venerdì 1 aprile 2011

Il castello di sabato 2 aprile



OLEVANO ROMANO (RM) - Castello Colonna

E' un esempio pregevolissimo di fortificazione medievale che conserva ancora oggi quasi tutta la struttura originaria. Olevano divenne "castrum" in pieno medioevo: compare con tale appellativo in un atto di vendita, stipulato nel 1232 fra Oddone Colonna, nuovo signore di Olevano e Papa Gregorio IX (1227-1241). Risale a questo periodo la costruzione del Castello, edificato sull'alto sperone di roccia calcarea a difesa del borgo. Dopo i Colonna il feudo passò prima al Comune di Roma che nel 1364 emanò gli Statuti della città e poi,agli Orsini per concessione di Papa Bonifacio IX. Visitando ciò che rimane del fortilizio,su cui spicca la possente torre detta anche "Picocco", troviamo un’ampia galleria, un tempo sede delle scuderie. Un passaggio aperto nella roccia è l’unica strada per accedere alla parte più antica della costruzione che accoglie una sala benedettina precedente all’anno mille. La recente ristrutturazione ha restituito alla sala il suo aspetto originario che comprende un suggestivo impianto ad archi ribassati che hanno dato il nome alla sala. C’è una sala che accoglie circa centocinquanta reperti riguardanti l’iconografia mariana nella devozione popolare. Risalendo dalla Sala degli Archi c’è un piano che nel corso del Rinascimento è divenuto il piano nobile del Castello. Il luogo più bello in assoluto è sicuramente la Sala degli Affreschi che accoglie scene allegoriche con motivi del mito alternate a figure con cartigli e frasi in latino. Di fronte al camino c’è lo stemma dei Colonna, mentre subito sotto l’aquila coronata di Carlo d’Asburgo I di Spagna, V imperatore del Sacro Romano Impero, tra le iberiche colonne d’Ercole e il motto “Plus Ultra”, che sembrano databili intorno al 1526-1527, il tempo dell’alleanza per il Sacco di Roma. Dopo essere stato possesso della famiglia Borghese dal 1614, venne acquistato nella metà degli anni ’70 dalla famiglia Marcucci. Versando in uno stato di abbandono e divenuto poco più di un rudere, è stato restaurato con l’intervento della Soprintendenza ai Monumenti del Lazio. Ancora oggi conserva le originarie sette entrate dall’esterno per l’accesso ai vari piani, indice di come il Castello e la sua corte costituissero un unicum architettonico unico nel genere.

1 commento:

benedetto ha detto...

Solo per la precisione: l'intervento di restauro è stato compiuto con la supervisione della Soprintendenza, ma interamente svolto con risorse economiche e professionali della nostra famiglia. Già che ci siamo aggiungerei anche questo link http://www.retedimorestorichelazio.it/dimora/rm/olevano-romano/palazzo-colonna-marcucci-parte-del-castrum-olibani/
Cordiali saluti
Benedetto Marcucci