RIOFREDDO (RM) – Castello Colonna-Del Drago
Posto su un’altura domina l’intero borgo, venne eretto intorno all’XI secolo e originariamente aveva una forma quadrilatera e quattro torri cilindriche agli angoli, successivamente ridotte a due. Solo al 1157 risale la prima citazione scritta del borgo insieme al suo signore di allora Berardus de Rigofrigido. Le dinastie più importanti che tennero Riofreddo come feudo furono sicuramente i Colonna ed i Del Drago. I primi stanziavano costantemente nel Castello di Riofreddo, mentre i secondi vi risiedevano solo per brevi periodi, preferendo dare il feudo in affitto. Con la figura di Landolfo Colonna inizia una documentazione puntuale di questo ramo della nobile famiglia romana, i cosidetti "Colonna di Riofreddo", che furono legati al paese, tra alterne vicende, fino alla fine del XVI secolo. In tutto questo periodo essi parteciparono direttamente o indirettamente ai grandi eventi storici, talvolta insieme alla loro potente famiglia, talvolta divisi da essa. Infatti nella controversia tra i Colonna e Bonifacio VIII, si schierarono con il Papa; ciononostante, quest'ultimo, senza alcun apparente motivo, confiscò loro Riofreddo e lo assegnò agli Orsini, che lo possedettero quindi per un breve periodo. Inoltre nel 1500 Papa Alessandro VI affidò Riofreddo, seppure per un tempo limitato, a Cesare Borgia, Abbate Commendatario di Subiaco. Il paese era, però, ancora sotto i Colonna nel 1550 quando fu stilato lo statuto, documento per altro mai approvato dal Pontefice, e che scomparve a soli cinque anni dalla sua formulazione, sostituito da una copia di sospetta autenticità. Gli ultimi anni della presenza dei Colonna in Riofreddo, furono infine caratterizzati da lunghe vertenze fra una numerosa schiera di coeredi. In seguito, con due atti separati, uno del 1554 e l'altro del 1560, monsignor Paolo del Drago, protonotaro apostolico, acquistò il castello di Riofreddo, che fu eletto a marchesato nel 1621 da Papa Grgorio XV. E' importante ricordare, quale avvenimento eccezionale, l'epidemia di peste che nel 1683 colpì molto duramente il paese, in quanto rese necessaria l'immigrazione di forestieri per ripopolarlo. I nuovi signori non furono bene accetti ai Riofreddani in quanto incominciarono ad imporre tasse, gabelle e pagamenti vari che gravavano particolarmente su quei generi necessari ad un sostentamento già precario di una popolazione povera; rivendicavano inoltre i diritti feudali quali il diritto fondiario e quello di succedere all’eredità di coloro che morivano senza figli: titoli tutti questi che non potevano aver acquistato dai Colonna in quanto essi non ne godevano. I trecento anni che videro protagonisti i del Drago si caratterizzano quindi in lunghe e costose controversie giudiziarie che terminano solo nel 1795 e trovarono una definitiva soluzione nel 1804, grazie ad un accordo con il quale i Riofreddani riconoscevano ai del Drago la proprietà della vasta estensione della macchia di Sesera e questi, dal canto loro, rinunciavano a tutti i privilegi baronali. Alla fine dell’800, il castello venne ereditato dai Marchesi Pelagallo ed è con questo nome che è attualmente conosciuto. Al centro del castello si erge un alto torrione quadrangolare, il primitivo mastio. Attualmente tutto il recinto risulta tagliato nella sua altezza e privo di una qualsiasi traccia di beccatelli o merlature che impedivano la messa in opera di un tetto che per lungo tempo ha ricoperto completamente il recinto. Sabato 16 luglio ho visitato Riofreddo e ho potuto vedere dal vivo il rudere fatiscente di questo castello che comunque mantiene un certo fascino anche in queste drammatiche condizioni. Le due foto sono state scattate dal sottoscritto in occasione di questa visita, sono perciò recentissime ! Per approfondire si può visitare il seguente sito: http://www.castellocolonnadeldrago.com.
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