CASTELNUOVO BERARDENGA (SI) - Castello di Scopeto
"Un lungo viale di bosso, accuratamente
sagomato, conduce all'antico complesso di Scopeto. Il luogo fu, agli inizi
dell’anno mille, parte dei possedimenti della cattedrale senese divenendo poi
proprietà della famiglia Sozzini che lo mantenne fino all’estinzione avvenuta
nel secolo scorso. Già agli inizi del '300 troviamo alcuni Sozzini partecipare
alle alte magistrature della Repubblica Senese, ma è solo verso la fine del XV
secolo e durante il successivo che Cornelio, Dario, Lelio, Camillo e Fausto
accoglieranno, con pieno entusiasmo, le tesi della Riforma divulgando, nelle
numerose Accademie, quelle scintille di eresia che in seguito provocheranno le
ire e la energica reazione del Sant'Uffizio. Scopeto diventa così il ritrovo di
tutti coloro che accettano le nuove idee, e dopo essere stata coinvolta negli
ultimi fatti d'arme che portarono alla caduta della fiorente repubblica sotto
le palle medicee, diverrà con Fausto Sozzini, il centro delle nuove conferenze
teologiche. I primi sospetti di eresia nascono nel 1558 e questo evento
procurerà un primo processo inquisitoriale per tutti i membri della famiglia.
L'inquisizione arriva fino alla villa di Scopeto e qui vengono catturati
Cornelio e Dario, mentre Camillo e Fausto riusciranno a fuggire. Durante il
processo Fausto si recherà all'estero e troverà rifugio a Ginevra, mentre in
patria i suoi beni, compresa la villa di Scopeto, venivano confiscati dal
Sant'Uffizio. La torre, dunque, e tutti gli altri edifici che si affacciano su
un grande piazzale sono legati a questa famiglia, a cui si deve la prima
trasformazione in villa di Scopeto, e principalmente del cassero medievale e
del corpo adiacente. La torre a pianta rettangolare conserva ancora nella base
il robusto paramento murario a scarpa, mentre subisce continui rifacimenti
nella parte alta, escluso tutto il lato nord in cui sono visibili le finestre
ad arco ribassato e le arciere-archibugiere dalla sommità. Altri edifici,
adibiti agli usi della fattoria, si affacciano sul piazzale e conservano, sia
nelle strutture sia internamente, quel sapore un po' vecchiotto, dove ogni
locale mantiene ancora gelosamente le proprie funzioni secondo i criteri di una
agricoltura più patriarcale che moderna. Alcuni vani della villa sono stati
invece affrescati durante gli ultimi restauri con decorazioni floreali tanto
care al '600 e '700 che sono eseguite con rara maestria.". La tenuta è ora
uno dei più esclusivi luoghi di soggiorno ed offre ai suoi ospiti una
esperienza unica.
Fonti: http://www.borgoscopetorelais.it/ita/storia.htm (Tratto
dal libro "Il Chianti di villa in villa" - Autore: Prof. Lorenzo Bosi
- Scopeto), http://www.borgoscopetorelais.it/ita/relais.htm
Foto: entrambe di Claudio
Vagaggini, pubblicate sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/CASTELLI-ROCCHE-FORTEZZE-in-Italia-308856780344/?fref=photo
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