Cisano Bergamasco (BG) - Castello Vimercati Sozzi
Rappresenta il simbolo del paese, con la sua torre superstite svettante che domina il centro abitato dalla sua posizione sopraelevata. In documenti risalenti al 1021 viene citato il castello di Cisano, appartenente ai conti Visconti Sozzi de'Capitani, famiglia predominante che possedeva numerosi terreni, edifici (tra i quali il castello stesso) ed esigeva il pagamento di decime, tra cui anche un’imposta per l’attraversamento del fiume Adda che avveniva in località La Sosta mediante l’utilizzo di un barcone. Tra il XII e il XIII secolo Cisano fu teatro di scontri tra Guelfi e Ghibellini, che continuarono fino all'accordo di pace firmato a Ferrara nel 1433, nel quale venne sancito il passaggio di Cisano e dei borghi limitrofi alla Repubblica di Venezia. Da allora non si sono più verificati episodi di una certa rilevanza politica nel paese che, forte della ritrovata tranquillità, cominciò ad intraprendere attività economiche che risollevarono la condizione economica e sociale dei propri abitanti. Soltanto alcune carestie e ondate epidemiche di peste di manzoniana memoria misero in seria difficoltà la popolazione, che seppe sempre rialzarsi e riprendere le proprie attività. Nel 1797 Cisano, così come gran parte della provincia di Bergamo, venne annesso alla Repubblica Cisalpina, dominazione che durò fino al 1815 quando subentrarono gli austriaci che instaurarono il Regno Lombardo-Veneto; l’ultimo passaggio di consegne avvenne nel 1859 con l’ingresso nel neonato Regno d'Italia. Nel 1863 assunse la attuale denominazione Cisano Bergamasco.
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