lunedì 5 marzo 2012

Il castello di lunedì 5 marzo



MURO LUCANO (PZ) – Castello angioino-Orsini

Insieme alla coeva cattedrale costituisce una sorta di acropoli della cittadina che ne caratterizza il paesaggio. Imponente e di pregevole aspetto architettonico, il castello, visto frontalmente, domina sulla sommità della collina, il sottostante groviglio dei tetti dell'intero tessuto urbano. Il lato sinistro, invece, si affaccia al margine di un precipizio che ne rende impossibile l'accesso. È incerta la sua origine; il primo nucleo, costituito da una torre tozza posta su un aspro ed inaccessibile sperone di roccia, fu verosimilmente edificato nel IX secolo ad opera dei Longobardi nell'ambito dei sistemi difensivi del Principato di Salerno o Benevento (Longobardia Minor). Parliamo della torre posta alla sinistra dell'attuale ingresso. Nell'XI secolo passò ai Normanni i quali fecero ampliare il castello. Il fortilizio si è poi espanso seguendo l'andamento della puntuta collina con una seconda parte edificata per opera degli Angioini. Primo feudatario fu un francese di nome Pietro Hugot nel 1269 per concessione di Carlo I d'Angiò. Alla morte di Hugot, che non lasciò alcun erede, il feudo di Muro passò a Ottone de Tucziaco (1294), quindi al figlio Filippo, poi a Raimondo Berengario (1304), indi a Mastro Pietro Cazzulo di Napoli, professore di medicina (1316). Infine, ne vennero infeudati la famiglia Durazzo e i Conti Sanseverino di Marsico. Nel 1382 si consumò, nel Castello di Muro, l'omicidio di Giovanna I d'Angiò, Regina del Regno di Napoli, per ordine del nipote Carlo di Durazzo. Si racconta che la donna, avente 56 anni, mentre pregava inginocchiata nel suo oratorio, venne strangolata. Nel 1435 terminò l'epoca angioina ed iniziò una breve dominazione Aragonese. Nel 1530 il Castello venne infeudato alla famiglia Orsini con Ferdinando Orsini, duca di Gravina e conte di Muro, fino al 1806, quando il feudalesimo ebbe fine per un Decreto napoleonico. L'ultimo conte di Muro è stato Filippo Bernualdo III. L’edificio ha subito nel corso dei secoli diverse modifiche strutturali rese necessarie in seguito al sisma del 1694 ed altri successivi, tutti di grave entità (1857 - 1930 - 1980). All'inizio del Seicento il Castello comprendeva la vecchia torre a quell'epoca usata come carcere, edifici adibiti a cucine, abitazioni per gli armigeri usate talvolta per ospitare manifestazioni teatrali ("il teatro") , magazzini, un pozzo, ed un locale detto appartamento della Regina (dove verosimilmente fu rinchiusa Giovanna I di Napoli, oggi in gran parte distrutto). Più in basso, sempre seguendo il crinale della collina, l'antico Castello proseguiva con una nuova ala fatta costruire con tutta probabilità dagli Orsini e adibita a loro residenza, il cosiddetto appartamento del Principe. Questa nuova ala si concludeva con una seconda Torre (costruita verosimilmente in epoca Angioina). Lo spazio compreso tra le due Torri era occupato da un alto muro con al centro il ponte levatoio. Il terribile terremoto del 1694 impose nuovi lavori quali l'abbattimento del ponte levatoio stesso e la sopraelevazione 'dell'appartamento del Principe. Nel 1830 il Castello fu acquistato da Francesco Lordi che edificò un nuovo voluminoso corpo di fabbrica che oggi costituisce la parte anteriore del Castello. Questo novello corpo di fabbrica, anonimo nelle sue forme ed avulso architettonicamente dall'antico Castello, si caratterizza per l'attuale portone di ingresso, l'ampia scalinata di accesso ed un vasto locale, sottoposto rispetto all'ingresso e adibito a ricovero per i cavalli, conosciuto come Cavallerizza. Il Castello, estendendosi lungo le linee della collina, presenta due cortili scoperti: il più basso dà accesso al vecchio appartamento del Principe con un portone settecentesco portante lo stemma degli Orsini, mentre il più alto e superiore dà accesso alla parte più antica del Castello. Di rilievo è la presenza del "Giardinetto", un giardino pensile su pietra viva posto alla estremità sinistra (per chi entra) dell'appartamento del Principe. Detto giardino, collegato all'appartamento stesso da uno stretto portone, mena, attraverso un tortuoso e caratteristico corridoio aperto, alla piazza della antica Cattedrale. Dal Giardinetto si gode una splendida vista del Paese e della vallata.

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