CAGLIARI - Castello di San Michele
E' situato sull'omonimo colle, uno dei più alti di Cagliari (120 s.l.m.), oggi circondato da una notevole quantità di costruzioni, ma un tempo isolato nel territorio nord-occidentale esterno del capoluogo sardo. Il primo impianto, presumibilmente ad una sola torre, risale al periodo bizantino o primo giudicale ( X secolo ) ed aveva la funzione di difendere Santa Igia, la capitale del Giudicato di Cagliari. Nel 1327, poco dopo la conquista catalana di Cagliari, il castello fu concesso a Berengario Carroz. Il castello visse il periodo di maggior splendore nel Quattrocento, proprio quando appartenne alla famiglia Carroz, alla quale è legata indissolubilmente la sua storia, divenendo una delle più lussuose residenze della Sardegna. L’ultima esponente dei Carroz, che visse come castellana a San Michele, fu la sfortunata contessa Violante, la quale morì nel 1511 e il castello fu quindi incamerato tra i beni della Corona spagnola. Abbandonato e progressivamente decaduto, il castello fu usato come Lazzaretto durante la peste "di Sant'Efisio" (1652-'56), ma anche nuovamente fortificato in occasione degli attacchi francesi del Seicento e del Settecento. Usato come caserma degli invalidi nel primo Ottocento, fu cancellato dall'elenco delle fortificazioni nel 1867 per essere venduto al Marchese Roberti di San Tommaso, che lo fece restaurare e fece rimboschire parte del colle con pini d'Aleppo. Nel 1930 il colle ed il castello diventarono di pertinenza militare. Passato al Comune, nel 1990 si avviarono nuovi lavori di restauro della fortificazione e di riassetto del colle. Oggi il castello conserva le tre torri e la cortina muraria, circondata dal fossato, ma ha subito una profonda trasformazione con strutture di acciaio e policarbonato, che ne hanno interamente occupato la parte interna. Al suo interno ospita mostre, conferenze ed altre iniziative culturali (http://www.camuweb.it/).
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