VITTORIO VENETO (TV) - Castello di San Martino
Cèneda è un quartiere di Vittorio
Veneto e ne rappresenta la porzione meridionale. Ceneda ha una storia assai
antica: viene citata dallo storico Agazia come
Keneta (VI secolo),
toponimo che suggerisce un'origine celtica. È sicuro invece che in età romana
rappresentasse un insediamento di una certa importanza, forse un vicus
fortificato con il compito di appoggiare il castrum di Serravalle, realizzato
per controllare gli accessi settentrionali al territorio di Oderzo. La presenza
romana è inoltre testimoniata dai resti di una centuriazione (con 36 riquadri),
ravvisabili nelle strade a sud del centro: cardi erano le attuali vie Rizzera e
via Cal Alta (quest'ultima in comune di Cappella Maggiore), mentre un decumano
è stato identificato con via Cal de Livera. Sono visibili anche numerosi limiti
intercisivi. La decadenza di Oderzo accrebbe l'importanza di Ceneda, che fu
sede di un ducato longobardo e in seguito di una diocesi. A partire dal 962,
grazie alle concessioni di Ottone I, i vescovi esercitarono anche il potere
temporale di conti sul vasto territorio (grossomodo dal Piave al Tagliamento)
che era stato prima l'agro opitergino e poi il ducato longobardo. Nel 1307 il
vescovo Francesco Ramponi cedette a Tolberto da Camino il territorio di Portobuffolè
in cambio della contea di Tarzo (detta anche
Castelnuovo) comprendente
anche Corbanese, Arfanta, Colmaor e Fratta. In quest'ultima, il potere era
detenuto da un vice-conte. La podestà ecclesiastica sulla contea fu mantenuta
anche dopo la conquista della Serenissima. L'ultimo vescovo sovrano fu Lorenzo
Da Ponte poiché, dal 14 dicembre 1769, la Repubblica prese direttamente il
controllo del territorio insediandovi un podestà. Tuttavia Ceneda non ebbe mai
il carattere di vera e propria città. In particolare, la sua evoluzione fu
impedita dall'accrescersi della vicina Serravalle che, specie dopo la
sottomissione a Venezia, assumeva invece le peculiarità di un borgo ben
sviluppato dal punto di vista urbanistico ed economico. Il nucleo principale si
concentrava ai piedi del castello di San Martino, sede del vescovado, ma per il
resto era caratterizzata da un'economia prevalentemente agricola, con edifici
sparsi o raccolti in minuscoli agglomerati. Ceneda è dominata dal
Castello
di San Martino, che sorge su un rilievo subito a nord della piazza (il
colle di San Paolo). È l'antica sede dei vescovi-conti: forse di origini
tardo-romane (V-VI secolo), fu restaurato dal 1420 dal vescovo Antonio Correr,
ma mantiene in alcuni punti il suo aspetto di fortezza medievale. Vi si giunge
tramite via Brevia, una strada molto panoramica che esce dalla piazza della
Cattedrale e attraversa piccoli borghi caratteristici. Una galleria collegava
anticamente il Castello di San Martino con il sottostante castello dei Romagno,
non più esistente. Tale galleria è stata chiusa nel 1882. Altri gravi danni si
ebbero a Ceneda con i terremoti del 1873 e del 1936, a seguito dei quali per il
castello e per altri monumenti si intervenne con pesanti restauri. Ecco un
interessante video del castello (di YouTour): https://www.youtube.com/watch?v=XUSgxfjqjgA
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ceneda, http://www.magicoveneto.it/Trevisan/VittorioVeneto/Ceneda_CastelloSanMartino.htm,
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è presa da http://www.prolocovittorioveneto.it/img/vittorio-veneto/Castello-di-San-Martino-alto.jpg
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