare come una residenza in stile architettonico rinascimentale. Sono degni di attenzione i caminetti monumentali presenti nelle numerose sale. Nei pressi del palazzo, a lato del campanile, vi è una piccola cappella gentilizia arricchita da un affresco di Pomponio Amalteo risalente al 1500, restaurata di recente e perfettamente conservata.
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