lunedì 6 giugno 2011

Il castello di lunedì 6 giugno



TERAMO - Castello della Monica

E' una ricostruzione ottocentesca di un edificio medioevale. Si trova a Teramo, in posizione isolata sul piccolo colle di San Venanzio, poco distante da Piazza Garibaldi e sul sito di un'antica chiesa della quale furono riutilizzati materiali di costruzione ed elementi decorativi. Il pittore teramano Gennaro Della Monica, grande sognatore, seguendo la moda di fine secolo e ispirato forse dal borgo medioevale realizzato nel Parco del Valentino (da lui visto durante un suo viaggio a Torino), decise di costruire un vero e proprio castello nel quale avrebbe vissuto con la sua famiglia. L'inizio dell'edificazione avvenne nel 1889 e già un anno dopo risultavano erette le mura del corpo e coperto il tetto. Questo pittore, assai perfezionista, per rendere tutto più verosimile, fece costruire anche il borgo del castello e cercò di rendere il tutto un po' decadente, come corroso dal passare degli anni. Purtroppo l'interno del castello oggi non è visitabile perché pericolante, ma è ricco di passaggi, stanze, finestre, naturalmente tutto arricchito dalla mano del proprietario artista che ha dipinto ogni tipo di particolare. Il castello è stato anche luogo d'amori segreti, di leggende, fantasie e di morti crudeli. Della Monica abitò nel Castello e vi collocò il suo studio, dove raccolse una mole enorme di studi, appunti e disegni realizzati nel corso dei lavori di completamento degli interni e dell'intero complesso. Negli anni successivi infatti furono portati a termine anche altri due edifici secondari che, insieme al corpo principale, formarono un vero e proprio Borgo di sapore medioevale che, oltre al Castello e ai due edifici a valle, comprendeva una dipendenza di servizio e dei graziosi giardini a terrazzo. Un aneddoto racconta che una zingara di cui l'artista si era innamorato, gli predisse -sbagliando- di esser destinato a morire nel giorno stesso in cui la costruzione del castello fosse arrivata a termine;si spiegherebbe con tale motivo il continuo progettare di piani e padiglioni. Nel settembre del 1900, nel corso delle feste per l'inaugurazione e la riapertura al culto della chiesa della Madonna delle Grazie in Teramo, il "fuochista" Pietro Paolo Vallone ideò uno straordinario spettacolo di illusionismo pirotecnico che ebbe per tema proprio l'incendio del Castello Della Monica. Dopo la morte del Della Monica (1917) fu Vincenzo Bindi, lo storico dell'arte nativo di Giulianova, a proporne per primo l'acquisizione da parte del Comune per destinarlo a sede del Museo civico. La proposta però, criticata da più parti, fu subito accantonata. Ad eccezione di un solo edificio, che è rimasto abitazione privata, il resto del complesso è di proprietà del Comune di Teramo ed è attualmente in fase di restauro per essere poi riaperto al pubblico e riconsegnato alla Città. Purtroppo a tutt'oggi, 2011, il restauro non appare concluso e il castello, soprattutto l'interno con le ricche pitture murali, appare ormai avviato verso un degrado senza ritorno. Inoltre, a causa di una proliferazione edilizia incontrollata, però, a partire dal secondo dopoguerra il Castello fu via via sempre più circondato e soffocato da abitazioni e condomìni che hanno finito per occultarne completamente il profilo fino a renderlo quasi indistinguibile alla vista e a mortificarne ogni valenza paesaggistica. Per approfondire si può visionare il seguente filmato http://www.youtube.com/watch?v=01tToj8MLCo

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