BREZ (TN) – Castello d’Arsio e Casa Corazzi
Il castello originario si trovava a monte delle Lavine blancje che sovrastano l'abitato di Traversara: è quello l'antico maniero, di cui restano solo poche tracce, citato nel documento del 1181. In quel luogo permangono tuttora poche vestigia di muri e le fondamenta di una torre che sporgono a sbalzo sui calanchi di bianco calcare marmoreo che anche da lontano permettono di individuare il luogo. Alla località è oggi attribuito dagli abitanti dei villaggi sottostanti il toponimo di Cjaslàc’, Cjastelàc’, cioè castellaccio e le scarse rovine, che sono sopravvissute ai secolari tentativi di utilizzarne le pietre come materiale da costruzione, resistono grazie all’impasto di calce che le lega . Qualche decina di metri a valle delle stesse, sotto uno grosso strato di erica ed humus è possibile intravedere consistenti tracce dell’antico muro di cinta. La sommità dell’altura, dai fianchi orientali dilavati ed erosi, conserva rare vestigia di altri fabbricati. Nel secolo successivo, scomparsi gli antichi signori di Cloz, i d'Arsio furono investiti anche del castello di Cloz, chiamato castel Fava o castello superiore di Arsio, per distinguerlo dal castello inferiore o castello di s. Anna, dal nome della santa alla quale è dedicata la cappella attigua. Nel 1334, infatti, Nicolò d'Arsio aveva ottenuto l'autorizzazione da parte di Enrico re di Boemia e conte del Tirolo per la costruzione di un nuovo castello sul Doss alto, una piccola altura a sud ovest del villaggio di Arsio sulla destra della Novella. Dei tre castelli d'Arsio, il primo, anche in conseguenza del terreno franoso su cui era stato edificato, fu il primo ad essere abbandonato. Non si hanno notizie certe di quando ciò avvenne, ma il fatto che sia stato costruito un nuovo maniero può far pensare che il vecchio castello fosse inadeguato e cadente; non è da scartare, tuttavia, visti i tempi ed i personaggi in lizza, un evento militare. Infatti, nei primi anni del Quattrocento, in seguito ad un'errata alleanza con Enrico di Rottenburg, Federico conte del Tirolo, per punire Ulrico d'Arsio e parenti che si erano schierati contro di lui, distrusse i due castelli di Arsio, castel Fava e castel S. Anna e solo nel 1428 permise la ricostruzione del secondo. Da quel momento il castello superiore di Cloz andò inesorabilmente in rovina né fu mai ricostruito ed abitato. Nel 1561 Cristoforo d'Arsio acquistò pure castel Vasio, sull'altra sponda della Novella, in territorio vescovile: questo fu il quarto castello degli Arsio. Di ben visibile oggi è invece un’interessante costruzione cinquecentesca, la Casa Corazzi, della quale non ho trovato notizie sul web ma che però è raffigurata nella foto di accompagnamento a questo post…
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