OZEGNA (TO) – Castello
Si erge nel centro del paese, nel Canavese, e ha origini medievali. Verso il 1100 Ozegna fu dato come feudo alla famiglia dei Sanmartino, che risiedeva ad Agliè. Diverse furono le lotte e le guerre tra i diversi signori per spartire le terre piemontesi e anche Ozegna fu al centro di numerose battaglie, soprattutto fra i conti di Sanmartino (Guelfi) e quelli di Valperga (Ghibellini). Fu in questo periodo che i Sanmartino fecero costruire il castello come difesa e un ricetto per conservare merci e animali. Cento anni dopo, nel 1342, gli abitanti di Ozegna cercavano protezione presso i conti di Biandrate che già controllavano diversi paesi tra cui S.Giorgio, Ciconio e Caluso. Il conte Gottifredo di Biandrate accettò l’atto di devozione a condizione che la gente di Ozegna costruisse una struttura fortificata ad uso dei Biandrate stessi. La conformazione attuale dell’edificio fu raggiunta nella metà del XV secolo, con la costruzione di nuove fortificazioni e la trasformazione definitiva del ricetto in un borgo abilitato civilmente. Nei decenni successivi Ozegna fu coinvolta nelle lotte tra i Biandrate e i Savoia e le sue mura di cinta vennero distrutte nel 1433 dalle milizie sabaude guidate da Teobaldo D’Avanchy (che venne poi infeudato dai Savoia). A quell’epoca il castello, che doveva avere pianta quadrangolare, non era stato terminato sui lati sud e ovest. Successivamente, fatto atto di sottomissione ai Savoia, fu ottenuto il permesso di ricostruire le mura. Il castello passò quindi ai Savoia e infine ai conti di San Martino d'Agliè. Conobbe tra XVI e XVII secolo ulteriori ampliamenti che portarono all'aspetto attuale, con tre torri quadrangolari sul lato nord e una torre tonda nel lato meridionale. A quest'epoca risalirebbe anche la merlatura delle torri. Le ultime modifiche sostanziali si fanno risalire alla fine del 1500, per volere di Filippo di San Martino al suo rientro in Italia, dopo che era stato ambasciatore dei Savoia, a Parigi, presso la corte di Enrico IV. Nel 1766 Ozegna e il suo castello furono trasmessi al duca di Chiablese della famiglia reale dei Savoia. Nel cortile interno del castello è presente un elegante loggiato rinascimentale con quattro colonne, sopra il quale è posta una balconata lignea. Il castello - oggi di proprietà privata - conserva all’interno affreschi del XVI secolo; dopo un periodo di degrado e abbandono, grazie alla messa in sicurezza radicale e al completo restauro cui è stato sottoposto, per volere del nuovo proprietario, ha ripreso lo splendore di un tempo. Adiacente ad esso si trova il ricetto. Purtroppo molte costruzioni sono state modificate in modo improprio tra gli anni '50 e '60 ma rimangono ben visibili la struttura planimetrica, alcune abitazioni originali, le caratteristiche cantine che si affacciano direttamente sul piano stradale, un lungo tratto della cinta muraria fatta con pietre e ciotoli disposti a lisca di pesce. Ultimamente alcune abitazioni sono state ristrutturate, o sono in via di ristrutturazione, secondo apprezzabili modalità di recupero e conservazione.
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