CANEVA (PN) – Castello
Posto su uno sperone roccioso, in posizione
strategica al confine occidentale del Friuli, fu edificato in un’epoca
imprecisata, probabilmente presso una torre d'avvistamento romana: i primi
documenti in cui è citato attestano che nel 1034 venne concesso dall’imperatore
Corrado II al Patriarca di Aquileia, Popone. Intorno al Mille all’interno della
cinta muraria venne costruita la chiesetta in onore di San Salvatore. Nei
secoli successivi, Caneva partecipò alle guerre feudali che videro contapposti Friuli
e Marca Trevigiana; saccheggi, uccisioni e devastazioni erano all’ordine del
giorno per la popolazione (i più gravi nel 1177, 1220, 1335). Il castello aveva
soggette le ville che oggi formano il territorio comunale; numerose però furono
le dispute con Sacile per questioni di confini e di controllo delle fiere e dei
mercati. Durante il periodo patriarcale (1077-1419), Caneva fu sede di una
gastaldia soggetta direttamente al presule aquileiese; un rappresentante della
comunità partecipava alle sedute del Parlamento della Patria del Friuli. Intorno
al XIII secolo ne divenne padrone Treviso ma nel 1203 il patriarca Pellegrino
II lo rivendicò. Fu per molti secoli infeudato a vari esponenti
dell'aristocrazia friulana: Giovanni di Zuccola Spilimbergo nel 1297, Federico
di Savorgnano nel 1337 e in seguito Giovanni di Toppo nel 1356. Nel 1385 il
maniero fu occupato dalle truppe dei Carraresi, signori di Padova. Ritornato in
possesso della Chiesa d'Aquileia, Caneva venne preso dalle truppe
veneziane nell'anno 1419. Nel 1429 la Serenissima unì la sua
giurisdizione a quella di Sacile ma, su insistenza della comunità, dal 1449
Caneva ebbe di nuovo una sua amministrazione autonoma, nel pieno rispetto dello
Statuto e delle leggi del Friuli. La gastaldia venne retta da un podestà scelto
tra la nobiltà veneziana. Nei secoli di dominio della Serenissima, la vita
trascorse tranquilla, a parte le scorrerie dei Turchi e le vicende della guerra
contro la Lega di Cambrai (inizio XVI sec.); il castello, che aveva mantenuto
efficiente la sua struttura fortificata per secoli, nel ‘600 cominciò la sua decadenza
e, ormai diroccato, venne abbandonato dai pochi abitanti che vi eran rimasti. Il
castello comprendeva due cinte murarie, una sulla cima del colle proteggeva le
dimore signorili ed il mastio ed una più bassa cingeva il borgo e gli annessi
agricoli sui terrazzamenti del colle. I resti visibili ancora oggi sono costituiti
dalle basi di alcuni muraglioni di difesa e dai resti di qualche torre.
All'interno della cinta castellana si trova la chiesetta di Santa Lucia ricostruita
e ampliata alla fine del secolo XVI e la torre campanaria, riadattamento e sovraedificazione dell'antico
mastio, con il bellissimo bassorilievo del Leone di San Marco sopra la porta. I
pochi ruderi del castello hanno rischiato di venir mangiati da progetti di
escavazione negli anni sessanta, ai quali un gruppo di lungimiranti cittadini
di Caneva si oppose e costituì l'associazione Pro Castello di Caneva, tutt'ora
operante e organizzatrice delle giornate medioevali che si tengono nella terza
domenica di luglio.
ricavata da un'antica torre.
ricavata da un'antica torre.
1 commento:
Posta un commento