martedì 24 maggio 2011

Il castello di martedì 24 maggio



REGGIOLO (RE) - Rocca Gonzaga

Sorge nel centro storico del paese e venne edificata nella prima metà del secolo XIII intorno all'antica torre medievale, detta mastio, datata 1242. Fu voluta dal Comune di Reggio per difendersi dai Mantovani che più volte assalirono, anche con successo, la fortificazione. Dal 1332 fino all’estinzione della casata, avvenuta a metà del Settecento, Reggiolo fu dominio dei Gonzaga. La fortificazione è a forma quadrata con i lati di 40 metri e quattro torri agli angoli: le due meridionali sono sporgenti mentre le due settentrionali sono a filo coi muri laterali. Le torri sono prive dei muri interni per poter essere meglio sorvegliate e per raccordarsi, con passerelle volanti, alla maestosa torre centrale, il mastio, che ancora oggi spicca isolata all’interno del cortile con i suoi 34 metri circa di altezza. Al suo interno vi sono sei piani, oltre al piano terra e all’ultimo piano a cielo scoperto, che possono essere risaliti mediante una scala a muro in marmo di 130 gradini. Torri e mura sono provvisti di merli, solo in parte discretamente conservati. All’interno del cortile, presso la torre di nord-est un piccolo vano mantiene nelle porte di ferro il ricordo dell’antica destinazione a prigione (nel periodo gonzaghesco, mentre precedentemente le prigioni si trovavano ai piedi del mastio). All’esterno, la Rocca era difesa da un profondo fossato che circondava anche la parte abitata a nord, denominata “castello”, anch’essa difesa da mura e collegata alla Rocca mediante un piccolo ponte levatoio; il fossato di difesa dunque, in cui scorreva l’acqua del vicino canale Tagliata, veniva così ad assumere la forma di un grande “otto” che circondava (e separava) in tutto il suo perimetro il complesso fortificato e quello abitato. Sotto i Gonzaga la rocca subì sostanziali modifiche, configurandosi più o meno come appare oggi. Il muro di cinta, detto "circhia”, venne innalzato fino a raggiungere i 14 metri e vennero aggiunte le 4 torri angolari alte circa 20 metri. Nel 1405 Gianfrancesco Gonzaga fece costruire nel mastio una scaletta per introdurvi munizioni, bombarde e colubrine. Nel 1472 all’architetto Luca Fancelli fu affidata dal marchese di Mantova Ludovico II Gonzaga la sistemazione del cosiddetto “palazzo in rocca”, con la creazione di tre sale stuccate e decorate delle quali però oggi, non rimane che un solo salone spoglio situato nella parte est della struttura. Malgrado questi lavori e la risistemazione della Rocca ad ambiente abitativo e residenziale per i Duchi, i Gonzaga, nei loro soggiorni in zona, preferirono sempre al Castello, la vicina Villa Aurelia e in generale la Rocca non ricoprì mai veramente una funzione residenziale bensì mantenne la sua tipologia militare. All’interno della Rocca, erano in genere ospitati tra i 10-15 soldati nei primi secoli, in periodo di pace. Quando la situazione si faceva critica, potevano essere una cinquantina i militari di guardia e, in caso di attacco imminente, si potevano accogliere anche 300 soldati per resistere ad un lungo assedio. Reggiolo fu costretto nel 1746 a giurare fedeltà a Maria Teresa d'Austria, duchessa di Milano e Mantova. In seguito alla Pace di Aquisgrana, le terre del piccolo stato gonzaghesco vennero annesse al Ducato di Parma e Piacenza. La stagione di riforme inaugurata dal primo ministro Du Tillot portò anche per Reggiolo lavori importanti di risanamento idrico, ed edilizio. Sotto il regime Napoleonico Reggiolo riceve l'incarico di curare gli argini della Tagliata. Dopo il Congresso di Vienna, Maria Luigia d'Austria, duchessa di Parma, rientrò in possesso delle vecchie pertinenze guastallesi. Infine Reggiolo insieme a Guastalla e Luzzara, passerono nel 1848 da Carlo II di Borbone al duca di Modena al quale rimasero fino al plebiscito del 1860. Il terremoto del 1985, benchè non avesse arrecato danni gravissimi, rese inagibile la Rocca per un periodo di circa dieci anni. La rocca è stata restaurata negli ultimi decenni a cura della Soprintendenza ai Monumenti e, soprattutto, del Comune di Reggiolo al quale, fra l’altro, si deve il recupero di un salone nel vecchio palazzo gonzaghesco oggi adibito a varie manifestazioni pubbliche.

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