SALIZZOLE (VR) - Palazzo-castello Campagna in frazione Bionde
Detto anche Corte Dominicale Campagna dal nome della famiglia che ne era proprietaria già prima del 1581, anno in cui Girolamo Campagna propose ai Provveditori sopra li Beni Inculti di irrigare un appezzamento di terra, situato di fronte alla sua corte sul lato destro della Chiesa Parrocchiale, utilizzando l'acqua proveniente dalla Sanuda. Nel 1653 vi abitava Laura Becelli, vedova di Perseo Campagna, figlio di Girolamo. Nel 1813, quando apparteneva a Gianbattista Campagna, l'antica casa padronale era classificata come "casa da massaro" e nel 1849, quando era intestata al conte Girolamo Campagna, figlio di Luigi, come "fabbricato per azienda rurale". Nel 1863 la corte e l'annesso fondo vennero trasferiti a nome di Girolamo e Paolina Campagna. Quest'ultima si unì in matrimonio con Giorgio Portalupi e portò la proprietà della tenuta nel patrimonio dei Portalupi. Con un testamento del 1873 Paolina nominò erede dei suoi beni il figlio conte Giulio Portalupi; tali beni passarono nel 1890 in proprietà alla contessa Maria Giustiniani Barbarigo, moglie di Giulio. Secondo una planimetria realizzata da Marco Cristofoli nel 1801, nella parte settentrionale della Corte, di fronte alla Chiesa Parrocchiale, sono compresi la casa padronale con torre colombara verso la strada e un piccolo edificio rustico, ambedue disposti sul lato nord, e la barchessa con un'altra torre colombara posizionata sull'angolo sud-ovest. La parte recintata meridionale è priva di fabbricati. Questa testimonianza cartografica, le definizioni contenute nei catasti Napoleonico e Austriaco e le osservazioni stilistiche che si possono fare oggi, suggeriscono l'ipotesi che l'antica casa padronale vada identificata con l'edificio di belle forme cinquecentesche e con il maestoso portale a bugnato, mentre il corpo dei fabbricati ad esso adiacente sormontato da merlature, con portali ogivali e includente un torrazzo di pianta circolare, sia il frutto di una ricostruzione in stile neogotico-castellano eseguita secondo il gusto imperante nella sesta e settima decade dell'Ottocento. Anche la torre prospiciente la strada, con il coronamento ad archetti e merlato, tradisce l'intervento di sopraelevazione di gusto neomedievale e comunque il complesso edilizio rappresenta un interessante e insolita trasformazione di un'antica "casa da paron" in una residenza di villeggiatura realizzata dai Portalupi nella seconda metà dell'Ottocento quando ne entrarono in possesso. Gli attuali proprietari della nobile residenza sono le famiglie Chiaramonte e Scipioni.
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