lunedì 20 giugno 2011

Il castello di lunedì 20 giugno



DOVADOLA (FC) – Rocca dei Conti Guidi

Situata su uno sperone di roccia puddinga che domina il paese, fu costruita su avamposti longobardi e le prime notizie risalgono al 1021 sebbene l'edificio attuale si debba far risalire al XIII secolo ad opera di Marcoaldo Guidi. La parte più antica è costituita dal mastio, come attesta l'iscrizione che riporta la data 1339, nella lunetta della finestra del terzo piano. Ai primi del XII secolo la cittadella apparteneva agli arcivescovi di Ravenna. Passò poi ai conti Guidi di Modigliana intorno alla fine del 1100, quindi agli Ordelaffi (1334) e di nuovo ai Guidi che esercitarono la signoria fino al 1405, quando Malatesta Guidi la cedette alla Repubblica di Firenze, sotto cui Dovadola fu podesteria civile. Nel 1467 Bartolomeo Colleoni con le sue truppe di ventura espugnò la rocca e la dette alle fiamme. Dopo una brevissima dominazione veneziana, Dovadola tornò in possesso di Firenze e fino al 1928 fece parte geograficamente di quella provincia. E’ certamente uno degli esempi meglio conservati di fortificazione dei Conti Guidi, nonostante l’incuria degli ultimi secoli ne abbia danneggiato diversi punti. La rocca è intatta per quanto riguarda alcune strutture quali cortine, i bastioni ed il mastio, mentre le rimanenti versano in grave stato di abbandono. La fortificazione consta di tre piani o meglio di tre blocchi sovrapposti e concatenati da passaggi obbligati che collegano l'ingresso principale alla sommità del mastio. L'ingresso, che era munito di ponte levatoio di cui sono ancora visibili le corsie delle travi di sollevamento, conduce nel cortile interno circondato dal mastio e dalle cortine difensive. Il mastio, a sezione quadrata e alto 30 metri, è costruito su 5 piani, di cui due sotterranei, collegati da una scala a chiocciola. L'attuale aspetto quattrocentesco è dovuto alle modifiche a cui il castello fu sottoposto nel successivo periodo di dominazione fiorentina. Attualmente la rocca è di proprietà della famiglia Blanc Tassinari, il cui stemma spicca sul portale di ingresso.

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