venerdì 29 luglio 2011

Il castello di venerdì 29 luglio



Cigognola (PV) - Castello Sannazzaro-Visconti Aicardi-Arnaboldi

Il paese è citato nel diploma federiciano del 1164, con cui il territorio dell'Oltrepò settentrionale e centrale venne posto sotto la giurisdizione di Pavia. Da questo si deduce che doveva essere una località fortificata sotto un proprio signore locale (dominus loci). Fu successivamente signoria della potente casata pavese Sannazzaro, principale esponente di parte guelfa in Oltrepò, qui rappresentata da uno dei principali rami della famiglia (i de Cigognola). La costruzione del castello viene fatta risalire al secolo XIII, ad opera proprio dei Sannazzaro, in una posizione strategicamente importante, a guardia della Valle Scuropasso. Il castello possedeva anche due cerchia di mura atte, l'una, meno fortificata,ancora oggi ben visibile sul versante della Chiesa parrocchiale, a dar rifugio al popolo in caso di attacco. L'altra, più robusta, corrispondente al manufatto volto a sud, nel quale fu ricavato il portale d'ingresso al cortile del castello a difendere l'edificio stesso. La costruzione era anche dotata di un ponte levatoio che serviva ad attraversare uno scavo, detto "falsa braza", posto fra le due cerchie murarie e completamente diverso dai tradizionali fossati dei castelli di pianura. La parte più antica della costruzione si presenta verso nord- est, ed è contrassegnata da mattoni di cotto a vista e pietre di notevole dimensione. Nel 1406 i Sannazzaro furono estromessi, per gli intrighi dei Beccaria di Pavia, che si impadronirono del feudo. Nel 1415 però i Beccaria, coinvolti in una congiura contro Filippo Maria Visconti, conte di Pavia e duca di Milano, ebbero confiscato il feudo, che fu concesso allo scopritore della congiura, Giorgio Aicardi, e ai suoi famigliari, che per il privilegio concesso dai Visconti di assumere il loro cognome, diedero origine alla casata dei Visconti Aicardi, detti anche Visconti Scaramuzza da un soprannome. La rocca si accrebbe materialmente, adeguandosi alle esigenze difensive, ma la sua posizione la pose al centro delle continue lotte locali che lo danneggiarono seriamente visto che, tra il 1444 e il 1447 la famiglia Astori, investita dallo Scaramuzza Visconti della terra di Cigognola, fece "riparare il castello che andava in rovina". La parte di edificio volgente a sud dovrebbe risalire al 1663, come testimonia una lapide in pietra bianca infissa nella muratura; la sua formazione fu certamente dovuta alle mutate esigenze d'uso del castello che, da prettamente difensivo si fece, col trascorrere dei secoli, residenziale. Nel cortile del castello è presente un finto pozzo con una sottostante cisterna, usata un tempo per la raccolta dell'acqua piovana, nella quale, durante il periodo nazifascista, venivano gettati, dopo averli torturati, i partigiani. Il vero pozzo si trova a poca distanza e forniva acqua potabile per gli abitanti del castello. I Visconti Aicardi tennero il feudo di Cigognola, fino all'estinzione nel XVIII secolo, dopodiché passò a Barbara d'Adda e al figlio di lei, Alberico XII Barbiano di Belgioioso, ultimo feudatario di Cigognola. Il feudalesimo infatti fu abolito nel 1797. I feudatari avevano estesissimi beni a Cigognola, comprendenti anche il castello: in epoca napoleonica furono acquistati dai Gazzaniga e passarono per eredità agli Arnaboldi-Gazzaniga e agli attuali proprietari, Brichetto-Arnaboldi. Ad essi si deve una serie di lavori alla fine dei quali il castello fu definitivamente trasformato in una dimora di villeggiatura. L'intervento, svoltosi in tempi differenti, riguardò inizialmente il ripristino dell'immagine medievale della rocca: le mura vennero ornate alla ghibellina e venne innalzata l'imponente torre quadrangolare conclusa alla sommità da beccatelli coronati da merli ghibellini. Sotto a tanto coronamento vennero aperte, su ogni lato, due finestre ogivali. Per la costruzione della torre ci si ispirò alle forme di quella superstite della rocca di Stradella. Alla fine dell'800 il conte Bernardo Arnaboldi proseguì l'intervento, occupandosi del cortile e di alcune sale interne che vennero ornate con decori di gusto medievaleggiante. Labili tracce di queste decorazioni sono ancora visibili dopo l'incendio del 1982 che distrusse completamente l'interno del castello. Per approfondire la ricerca su questo edificio si può visitare il seguente sito: www.castellodicigognola.it

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