FILAGO (BG) - Castello di Marne
All'anno 976 risale il primo documento scritto che attesta l'esistenza di
Marne, che risentì di un notevole incremento demografico e crebbe di
importanza. Questo era dovuto al fatto che la strada di collegamento tra
Bergamo e Milano riprese importanza, e la zona dominava il passaggio sul ponte
Corvo. Anche le mire egemoniche su questa zona aumentarono a dismisura,
facendola diventare molto appetita tra le potenti famiglie dell'epoca. Numerose
furono allora le fortificazioni, tra le quali spiccava il poderoso castello
dotato di torri e di mura che, tuttora esistente, è conosciuto come
Castello
di Marne. Situato in una posizione strategica venne costruito in epoca
medievale, probabilmente sui resti di un fortilizio di origine romana. Il buono
stato di conservazione permette di vedere gran parte della struttura integra,
così com'era parecchi secoli fa, con torri merlate, il ponte levatoio ed un
parco ancora rigoglioso. Su di esso si narrano numerose storie e leggende, tra
cui quella che vedrebbe i santi Fermo e Rustico qui tenuti in prigionia prima
di essere portati a Verona, dove subirono il martirio. Logicamente qui si
svolsero i principali avvenimenti riguardanti il territorio comunale in epoca
medievale: inizialmente gestito dalla famiglia guelfa degli
Avogadro,
che lo ricevette in gestione dal vescovo di Bergamo, lo consegnò, nel 1398 al
ghibellino Gian Galeazzo Visconti al fine di ottenere una sospensione dei
violenti combattimenti che interessavano l'intera zona. La tregua durò soltanto
sei anni, dal momento che nel 1404 le truppe capitanate da Pandolfo Malatesta
attaccarono e distrussero il castello e le abitazioni circostanti. La situazione
sociale e politica si acquietò con l'avvento della Repubblica di Venezia,
avvenuto nel 1428. La Serenissima difatti varò una serie di leggi volte ad
eliminare una volta per tutte le diatribe tra le opposte fazioni guelfe e
ghibelline, e permise la ricostruzione del castello di Marne, che venne
riaffidato alla famiglia degli
Avogadro. A quel tempo, l'edificio aveva
dimensioni ben più imponenti di quelle di oggi, estendendosi verso il
paese,al quale lo collegavano muraglie, intercalate da due torri, di cui
una è ancora visibile, in uno stato di conservazione buono, nel cortile di una
cascina situata a pochi metri di distanza dal Castello. Tra le due costruzioni,
c'è oggi una chiesetta, restaurata. Ciò potrebbe indicare la
continuazione(il
perdurare) di un culto del
luogo, considerato 'sacro' nelle varie epoche.
All'inizio del XVIII secolo subì ulteriori devastazioni ad opera di Francesi e
Tedeschi (al tempo della successione Spagnola). Lo ritroviamo alla fine
dell'Ottocento, con nuovi proprietari, i Colleoni. Marino Colleoni alla fine
dell'Ottocento lo restaurò e lo trasformò in residenza estiva; in seguito i
suoi eredi ne proseguirono l'opera di ripristino, trasformando lo spalto che
domina il Brembo in un sontuoso giardino e inserendo un arredamento consono
alle origini medievali del maniero. Ciò che era originariamente questa dimora, oggi
non c'è più. In epoche più recenti (inizi Novecento), furono aggiunte le due
ali ad angolo tra di loro, con portico e sale al piano terra e locali abitabili
a quello superiore. Nell'atrio interno sono sistemati alle pareti vari cippi
lapidei recanti stemmi nobiliari/familiari e un'icona raffigurante la Madonna
con il Bambino. All’esterno è stata mantenuta la tipica struttura medievale,
anche se rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, con l’imponente torre
merlata, gli evidenti segni della passata esistenza del ponte levatoio, le
finestre a sesto acuto; l’interno, invece, richiama le residenze rinascimentali
con un semplice impianto a L, il giardino, la fontana e il pozzo a muro. Nel
cortile del castello si trova un caseggiato una volta adibito a scuderie e
sotto il quale, durante il periodo di Bartolomeo Colleoni, era stata scavata
nella viva roccia che sovrasta il fiume Brembo, una stanza che fungeva da zecca.
Durante gli scavi in questo vano furono infatti rinvenute delle monete d'oro,
risalenti al periodo del condottiero bergamasco (ora al Museo di Bergamo). Come
ogni castello che si rispetti, anche questo di Marne ha le sue leggende,
moltiplicatesi nella fantasia popolare soprattutto dopo che il conte Marino
Colleoni aveva chiuso il cunicolo sotterraneo. Nota la tradizione che riporta
l'apparizione, all'entrata del castello, di un fantasma con un grande mantello
nero, o la romantica storia di Adelasia, la bella damigella figlia del
castellano Guatterio Verando, contesa tra due cavalieri, che sarebbe stata
liberata dal malvagio da parte di uno stuolo di cavalieri, penetrati nel
castello tramite il condotto sotterraneo. Altri link suggeriti: http://www.acquaroli.it/location-matrimoni/castello-di-marne,
http://www.mondimedievali.net/Castelli/Lombardia/bergamo/provincia000.htm#marne
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Filago_(Italia), http://www.isolabergamasca.org/castello-marne
(qui trovate anche un video !!), http://www.comune.filago.bg.it/cenni-storici/920-cenni-storici,
http://www.duepassinelmistero.com/Il%20Castello%20di%20Marne(Filago-BG).htm,
Foto: di ErmesCorti su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/250304/view
e di kingleo su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/202790
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