martedì 24 aprile 2012

Il castello di martedì 24 aprile





CANEVA (PN) – Castello
Posto su uno sperone roccioso, in posizione strategica al confine occidentale del Friuli, fu edificato in un’epoca imprecisata, probabilmente presso una torre d'avvistamento romana: i primi documenti in cui è citato attestano che nel 1034 venne concesso dall’imperatore Corrado II al Patriarca di Aquileia, Popone. Intorno al Mille all’interno della cinta muraria venne costruita la chiesetta in onore di San Salvatore. Nei secoli successivi, Caneva partecipò alle guerre feudali che videro contapposti Friuli e Marca Trevigiana; saccheggi, uccisioni e devastazioni erano all’ordine del giorno per la popolazione (i più gravi nel 1177, 1220, 1335). Il castello aveva soggette le ville che oggi formano il territorio comunale; numerose però furono le dispute con Sacile per questioni di confini e di controllo delle fiere e dei mercati. Durante il periodo patriarcale (1077-1419), Caneva fu sede di una gastaldia soggetta direttamente al presule aquileiese; un rappresentante della comunità partecipava alle sedute del Parlamento della Patria del Friuli. Intorno al XIII secolo ne divenne padrone Treviso ma nel 1203 il patriarca Pellegrino II lo rivendicò. Fu per molti secoli infeudato a vari esponenti dell'aristocrazia friulana: Giovanni di Zuccola Spilimbergo nel 1297, Federico di Savorgnano nel 1337 e in seguito Giovanni di Toppo nel 1356. Nel 1385 il maniero fu occupato dalle truppe dei Carraresi, signori di Padova. Ritornato in possesso della Chiesa d'Aquileia, Caneva venne preso dalle truppe veneziane  nell'anno 1419. Nel 1429 la Serenissima unì la sua giurisdizione a quella di Sacile ma, su insistenza della comunità, dal 1449 Caneva ebbe di nuovo una sua amministrazione autonoma, nel pieno rispetto dello Statuto e delle leggi del Friuli. La gastaldia venne retta da un podestà scelto tra la nobiltà veneziana. Nei secoli di dominio della Serenissima, la vita trascorse tranquilla, a parte le scorrerie dei Turchi e le vicende della guerra contro la Lega di Cambrai (inizio XVI sec.); il castello, che aveva mantenuto efficiente la sua struttura fortificata per secoli, nel ‘600 cominciò la sua decadenza e, ormai diroccato, venne abbandonato dai pochi abitanti che vi eran rimasti. Il castello comprendeva due cinte murarie, una sulla cima del colle proteggeva le dimore signorili ed il mastio ed una più bassa cingeva il borgo e gli annessi agricoli sui terrazzamenti del colle. I resti visibili ancora oggi sono costituiti dalle basi di alcuni muraglioni di difesa e dai resti di qualche torre. All'interno della cinta castellana si trova la chiesetta di Santa Lucia ricostruita e ampliata alla fine del secolo XVI e la torre campanaria,  riadattamento e sovraedificazione dell'antico mastio, con il bellissimo bassorilievo del Leone di San Marco sopra la porta. I pochi ruderi del castello hanno rischiato di venir mangiati da progetti di escavazione negli anni sessanta, ai quali un gruppo di lungimiranti cittadini di Caneva si oppose e costituì l'associazione Pro Castello di Caneva, tutt'ora operante e organizzatrice delle giornate medioevali che si tengono nella terza domenica di luglio.
ricavata da un'antica torre.

1 commento:

Anr102 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.