BERGAMO – Rocca veneziana
Si trova nella parte alta della città sul colle di Sant’Eufemia,
da cui domina, verso sud, la città bassa e la pianura circostante mentre verso nord
guarda la corona delle Orobie. Nel XIV secolo Bergamo viveva le lotte
fratricide delle fazioni contrapposte guelfe e ghibelline, partiti o meglio
consorterie che dissimulavano aspirazionni di potere e nell'alleanza con
potentanti superiori, ora il Papato ora l'Impero trovavano una propria
legittimazione. Era il basso medioevo, un momento in cui le autonomie comunali
si scontravano con gli emergenti poteri signorili, favoriti, oltretutto, questi
ultimi, dalle lotte intestine che minavano dall'interno le libertà comunali. Interventi
armati esterni, a volte subiti, a volte sollecitati come pacificatori, si
trasformavano in dominazioni spesso intercambianti in un altalenante gioco
politico-militare in cui il Comune cessava di essere soggetto per divenire
oggetto politico. Tutto ciò accadde anche a Bergamo (5 febbraio 1331) e ad
altri liberi comuni che, sfibrati dalle discordie interne, si offrirono
all'azione pacificatrice di un potente, straniero, improvvidamente ritenuto super
partes: in questo caso Giovanni di Lussemburgo, Re di Boemia e di Polonia. Bergamo
non più libero comune venne a fare parte di una monarchia, passando, d'ora in
avanti, da un dominatore all'altro seguendo il destino di altri comuni,
anch'essi impotenti di fronte all'avanzare delle nuove istituzioni politiche,
le signorie e quindi i principati. I principati, a loro volta, non avrebbero
retto l'urto delle monarchie nazionali straniere che fecero dell'Italia uno
degli scacchieri su cui confrontarsi nel tentativo di affermare la propria
primazia. La costruzione della rocca iniziò lo stesso anno della dazione di
Bergamo al re di Boemia, 1331. I lavori furono condotti sotto il coordinamento
di Guglielmo di Castelbarco vicario del re, furono proseguiti dai Visconti,
dopo che l'effimera esperienza, circa 20 mesi, di Giovanni del Lussemburgo era
sta chiusa dalle armi viscontee, e ultimati da Azzone Visconti nel 1336. I Visconti
aggiunsero delle opere di fortificazione che ne aumentarono la funzione
difensiva sia contro nemici esterni sia contro quelli interni e le loro
eventuali velleità di ribellione: il castello come difesa ma anche come
strumento di repressione e di controllo del territorio. Il podestà Negro
Pirovano, che reggeva Bergamo in nome dei Visconti, fece apporre una targa
commemorativa sui muri che erano stati fatti costruire per rinforzare il
castello, 1345: “Anno milleno
triceno terque quideno Vir Prudens dominus Niger e Pirovano natus Bergomi
rector capitaneus atque potestas Pro excelsis dominis nostris Ioanne Luchino Hos
condi lecit muros in tempore dicto”. (Bortolo
Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Bergamo, Bolis, 1989.). Nel nuovo sistema difensivo
visconteo la Rocca venne integrata da una nuova opera militare, la Cittadella,
in un complesso visto « soprattutto
come strumento per tenere in soggezione la città, in quanto permetteva di
mettere in sicurezza il presidio consentendone al contempo il soccorso e il
rifornimento dall'esterno. » (Gian Maria Labaa, Bergamo in Castra Borgomensia,
2004). Nel 1355 Bernabò Visconti iniziò la costruzione, sul colle San
Giovanni, della Cittadella chiamata Firma Fides, come indicato in
un'apposita lapide. La lapide, oltre all'iscrizione e allo stemma visconteo,
aveva in altorilievo una figura umana a tre teste come allegoria della
concordia che regnava tra i Visconti. Quest'opera completò la funzione
difensiva della Rocca, costruita sul colle Sant'Eufemia, racchiudendo il centro
storico tra i due colli ora entrambi fortificati. Le due fortezze costituirono
così un unico complesso difensivo coordinato, di cui uno, la Rocca,
rappresentava, in caso di occupazione nemica, l'ultima possibilità di salvezza
e di contrattacco, l'ultima ridotta. Con la costruzione della Cittadella « i Visconti rendono bipolare, e
quindi dinamico, il sistema difensivo della città di Bergamo ora non più legato
alla staticità della tenuta di un circuito murato » (G. M. Labaa, Ibid.). Quel che rimane ora della
Cittadella è poco meno della metà dell’opera originaria che comprendeva anche
l’area dell’attuale Seminario vescovile. La città vecchia era così racchiusa in
un recinto fortificato, vagamente triangolare, che aveva ai propri vertici la
Rocca a sud-est, la parte della Cittadella attualmente superstite a nord-est e
la cosiddetta Cittadella Superiore, ora scomparsa, a sud-ovest. Nel 1428 alla
signoria viscontea successe la dominazione veneziana che portò a nuove opere di
fortificazione. Nella parte bassa della città fu costruita una cinta muraria,
le Muraine, una vera e propria barriera fortificata che la isolava dalla
pianura: il suo resto più vistoso è la torre del Galgario nella parte
sud-orientale. Le Muraine costituivano l'anello difensivo più esterno della
città mentre il baluardo più importante restava il complesso fortificato di
città alta, che dal 1º settembre 1561, data d’inizio dei lavori, al 1588 venne
racchiuso da un imponente circuito bastionato che doveva rendere Bergamo una
città fortezza, nelle intenzione dei progettisti imprendibile. Al mastio della
Rocca fu aggiunto il torrione circolare che ancora oggi lo caratterizza e al
suo interno un edificio, la cosiddetta scuola dei Bombardieri, come caserma
degli artiglieri. Il torrione veneziano, privo di merlatura, è alto 23 metri e
si divide in tre piani. L'edificio interno per gli artiglieri era a due piani;
il secondo è stato abbattuto agli inizi del Novecento. La Rocca mantenne la sua
funzione militare anche durante il breve periodo napoleonico, 1797-1814, e
sotto la successiva dominazione austro-ungarica, dal 1814 all’8 giugno 1859,
quando fu liberata da Garibaldi. Negli anni 1927/33 il complesso, già ceduto
dallo Stato al Comune di Bergamo, fu sottoposto a un attento restauro al fine
di ridargli il suo aspetto originario e di utilizzarlo come luogo ideale per la
celebrazione della storia risorgimentale bergamasca. Dal 7 maggio 2004
l’edificio all’interno del mastio, già alloggio dei granatieri veneziani,
ospita l’attuale Museo Storico di Bergamo (al riguardo potete visitare questo
link: http://fondazione.bergamoestoria.it/ottocento_complesso_rocca.aspx)
, mentre il piazzale antistante è sede di manifestazioni celebrative. La Rocca,
per la sua posizione elevata, e particolarmente il torrione del mastio, da cui
si gode una bellissima vista a 360 gradi sulla pianura e sulle Orobie, sono
mete di un notevole flusso turistico. Altri link consigliati: http://www.infobergamo.it/bergamo/articoli/2005/3rocca1.htm,
https://www.youtube.com/watch?v=4WymElRNEm8
(video di
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Bergamo, http://guide.travelitalia.com/it/guide/bergamo/la-rocca/
Foto: la prima è di Diego Berti, pubblicata nella pagina Facebook https://www.facebook.com/CASTELLI-ROCCHE-FORTEZZE-in-Italia-308856780344/?fref=photo, la seconda è presa da http://www.geoplan.it/foto-monumento/monumenti/monumenti-da-visitare-bergamo-rocca-di-bergamo.jpg
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