martedì 11 settembre 2012

Il castello di martedì 11 settembre




CASTELMAURO (CB) - Palazzo Ducale
All'interno del suggestivo centro storico del paese sorge il Palazzo Ducale, tipica costruzione tardo medioevale, che, per la sua posizione, riveste carattere di significativa importanza nel contesto urbano. Edificato in pietra locale sui ruderi di un antico castello di cui oggi non rimane quasi nulla, si sviluppa su quattro piani e non presenta alcun torrione o altro elemento difensivo, perché fu concepito come edificio con scopi residenziali. Nel corso dei secoli il Palazzo passò più volte di mano attraverso le famiglie nobiliari che, per vendita o per trasmissione ereditaria, ne rilevarono il possesso. L’ultimo feudatario fu il duca di Canzano che, nel 1809, lo cedette alla famiglia Jovine: pochi anni dopo (1815) venne istituita la monarchia napoleonica e abolita la feudalità. Vi si accede attraverso un portale a sesto ribassato di pregevole fattura, dominato da uno stemma riconducibile con certezza alla famiglia Jovine, ultima proprietaria dell'edificio. All'interno si apre immediatamente un ampio cortile, sul quale si affacciano i locali che un tempo erano adibiti a granai, magazzini, depositi di derrate e stalle; ai piani superiori, troviamo le residenze dei proprietari, con ambienti molto ampi dotati di soffitti a volta (o sostenuti da travoni di legno antico) e pavimenti antichi in cotto. Degni di ammirazione da parte del visitatore sono i mobili antichi, che compongono l'arredamento e specialmente la biblioteca. Nella seconda metà del Novecento il Palazzo è stato un cenacolo culturale che ha visto transitare tra le sue mura personaggi come Albino Pierro, Francesco Jovine, Pietro Cimatti, Tommaso Fiore, Roger Pejrefitte, Giose Rimanelli, Sabino d’Acunto, Glauco Cambon, Domenico Fratianni, Aldo Turchiaro, Francesco d’Episcopo, Aldo Rosselli, Massimo Grillandi, Pietro Corsi, Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Stanislao Nievo e tanti altri illustri personaggi della cultura, dell’arte e della politica. Oggi una parte del palazzo è di proprietà del comune e della parrocchia di S. Leonardo Confessore, che hanno previsto la realizzazione di un centro sociale al suo interno, al primo piano dell'edificio.

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