ACUTO (FR) - Castello vescovile
Sorge proprio nel punto centrale del paese, in posizione dominante sulla porta d'ingresso e il borgo, rettilineo di circa duecento metri. La costruzione originale risale intorno all'anno Mille. Fu proprietà dei vescovi di Anagni fin dall'XI secolo a parte un breve periodo di nove anni verso il 1430, durante il quale appartenne ai conti di Segni. Nel 1507 era amministrato dal vescovo di Anagni. Nel 1551 il ramo gentilizio dei Caetani Palatini si impossessò con la forza del paese, in cui, forse, la famiglia aveva gìà avuto possedimenti dei Caetani; in ogni caso nel XV sec. Alto e Grato Conti di Anagni se ne impadronirono, provocando l’intervento del Pontefice Eugenio IV che ne restituì il possesso alla Chiesa. Ritornando così sotto la giurisdizione della Capitolo anagnino, il castello vi rimase, anche in seguito senza subire altre forzate espropriazioni, come risulta dagli atti del XVI sec. Va sottolineato, a questo proposito, che ancora fino ai nostri giorni il vescovo di Anagni è insignito del titolo di “Signore di Acuto”. La struttura attuale, in scura pietra grigia e dalla forma solida e robusta, è solo una parte dell'antico castrum. Come molti altri castelli laziali, trasformato in villa residenziale, ci appare molto manomesso tanto da non rendere possibile una valida lettura storica. Il portale d'ingresso, preceduto da doppia scalinata laterale, conduce a un atrio spazioso, da cui si accede ai due piani, abitati fino ad anni recenti (conti Giannuzzi Savelli). Un torrione rotondo di tre piani, anch'esso abitabile, chiude la facciata sul lato destro. Fissando un appuntamento, è possibile accedere all'interno del castello. Un balcone panoramico domina il paese. La seconda foto è una cartolina della mia collezione.
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