ORIOLO ROMANO (VT) – Palazzo Altieri
Sulla facciata del palazzo Santacroce, oggi noto come
Palazzo Altieri, si leggono alcune parole che possono essere considerate l'atto
di nascita del paese: "Giorgio Santa Croce quinto signore di Viano, figlio
di Onofrio, disboscò la selva di Manziana, e condottovi i coloni nell'anno
1562, rese frequentata la strada Claudia, dotò di mura il castello di Oriolo,
edificò la chiesa di S. Giorgio (1570), edificò questo palazzo". Nei primi
anni del 1560, infatti, Giorgio Santacroce, ricevuto il feudo in donazione
dalla famiglia Orsini, chiamò Oriolo il nuovo insediamento sorto dal
disboscamento del 1560. Il signore invitò nelle sue terre contadini e
boscaioli, detti "capannari", provenienti soprattutto dalla Toscana e
dall'Umbria, da Pistoia e Siena in particolare. Concesse enfiteusi e mise a
disposizione case per gli abitanti con l'obbligo di disboscare macchie e di
coltivare terre, corrispondendo il "quinto" di quanto raccolto. Al
momento dell’atto di donazione del feudo, gli Orsini posero però una clausola
per effetto della quale, in mancanza di discendenza maschile, il feudo doveva
tornare in loro possesso. Nel 1606 la clausola venne applicata e il feudo
ritornò alla nobile famiglia. Nell’ottobre del 1671, il Cardinale Virgilio
Orsini cedette per 400 mila scudi alla famiglia Altieri il castello di Oriolo
ed altri castelli limitrofi. Da quel momento la città divenne sede della
“curia” baronale, mentre gli Altieri mantennero il feudo per sette generazioni,
fino al 1922, anno in cui fu definitivamente smembrato in base alle leggi che
facilitavano l'affrancamento degli "usi civici". Il Palazzo Altieri, costruito
dai Santacroce tra il 1578 e il 1585, è a pianta rettangolare con la facciata
arricchita da un loggiato ad arcate ioniche, mentre ai lati vi sono due
strutture angolari a forma di torrione. L’edificio chiude piazza Umberto I. Nell’atrio
spicca lo stemma della famiglia Altieri che, divenuti nuovi padroni dal 1674 - durante
il papato di Clemente X (l'esponente più rilevante della famiglia) - decisero
di ingrandirlo con due corpi laterali per difendere meglio la loro residenza di
campagna e poter creare un’imponente pinacoteca, determinandone l’attuale
struttura ottenuta sotto la direzione di Carlo Fontana. L'interno contiene
molti affreschi: sette immagini di Roma, storie dell'Antico Testamento e
paesaggi che rappresentano luoghi appartenenti all'epoca alla famiglia: Vicarello,
Castello di Rota, Canale Monterano ecc. Il palazzo contiene anche nell'ala est
la Galleria dei Papi, voluta da Papa Clemente X Altieri, lunga 70 metri ed arricchita
da quadri a olio di epoche diverse che immortalano i pontefici da S. Pietro
fino all’attuale. La galleria servì da modello per i ritratti dei papi di San
Paolo fuori le mura che erano andati distrutti dopo l'incendio del 1823. Altri
ambienti nel palazzo sono decorati con stucchi e affreschi, con soggetti
mitologici e allegorici, attribuibili in parte alla scuola dei fratelli
Federico e Taddeo Zuccari. La fontana che decora la piazza fu
costruita nel XVII secolo, ma non conserva il suo aspetto originario, visibile
in un affresco all’interno del Palazzo, a causa dell’abbassamento del livello e
della modifica degli elementi di contorno. Altri link consigliati: http://oriolo-romano.it/cosavedere.htm,
http://www.lazioturismo.it/asp/scheda_archeo.asp?id=148,
http://www.provincia.viterbo.gov.it/turismo/39-servizi/106-visitare_la_tuscia/56-monumento.html
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Oriolo_Romano,
http://api.culturalazio.it/tusciaromana/oriolo-romano.aspx
Foto: la prima è di tatillo su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/107151,
la seconda è presa da http://www.lacitta.eu/images/stories/paesi/oriolo-oggi/oriolo-pal.altieri.jpg
Nessun commento:
Posta un commento