martedì 3 maggio 2011

Il castello di martedì 3 maggio



TREZZO SULL'ADDA (MI) - Castello Visconti

Vera e propria fortezza inespugnabile, è situata su un promontorio in un'ansa del fiume Adda e da questa protetta sui due lati, mentre sul terzo lato era difesa via terra da imponenti mura e da una torre a pianta quadrata alta più di 40 metri. Il castello era costruito a difesa di un ponte e per la sua posizione strategica fu dapprima conteso fra Federico Barbarossa e la città di Milano e in seguito fra i Visconti e i Torriani. Venne più volte distrutto o incendiato ma sempre ricostruito. I resti attuali sono quelli della costruzione del 1370 di Bernabò Visconti di cui fu residenza e prigione fino alla morte ad opera del nipote Gian Galeazzo Visconti. Secondo la tradizione in quel punto sorgeva una rocca appartenuta alla regina Teodolinda e durante la sua discesa in Italia nel 1158 lo stesso imperatore Barbarossa ne sfruttò le qualità militari, costruendo qui la sua sede imperiale. Il castello disponeva di un vero e proprio capolavoro ingegneristico costituito da un ponte a campata unica di 72 metri, alto 25 metri sul pelo dell'acqua, fortificato e costruito su tre livelli per consentire il passaggio separato di carri e pedoni. Esso collegava le due sponde dell’Adda e per quei tempi era un'opera certamente grandiosa anche a livello mondiale. Oggi purtroppo sono visibili solo la spalla e l’attacco: il ponte infatti fu inutilmente distrutto dopo soli trent’anni dal Carmagnola durante un assedio nel 1416. Sono invece rimasti i sotterranei, la torre e il quattrocentesco pozzo del Vercellino. La storia del castello è strettamente legata alle vicende del suo costruttore, Barnabò Visconti. Signore crudelissimo, utilizzava la sua fortezza per i suoi maggiori piaceri: feste lussuriose che non raramente terminavano con la morte cruenta delle sue numerose amanti, e battute di caccia al cinghiale che coinvolgevano i suoi cinquemila cani (dalla sorte dei quali dipendeva la vita dei contadini di Trezzo). Fu proprio in questo castello che egli trovò la morte: imprigionato nelle sue stesse segrete, fu ucciso dal nipote e rivale Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano. Negli anni successivi il castello conservò il suo ruolo strategico, posto al confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. Durante la dominazione spagnola furono adeguate le mura al progresso militare del tempo, così da rendere la fortezza impenetrabile anche di fronte ad un cannoneggiamento. Anche Napoleone Bonaparte ne riconobbe l’importanza militare, quando durante la sua campagna in Italia ordinò “di dar mano senza ritardo alla fortificazione di Trezzo sull’Adda”. Nella prima metà dell’Ottocento il castello divenne proprietà privata e svuotato del suo ruolo strategico subì una sistematica distruzione: i blocchi squadrati di ceppo furono smantellati e venduti per la costruzione dell’Arena di Milano, mentre alcuni frammenti decorativi furono impiegati negli edifici annessi alla Villa Reale di Monza. Nel 1891 il castello fu acquistato dall’industriale tessile Cristoforo Benigno Crespi: l’antica fortezza ormai in rovina divenne così parte integrante dell’imponente centrale idroelettrica Taccani. Il castello ebbe un ruolo non secondario anche durante la Seconda Guerra Mondiale: qui infatti si rifugiarono i trezzesi durante i bombardamenti, e proprio tra queste mura si svolsero drammatiche battaglie tra partigiani e truppe naziste. Non mancano anche per questo maniero storie di fantasmi. Alcuni militari tedeschi che durante l’ultima guerra si accamparono proprio sotto la torre, si risvegliarono al mattino all’interno delle mura, raccontando tutti il medesimo strano sogno: un cavaliere in armatura medievale li aveva invitati ad entrare per partecipare ad un sontuoso banchetto. Alcuni riferirono invece di aver visto tra le mura lo spettro di una fanciulla: sembra che una delle molte figlie di Barnabò, a causa del suo amore proibito per lo stalliere, fu gettata dal padre nel pozzo alla cui base erano state poste affilatissime lame. Oggi il castello è oggetto di visite guidate durante le quali si può anche accedere ad un museo archeologico (che conserva l’importante Tomba del Gigante, di età longobarda). Nei mesi estivi inoltre è possibile passeggiare tra i ruderi in una suggestiva visita notturna. Per approfondire si può visitare il seguente link: http://www.croponline.org/trezzodadda.htm

Nessun commento: