FAVARA (AG) – Castello Chiaramonte
Fu edificato secondo alcuni studiosi intorno al 1270 come dimora di caccia di Federico II di Svevia; a sostegno di questa teoria c’è la disposizione in quadrato dei corpi di fabbrica che richiamerebbe lo schema tipico dei castelli svevi sorti nella Sicilia orientale e che lo accosterebbe ai "palacia" o "solacia" fatti costruire dal re Federico II di Svevia (1194-1250) in Sicilia ed in Puglia circa 50 anni prima. Secondo altri studiosi, invece, il Castello sarebbe stato costruito dalla famiglia Chiaramonte nel XIV secolo. Ha forma quadrilatera, con lati di lunghezza di circa 31 metri. L’edificio è particolarmente interessante perché rappresenta la fase di transizione dalla tipologia del castello a quella del palazzo. Appartenne in seguito ai Moncada-Peralta, ai Perapertusa, ai De Marinis, ai Pignatelli e alla famiglia Cafisi. A testimonianza delle diverse proprietà avute nel tempo, al suo interno sono ancora ben visibili alcuni stemmi tra cui quello di Federico II, cioè l’aquila imperiale che con gli artigli ghermisce la lepre, quello della famiglia Chiaramonte che rappresenta 5 monti, e quelli dei Perapertusa-Castellar, dei Perapertusa-De Marinis e dei Tagliavia-Aragona. Il suo parziale uso a residenza non strettamente militare è diretta conseguenza dell'ubicazione poco elevata del maniero che si presenta con un primo ordine di facciata compatto ed un secondo traforato da bifore, alcune sostituite in età rinascimentale da finestre architravate. Il Castello ha mura alte e assai spesse, con numerose strette feritoie su tutti e quattro i lati. Vi si accede dal lato sud. Degno di nota è il portale ogivale, affiancato su ciascun lato da due colonnine e da un fregio marmoreo rifinito a bassorilievo con amorini alati. I motivi delle decorazioni riecheggiano chiaramente l'età normanna: in particolare i fusti e i capitelli ricordano quelli del chiostro del Duomo di Monreale. Il portale immette in un’ampia corte dove si affacciano le finestre dei due piani dell’edificio. Nell’androne d’ingresso si nota su una parete un affresco che raffigura San Giorgio protettore dei Chiaramonte. Il piano terra, i cui locali erano una volta adibiti a magazzini, scuderie e abitazioni della servitù, presenta dei soffitti con volte a botte, mentre il primo piano quello residenziale, presenta 7 stanze messe in comunicazione tra loro tramite un corridoio. Vi si trova pure la cappella con cupola intonacata nella sua parte esterna di colore rosso. Dopo un periodo di abbandono, qualche anno fa il Castello Chiaramonte è stato restaurato e attualmente è usato come sede di rappresentanza del Comune. Alcune sue sale ospitano eventi culturali e manifestazioni anche a carattere nazionale.
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