PALIANO (FR) – Fortezza Colonna
Il colle tufaceo dove sorge la poderosa costruzione era già fortificato in tempi antichi. Tracce visibili attualmente non sono rimaste, per via delle continue ricostruzioni effettuate nei secoli e definitivamente sepolte nel XVI secolo, quando il Forte venne eretto ex-novo dalle fondamenta. Un’ipotesi abbastanza sostenibile, scaturita da recenti studi e da considerazioni oggettive, vuole che essa sia stata il Capitulum Hernicorum, un fortilizio o oppidulum avanzato dei popoli ernici ridotto a colonia da Silla nel I secolo a.C. Nel 1051 sulla sommità o nei pressi della collina, detta fundus Petralata, vi sorgeva il monastero benedettino di sant’Angelo di proprietà dell’abbazia di Subiaco, di cui si ebbero notizie fino alla fine del XIII secolo. Nel 1232, quando Paliano entrò nella giurisdizione della Santa sede come castellanìa della Chiesa, papa Gregorio IX lo fece fortificare assieme alla rocca preesistente. Per secoli fu confiscato dai Papi, che lo concedevano a nobili famiglie legate alla Santa Sede. Nel tempo venne a crescere l’importanza politico-strategica del Castello per il controllo delle vie che collegavano lo Stato Pontificio con il meridione d'Italia e questo fattore determinò le continue lotte per aggiudicarsene il dominio. I vari possessori, tra cui i Colonna, pensarono bene di munire militarmente la Rocca organizzando intorno alla torre baluardi adeguati alle artiglierie, fossati, mura, ponti levatoi e terrapieni. Al 1556 risale la celebre contesa tra i Colonna e Paolo IV Carafa, che tolse la fortezza a Marcantonio Colonna e la concesse al nipote Giovanni Carafa, il quale fece erigere altre fortificazioni su disegno di Giovanni Sallustio Peruzzi. Gli interventi eseguiti fino a quell’epoca avevano reso inespugnabile Paliano. Dopo la sconfitta del Papato da parte delle truppe spagnole del Duca d’Alba, la città e la sua fortezza tornarono nelle mani dei Colonna nel 1559, a cui erano appartenute per circa un secolo. Definitivamente ultimata nel 1565, sotto la direzione del capitano Faustino da Camerino, la Fortezza fu restaurata nella prima metà del XVII secolo da Filippo I Colonna. Il 2 luglio 1799 Paliano fu presa dalle truppe napoleoniche, che demolirono in parte la Fortezza e razziarono i trofei e le armi antiche che vi si trovavano; gran parte di questi cimeli è oggi al Museo del Louvre a Parigi. Nel 1844 il principe Aspreno Colonna, in seguito all’abolizione del feudo, fece donazione della fortezza alla Santa Sede, che dopo opportuni lavori di adattamento e ristrutturazione, lo adibì nel 1870 a bagno penale e carcere duro per gli oppositori politici. Passata successivamente allo Stato Italiano, la Fortezza restò adibita a carcere ed oggi è un Istituto di massima sicurezza. Per questo sono state eseguite nuove opere adatte a tale funzione; innalzamento di alte pareti in cemento armato e nuovi edifici nelle corti interne. Tutto ciò ha fortemente alterato l’architettura originaria. Sulla Piazza d’Armi, in una loggia coperta, vi sono affreschi del Cinquecento e nella Sala detta del Capitano si trova il fregio del trionfo di Marcantonio Colonna dopo la vittoria di Lepanto, lungo ventiquattro metri e alto quaranta centimetri. Esso riporta i momenti più salienti della sua azione politica, diplomatica e militare quali gli accordi con Venezia, l’investitura papale e lo scontro navale con i turchi. A causa dell'attuale destinazione a penitenziario tale sala non è più visitabile.
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