FORLIMPOPOLI (FC) – Rocca Albornoziana
Si erge maestosa nel centro del paese in Piazza Garibaldi ed è una delle più belle rocche di Romagna. Fu edificata negli anni compresi fra il 1360 e il 1365, per un preciso piano strategico militare, su volere di Egidio Albornoz, il cardinale al quale il papa affidò la riconquista delle terre romagnole. Già prima del suo arrivo a Forlimpopoli, esisteva una fortificazione a guardia delle mura cittadine. Nel 1356 gli Ordelaffi provvidero a restaurare e rafforzare la città ma nel 1360 l’Albornoz, alla testa delle truppe pontificie, dopo un lungo assedio, la rase al suolo quasi interamente permettendo che le truppe saccheggiassero le abitazioni ed uccidessero gli abitanti. Il Palazzo Vescovile venne occupato ed il Vescovo allontanato. La rocca venne riedificata sulle basi della precedente e con i materiali recuperati dalle devastazioni della città, inglobando edifici preesistenti, come la vecchia Cattedrale di Santa Maria. Questa, probabilmente nel 1363, venne in gran parte abbattuta per far posto alla fortezza. Nei sotterranei, inoltre, sono rimasti i ruderi del presbiterio della chiesa. La struttura venne praticamente ultimata in pochi anni tanto che Anglico de Grimoard, nella sua Descriptio provinciæ Romandiolæ del 1371 la nomina rocca Salvaterra. In seguito al periodo albornoziano, la città ripassò sotto il dominio degli Ordelaffi ed uno di questi, Sinibaldo, fece rafforzare la struttura. Terminata la costruzione, Sinibaldo cedette la rocca al figlio Pino Ordelaffi il quale, morendo, la lasciò in eredità nel 1402 al fratello Francesco. L’edificio fu oggetto di diverse modifiche anche in seguito, a seconda delle esigenze dei vari proprietari: gli Sforza, il Valentino, i Rangone, gli Zampeschi, i Savelli, i Capponi e la Municipalità. La rocca è a pianta quadrangolare ed è munita di muri a scarpa e di 4 torrioni circolari posti a ciascuno degli angoli. La cortina meridionale è rafforzata dal mastio che custodisce l'ingresso sottostante dove una lapide del 1535 ricorda il soggiorno di Papa Paolo III Farnese. A tale scopo, per rafforzare le posizioni all'entrata, fu innalzato un rivellino che rafforzasse l'accesso alla rocca. Di esso però non rimane più traccia oggi. Le due torri che guardano ad est attualmente hanno forma circolare, ma gli scavi archeologici hanno messo in evidenza le primitive forme: erano a pianta poligonale e solo verso la metà del '400 assunsero l’aspetto attuale. Al centro della rocca vi è una corte, utilizzata un tempo come piazza d'armi e dal 1997 adibita ad arena cinematografica e di spettacoli vari nel periodo estivo. Nei locali disposti lungo il primo piano, sono visibili tracce di decorazioni rinascimentali sui soffitti a volta. Nell’ala est vi è una piccola cappella gentilizia, con affreschi del XVII secolo. Invece a sud, sopra alla porta è situata la più antica delle immagini in pietra con lo stemma del Comune che risale circa alla metà del ‘600. Nel lato a sud vi è il Teatro Verdi, edificato nei primi decenni del 1800. Esso presenta una cavea a ferro di cavallo con due gallerie sostenute da colonne in ghisa. Dall’esterno si nota l'ingresso formato da una successione di imponenti archi a tutto sesto che fungono quasi da filtro tra la piazza esterna e la corte della rocca. L’ala nord della rocca ospita gli uffici municipali. All'interno, l'ufficio del Sindaco é arredato coi mobili di Pellegrino Artusi, mentre nella Sala Giunta si può ammirare il quadro di A. Romagnoli, Tiziano che dipinge la Venere, anche questo ereditato dall'Artusi. Nell'ala est c'é il Museo Archeologico al piano terra e la Sala Consiliare al primo piano, con una piccola cappella gentilizia, dedicata all'Eucarestia, con pitture dell'inizio del XVII sec.: Il pane degli angeli nella volta, La caduta della manna e Il Profeta Elia che risentono dell'influenza dell'opera di Francesco Longhi.Nella parete sud é conservato il grande sipario del Teatro Verdi dipinto dal pittore forlimpopolese Bacchetti (sec. XIX), raffigurante la distruzione di Forlimpopoli ad opera dell' Albornoz. Per chi volesse approfondire, il mio invito a visitare il seguente sito: www.ungiornonellarocca.com
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