TERELLE (FR) – Castello d’Aquino
Venne edificato intorno al 1117 dal conte d’Aquino Pandolfo, sotto forma di una torre, su una delle cime che fiancheggiano il lato orientale del Monte Cairo, con lo scopo di molestare, se non dominare, la potente Abbazia di Montecassino che, agli inizi del XII secolo, attraversava un periodo di difficoltà. Il castello di Pandolfo, dietro preghiera dei monaci di Montecassino, venne raso al suolo dall’imperatore del Sacro Romano Impero Lotario III di Supplimburgo, nel 1137. Ricostruito dagli aquinati, venne nuovamente distrutto dall’abate Roffredo, nel 1195. In seguito subì nuove ricostruzioni e altre distruzioni come certamente quella ordinata dall’imperatore Federico II di Svevia , il quale nel 1220 fece abbattere nel Regno di Sicilia tutte le fortezze sorte dopo il 1189, anno della morte di Guglielmo II il Buono, ultimo re normanno. L’aspetto attuale del maniero risale probabilmente alla ricostruzione del XIII secolo. La posizione geografica di Terelle, arretrata rispetto alle pianure, ai grandi corsi d’acqua e alle grosse vie di comunicazione, è stata per lo più una garanzia dalle occupazioni e traversie che hanno maggiormente interessato i comuni della Valle del Liri e della Terra Sancti Benedicti. Terelle ha perciò goduto di una relativa tranquillità, nel Medioevo, sufficientemente difesa dal suo castello peraltro non particolarmente munito di poderose opere di fortificazioni. Già verso la fine del sec. XVI veniva descritto come ‘un recinto d’un castellaccio con alcune stanze inabitabili‘ che gli ultimi signori, nella persona di Alfonso D’Avalos, nel 1583 vendettero ai Duchi di Sora, del cui casato seguì i destini, lieti e meno lieti, fino al 1796. In tale anno il duca Boncompagni-Ludovisi vendette al re Ferdinando IV di Borbone-Napoli oltre a Terelle anche Aquino, Arce, Roccadarce, Santopadre, Roccasecca, Colle S.Magno e Palazzolo (Castrocielo ). Nella fase di maggiore fortificazione, il castello era protetto da ben cinque torri, una con prevalente funzione di difesa e le altre quattro, una per ogni lato dell’intero complesso, a scopo di avvistamento e di comunicazione interna ed esterna. Oggi due di questi torrioni sono in discreto stato di conservazione, a vederli dall’esterno; degli altri non restano che scarse e incerte tracce, avanzi di crolli causati dai rovinosi e ripetuti terremoti che scossero la zona durante i tormentati secoli dell’ultimo Medio Evo. Opportuni restauri e riusi adeguati potrebbero far rinascere l’antica costruzione, oggi in stato di abbandono.
Foto: la prima è presa da http://www.laciociaria.it/comuni/terelle_storia.htm, la seconda è presa da https://www.icastelli.it/it/lazio/frosinone/terelle
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