AUGUSTA (SR) - Forte Garcia e Forte Vittoria
Furono edificati nel 1567, durante la dominazione spagnola, sulle due isolette che si trovano all'interno del porto di Augusta, verso nord nelle vicinanze dell'area dell'idroscalo e del Parco dell'Hangar. Essi nacquero per volere del Vicerè di Sicilia Don F. Garcia de Toledo, che impose loro il suo nome e quello della consorte, al fine di dotare la città di un adeguato sistema difensivo, tale da poter fronteggiare la preoccupante minaccia delle incursioni Ottomane. Erano difficilmente raggiungibili dall’artiglieria di minor calibro posta sopra alle possibili navi attaccanti che erano, invece, alla portata della più efficace artiglieria fissa posta nei forti. Appare, pertanto, strana la capitolazione della città ad opera della flotta francese nel 1675 tanto da far pensare al tradimento del comandante della piazzaforte. Cessato il pericolo delle incursioni, i due Forti vennero adibiti a carceri quindi, a partire dal 1743, utilizzati come lazzaretto a causa del diffondersi dell’epidemia di peste prima, e di colera un secolo più tardi. A questa fase risalirebbero le tracce di forni crematori ancora visibili all’interno del Forte Vittoria. Nel 1878 le sorti del forte Garcia migliorarono, grazie al passaggio al demanio militare, che se ne servì per depositarvi il carbone impiegato per le navi da guerra. Il forte Vittoria invece, in questo periodo venne destinato a stazione sanitaria per la quarantena delle navi mercantili. A tale scopo esso fu sopraelevato di un piano e trasformato in vero e proprio ospedale. Agli inizi del Novecento, Augusta divenne “base passeggera” per le operazioni navali di conquista della Libia. In tale circostanza le vecchie fortificazioni trovarono un riutilizzo per scopi militari: forte Vittoria ospitò il Comando piazza, e forte Garcia servì come deposito. Dal 1950 vennero lasciati in un pietoso stato di abbandono pur facendo parte del demanio marittimo ed essendo testimonianza della grandezza e dell'importanza strategica di Augusta. Furono saccheggiati di tutto ciò che era stato lasciato dalla Marina Militare e che avrebbe potuto costituire documentazione per un uso successivo. Prima di essere abbandonati al degrado vi si organizzarono delle rappresentazioni teatrali tra cui "L'Amleto" di Shakespeare che fu un successo anche per l'ambientazione naturale della fortezza ,dove la scenografia ebbe un'importanza primaria per la realizzazione di una tragedia che si svolge appunto in un castello. Questi due esempi di architettura militare , se restaurate , potrebbero essere un'attrazione di indubbio valore turistico e inoltre potrebbero essere impiegati come museo o centro studi e serviti di un servizio di motobarche che li colleghi alla terraferma. Il maggiore dei due, il Garcia, situato sul lato Ovest, occupa una superficie di 3.100 mq. ma è anche il più basso in quanto costituito solo da spessi bastioni all’interno dei quali furono realizzati alloggiamenti bui umidi (con aperture solo sulla corte interna e non verso l’esterno per non aumentare la vulnerabilità della costruzione). Una scala interna conduce alle terrazze, articolate su due livelli per consentire l’impianto di un doppio ordine di fuochi. La copertura degli ambienti del forte Garcia fu realizzata sicuramente con robusti archi in pietra dimensionati per poter reggere il peso dei grossi pezzi d’artiglieria che, nelle epoche in cui il forte fu usato per gli scopi difensivi, erano posti dietro gli spessi spalti in apposite piazzole semicircolari ancora visibili. Il forte Vittoria, esteso 1.300 mq e di forma pressappoco quadrangolare, ha subito nel tempo vari rimaneggiamenti. Mostra ambienti sopraelevati con numerose finestre verso l’esterno. Vi si accede dal lato Ovest attraverso un istmo d’una cinquantina di metri che lo collega al forte Garcia. Su questa striscia di terra, dal lato del forte Vittoria, esiste un attracco per piccole imbarcazioni. Uno dei 21 vani del piano terreno, reca ancora visibili le strutture del forno crematorio, installatovi al tempo della stazione sanitaria. Come per l’altro fortilizio, anche qui una rampa di scale conduceva alle terrazze, articolate su due livelli, su cui erano inizialmente disposte le bocche di fuoco. Esse sono state del tutto obliterate dalla costruzione della stazione sanitaria. Forte Vittoria è stato recentemente restaurato, inaugurato alla presenza della Sovrintendenza e delle autorità civili e militari. Fa parte del patrimonio della Port Authority, nonostante il grande interesse storico e culturale continua ad essere tenuto chiuso al pubblico. Come pubblicato nel sito dell'ITIS di Augusta, a cura del dott. Luca Di Giacomo, (indirizzo: http://www.itisaugusta.it/corso/offarch/Vittoria_sito/accesso_vit.htm) i forti sono visitabili previa autorizzazione dell'Autorità Portuale di Augusta. Su richiesta, il servizio di traghettamento viene svolto dal gruppo barcaioli che ha sede presso la vecchia Darsena.
2 commenti:
Speriamo che queste meraviglie come tante altre non vengano lasciate morire, sarebbe bello visitarle. Ciao, Arianna
concordo con te Arianna, sono edifici pregni di storia e non meritano di essere dimenticati e abbandonati. Grazie per le tue visite al mio blog, sono onorato ;-)
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