SAN MINIATO (PI) – Torre di Federico II
Sulla sommità del colle più alto di San Miniato (m.192), a completamento del complesso difensivo della rocca e del castello già intrapresi da Ottone I, Federico II di Svevia, tra il 1217 e il 1223, fece costruire questa torre, simbolo della città e meglio conosciuta come la Rocca di San Miniato. A pianta quadrangolare, era alta circa 37 metri; il suo coronamento originario era costituito da colonne cilindriche di mattoni, sull'esempio dei pinnacoli dei campanili siciliani. Tali caratteristiche, insieme agli archetti ciechi ogivali, testimoniano l'intervento diretto di maestranze normanne nella costruzione della torre. Un'iscrizione posta sulla torre riportava che a sopraintendere alla edificazione della torre era stato il cancelliere imperiale Corrado da Spira. La sua posizione strategica ha consentito, in epoca medievale, di porre un controllo sul transito tra Firenze e Pisa. Fu adibita anche a luogo di detenzione per prigionieri politici ed è quasi certo che vi fu rinchiuso Pier delle Vigne, già fedele segretario dell'imperatore e poi caduto in disgrazia sotto accuse di tradimento o di corruzione. Mantenne la sua funzione di fortezza fino al 1530, quando fu abbandonata e il terreno circostante fu acquistato dall'illustre naturalista Michel Mercati che vi edificò una casa e vi stabilì la propria residenza. Minata e completamente abbattuta dai tedeschi nell'estate del 1944, è stata fedelmente ricostruita nel 1958 per opera dell'arch. Renato Baldi e dell'ing. Emilio Brizzi. Aperta al pubblico, dalla sua sommità si gode un meraviglioso panorama: la vasta pianura dell’Arno, i monti pisani, pistoiesi, fiorentini sovrastati dalla catena appenninica, i colli che da San Gimignano e Volterra degradano verso il mare. Il prato della rocca, oltre che abituale meta di turisti e abitanti dello stesso comune, è teatro, durante tutto il corso dell'anno, di feste folkloristiche suggestive, come la Festa degli Aquiloni e i Fuochi di San Giovanni. Oggi fa parte del Sistema Museale di San Miniato.
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