STINTINO (SS) - Torre della Pelosa e Torre del Falcone
La T
orre della Pelosa e la
Torre del Falcone fanno parte del complesso di strutture fortificate che,
dall'alto medioevo sino alla metà del diciannovesimo secolo, hanno costituito
il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione della fascia costiera
della Sardegna. La Torre della Pelosa è situata su un isolotto posto tra
l'Isola Piana e capo Falcone proprio all'ingresso dello stretto dell'Asinara,
posizione strategica per il controllo del traffico delle imbarcazioni che dal
"mare di fuori" si dirigevano verso la costa bassa e sabbiosa del
golfo dell'Asinara, facilmente violabile in caso di assalto alle comunità
rivierasche della zona. È in contatto visivo con le torri dell'Isola Piana e di
capo Falcone. La torre prende il nome dalla vicina spiaggia chiamata
originariamente "Sa palosa", probabilmente per la presenza di paglia
marina (alghe) che vi si deposita in abbondanza. Ha forma troncoconica, un
diametro alla base di 16 m, un'altezza di 10 m e uno spessore del
muro perimetrale di circa 2,5 m. È costruita con la pietra della zona,
scisto, e si trova ad una quota di tre metri s.l.m. Il boccaporto, che
garantiva l'accesso alla casamatta, cioè l'ambiente interno a prova di bomba,
è collocato a sei metri dal suolo e, come per
la gran parte delle torri costiere della Sardegna, l'accesso alla torre
avveniva con l'ausilio di scale in corda o a pioli che, in caso di pericolo
potevano essere ritratte con facilità. La camera, dal perimetro circolare, presenta
una volta a fungo sostenuta da un pilastro centrale ed è divisa da tramezzi in
tre vani, ciascuno di essi dotato di feritoia; alla sinistra del boccaporto,
ricavata all'interno del muro perimetrale, è presente una stretta e ripida
scala grazie alla quale si accede alla terrazza o piazza d'armi. Sopra la
terrazza era presente la cosiddetta "mezzaluna", una struttura
leggera dalla forma di semicerchio fatta di coppi e canne, che poggiava sul
parapetto, realizzata per dare riparo ai soldati e alle munizioni. La torre
della Pelosa venne edificata con certezza prima del 1578, data in cui, in un
documento a firma del viceré De Moncada, già si parla della necessità di
intervenire per delle riparazioni. Altri documenti riportano che la tipologia
della torre era del tipo
de armas o
gagliarda, cioè di difesa
pesante e che la guarnigione a presidio era formata dal comandante, l'alcaide,
un artigliere e tre o quattro soldati i quali avevano a disposizione un
armamento composto da tre cannoni di grosso calibro, una spingarda e alcuni
fucili. Nel 1637 è testimoniato un attacco di galere da Biserta e nel dicembre
dello stesso anno anche da parte di una squadra navale corsara francese, che
finiranno per distruggere le torri dell'intero settore N/O. Forse per queste
motivazioni, da documenti d'archivio, si ricava come proprio nel 1637, nella
Torre della Pelosa, vi fu una maggiore assegnazione di uomini e d'armi.
Successivamente la torre, dopo essere stata riparata o ricostruita, è
documentata nel 1720 nella relazione del Cagnoli, I Commissario di fabbriche,
artiglierie e fortificazioni, dove viene definita "torre de armas",
cioè gagliarda, di difesa pesante. In seguito, nella relazione del 1767 del
piemontese Ripol, è testimoniata nella torre la presenza dell'"alcaide"
( il capitano della torre), di un artigliere e tre soldati, più un armamento
costituito da una spingarda e tre cannoni. Si ricordano, inoltre, riparazioni
nel 1766, nel 1785-86, 1828 e 1841. Nel 1842 fu soppressa la Reale
Amministrazione delle Torri, un istituto governato da un organo deliberante,
composto dal viceré e da tre rappresentanti dei bracci parlamentari, che
gestiva la difesa e la fortificazione di quei tratti di litorale sardo che non
erano amministrati dalle città e dai baroni. Quattro anni dopo, la torre fu
dismessa.
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La
torre del Falcone è
situata sulla cima dell'omonimo promontorio, a 189 m s.l.m.; grazie
all'ottima visuale di cui gode, domina un eccezionale orizzonte che abbraccia
il golfo dell'Asinara (compresa l'isola stessa stessa) e la quasi totalità
della Nurra. Risulta in contatto visivo con le torri di Trabucado, della Pelosa,
dell'Isola Piana, delle Saline, di Porto Torres e di Frigiano. Costruita con pietrame di scisto recuperato sul luogo, la
torre si presenta di forma troncoconica, con un diametro esterno di 9,5 metri,
un'altezza, dallo zoccolo al lastrico, di 8 metri e muri perimetrali dello
spessore di circa 1,5 metri. L'ingresso, posto a quattro metri di quota dal
suolo, avviene grazie una scala esterna; questa introduce in una camera
circolare del diametro di 5,6 metri nella quale una pilastro centrale sostiene
la volta a cupola; radialmente all'ingresso vi sono due troniere o feritoie.
All’interno si trova un caminetto/cucina e una cisterna sotto
il pavimento. Attraverso una stretta e ripida scala a ridosso del
muro perimetrale si accede alla terrazza o piazza d'armi; una garitta in
muratura protegge il boccaporto dagli agenti atmosferici. Anche sopra la
terrazza della Torre del Falcone era presente la cosiddetta
mezzaluna,
una struttura leggera dalla forma di semicerchio fatta di coppi e canne, che si
poggiava sul parapetto, realizzata allo scopo di dare riparo ai soldati e alle
munizioni. La torre compare per la prima volta nella carta dall'ingegnere
militare Rocco Cappellino, inviato in Sardegna dall'imperatore Carlo V nel
1552. Da ciò se ne può determinare l'anno di edificazione che con molta
probabilità era il 1577. Considerando la posizione strategica, più che una
torre
gagliarda o una
senzilla (così venivano definite le torri
da difesa) essa si può considerare una
torrezilla, cioè una postazione
di avvistamento e segnalazione. La guarnigione era formata da due soldati che
avevano a disposizione due fucili e due spingarde. Nonostante una condizione
strutturale accettabile, i significativi cedimenti del coronamento superiore
richiedono un urgente intervento di recupero.
La scala,
all’esterno della struttura, è stata aggiunta solo recentemente.
Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=kggFqAcZmA4#%21
(video di Salvatore Becciu), https://www.youtube.com/watch?v=XcPaO4g1rnk (video
di Luca Urbinati)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_della_Pelosa, https://www.stintino.net/Torri.php,
http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17935&v=2&c=2575&c1=2640&visb=&t=1,
https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_del_Falcone, http://www.girovagandoinsardegna.it/capo-falcone.html
Foto: la prima, relativa alla Torre della Pelosa, è di Francesco A. su
https://www.tripadvisor.it ; la seconda, relativa alla Torre del Falcone, è di
Gianni Careddu su https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_del_Falcone#/media/File:Stintino_-_Torre_del_Falcone_(3).JPG
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