lunedì 4 aprile 2011

Il castello di lunedì 4 aprile



CHIARAMONTI (SS) - Castello Doria

Situato sul Colle di San Matteo, sul punto più alto del paese, venne eretto tra il XII e il XIII secolo dalla famiglia genovese dei Doria che assieme ad esso costruì anche: il castello " Castelgenovese " ora chiamato Castelsardo, Casteldoria a Santa Maria Coghinas e castello di Orvei. Tali castelli facevano parte della linea difensiva messa in atto dai liguri per proteggere i loro possedimenti in Anglona. Questi, nel XIV secolo, si opposero fieramente all'avanzata delle truppe catalano-aragonesi in Sardegna, intessendo una rete di fortificazioni atte a presidiare il territorio. Il momento storico nel quale venne costruito il castello fu alquanto travagliato dalle lotte volte al possesso della Sardegna da parte degli Aragonesi e dei vari Giudici dei Giudicati di Arborea. Anche i Doria vi presero parte attivamente, tanto che il castello venne occupato nel 1348 dal viceré Aragonese Rambaldo di Corbera. Dopo sanguinosi combattimenti si giunse ad un accordo tra i Doria e gli Aragonesi che comportò la cessione ai primi, tra gli altri del castello di Chiaramonti. La guerra tra Arborensi e Aragonesi, continuò più cruenta che mai, sino alla pace di Sanluri (1355), nella quale si decise di consegnare all'Arcivescovo di Oristano i castelli di Roccaforte, Chiaramonti e Castelgenovese - allora posseduti da Matteo Doria - nell'attesa della decisione papale sull'attribuzione degli stessi. Alla morte di Matteo Doria nel 1357 il castello passò nelle mani del fratello Brancaleone sposato allora con Eleonora D'Arborea il cui padre, Mariano IV, ambiva così tanto a possedere il maniero, da pretenderlo in dote per le nozze della figlia. Nel 1412 il castello fu tratto in assedio da Guglielmo di Narbona, che però non riuscì ad impossessarsene. Nel 1437 infatti il castello era ancora in mano ai Doria. Dopo ripetuti tracolli militari i nobili genovesi dovettero abbandonare la Sardegna (1448), e con la loro partenza iniziò anche il declino della rocca, che passò nelle mani di diversi proprietari, perdendo via via l'antico prestigio. Quello che fu per tanti anni simbolo di potere politico e militare assunse (intorno al 1500) le vesti di chiesa parrocchiale e venne dedicata a San Matteo, forse in ricordo del suo antico proprietario (Matteo Doria). La presenza degli ecclesiastici si intensificò ulteriormente, con l'edificazione - a spese del comune - nel 1587 di un convento di Carmelitani, del quale rimane ancora la cappella. Il complesso fu definitivamente abbandonato all'inizio dell'Ottocento, dopo il crollo delle strutture principali. Solo attualmente sono state realizzate delle opere di restauro da parte del Comune di Chiaramonti con finanziamenti regionali. In origine il castello doveva essere costituito da una torre a pianta quadrata inserita in una cinta di mura contenente un fabbricato atto ad ospitare milizie. Di questo non resta che la sagoma della torre, realizzata in blocchi squadrati di calcare e alta circa 10-12 metri, poiché tutto il resto è stato riconvertito in epoca aragonese in una chiesa. Questa oggi appare come un edificio mononavato, con otto cappelle che si aprono ai lati; nella zona absidale si intravedono i resti delle volte a crociera costolonate, mentre addossato ad uno dei fianchi della chiesa si trova quello che sembra un campanile, realizzato in conci di calcare bianco. Per approfondire si può visitare il seguente sito:
http://web.tiscali.it/castellochiaramonti/home.htm

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