PALENA (CH) - Castello Ducale
E' posto su di uno sperone roccioso, sul punto più alto dell'abitato e spicca nel contesto del paese per la sua massiccia mole. Le sue origini vanno probabilmente rintracciate nel pieno medioevo dal momento che Palena, già dall'anno mille, viene ricordata come feudo di Matteo Di Letto. Durante il periodo svevo, il castello era signoreggiato dal conte Tommaso di Caprofico, ghibellino, che sebbene fosse stato un convinto sostenitore di Federico II, era un fervente religioso. Si vuole che fra le mura del suo Castello abbia ospitato San Francesco d'Assisi. Dopo la signoria di Bonifacio di Galiberto, il castello fu donato da re Carlo I d’Angiò al suo fedele e prode Cavaliere Trovatore Sordello di Goito nel febbraio 1266. In seguito la struttura passò nelle mani delle più importanti famiglie feudali della zona: dai conti di Valda, ai Conti Borrelli, dai Mallerius ai conti di Sangro, che apportarono notevoli modifiche alla struttura. Al XIV secolo risale il dominio dei conti di Manoppello, al XV quello dei Caldora e dei Conti di Capua, ed infine dei D'Aquino che ne rimasero proprietari fino al 1807. Intorno a questo storico maniero cupe notizie si diffondevano a terrorizzare i servi della gleba: tetre prigioni dove si torturavano esseri umani e si commettevano nefandezze inopinabili; ancora oggi nei due angusti sotterranei ove venivano rinchiusi i rei, si nota sul pavimento il telaio del triste “trabocchetto” che inghiottiva i condannati che venivano fatti precipitare dalla roccia da un’altezza di 40 metri. Oltre ad offrire ottima sicurezza di dominio, il castello era il centro residenziale della Contea omonima, l’antico Palatium in Domo, cioè terra dominicana. Questa antica roccaforte, chiamata un tempo Castel Forte, è in realtà giunta a noi in forme più riconducibili alla tipologia del palazzo fortificato che a quelle di un vero e proprio castello. La struttura nel corso dei secoli ha infatti progressivamente perso molti elementi caratterizzanti, come il coronamento merlato, i torrioni di rinforzo, il mastio e in ultimo il belvedere, distrutti dal terremoto del 1933. Subì anche ingenti danni dopo l'ultimo conflitto mondiale in seguito al quale fu ricostruito nel 1950. Oggi il palazzo è caratterizzato da una pianta rettangolare irregolare, che si rivela frutto di aggiunte e trasformazioni secolari. Esternamente le cortine murarie leggermente scarpate, sono l'unico elemento che ancora ne rivela l'origine militare. Delle finestre, anch'esse rettangolari, sono disposte su due livelli. Un loggiato con quattro arcate è sito su di uno dei lati più lunghi, mentre sul lato opposto vi è una serie di quattro archetti. L'ingresso al castello è possibile mediante una porta urbica che ha un unico fornice ad arco a tutto sesto. Sul lato opposto vi è un portale architravato con cornice modanata e disegni geometrici. I vari stabili del castello sono coperti con tetti a doppia falda realizzati con manto di coppi e cornici a romanelle su tre filari di tegole sovrapposte. Il castello Ducale, che appare dunque come una residenza nobiliare sobria ma elegante, è oggi sede del Museo Geopaleontologico Alto Aventino.
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