venerdì 13 maggio 2011

Il castello di venerdì 13 maggio



PIANELLO (PG) – Castello di San Gregorio

Posto ai confini del contado assisano e vicino alla riva sinistra del Chiascio, è un tipico esempio di agglomerato rurale sorto nel tardo Medioevo, cinto successivamente da mura a scopo difensivo. Sorse nel X secolo e venne fortificato due secoli più tardi, data la sua funzione strategica, divenendo pertanto importante sentinella della valle e del borgo. La prima menzione che si abbia, nei documenti assisani, della località di S. Gregorio è del 1114 e proviene dall'Archivio della Cattedrale di Assisi, da cui si apprende che un certo Bonconte, figlio del fu Lupo, donò a Letone, priore di S. Rufino, in suffragio dell'anima del fratello, tre pezzi di terra situati in quel vocabolo. Fu una piccola cittadella autarchica con propria guarnigione militare, abitata da circa 150 persone nel 1232. Anticamente era circondato da un fossato e servito da un ponte levatoio. Il nome del castello e della chiesa presero origine da San Gregorio, martire di Spoleto morto durante la persecuzione degli imperatori Diocleziano e Massimiano( ca. 310 dc). Esistono soltanto pochi resti della chiesa a lui dedicata(consacrata nel 1120), che fu proprietà della cattedrale di S. Rufino. Alcuni pregevoli affreschi di Francesco Tartaglia sono oggi conservati nella pinacoteca comunale di Assisi. Per quanto concerne le vicende storiche del castello di S. Gregorio, si ricorda che esso, trovandosi nei pressi del Chiascio, lungo il confine tra i territori comunali di Assisi e Perugia, fu spesso al centro delle lotte tra queste due città. Nel 1320 troviamo il castello, insieme con Valfabbrica e la Torranca, disertare la parte assisana e passare a quella perugina. La stessa cosa si ripeté nel 1383, al tempo della signoria di Guglielmo di Carlo su Assisi e della lotta tra questi e Perugia. Ma sempre San Gregorio, con la forza o con le trattative, tornò agli Assisani. Un'altra notizia riguardante questo castello all'alba dell'età moderna è che nel 1479 esso viene ulteriormente fortificato, al pari di quelli di Rocca S. Angelo, Mora e Beviglie. Oggi il maniero si può ancora ammirare nella sua originaria struttura in pietra arenaria, ciottoli di fiume e cotto, in soddisfacente stato di conservazione, anche se in qualche punto si sono verificati dei crolli e su qualche lato le mura sono state trasformate e adattate ad abitazione. La porta d'accesso, con arco ogivale, sapientemente restaurata, appare come doveva essere un tempo. Al di sopra di essa, nel torrione, si notano ancora le fenditure delle calatoie del ponte levatoio. A poca distanza, in posizione dominante e suggestiva, si eleva un castello ottocentesco costruito dalla famiglia Bosco di Roveto. La fortificazione quadrilatera con alte torri angolari a merlatura guelfa, di forma circolare era l'antica residenza signorile tipica dell'epoca medievale; oggi è stata adibita a confortevole e suggestivo albergo ristorante.

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