CASTELMAURO (CB) - Palazzo Ducale
All'interno del suggestivo centro
storico del paese sorge il Palazzo Ducale, tipica costruzione tardo medioevale,
che, per la sua posizione, riveste carattere di significativa importanza nel
contesto urbano. Edificato in pietra locale sui ruderi di un antico castello di
cui oggi non rimane quasi nulla, si sviluppa su quattro piani e non presenta alcun
torrione o altro elemento difensivo, perché fu concepito come edificio con
scopi residenziali. Nel corso dei secoli il Palazzo passò più volte di mano
attraverso le famiglie nobiliari che, per vendita o per trasmissione
ereditaria, ne rilevarono il possesso. L’ultimo feudatario fu il duca di
Canzano che, nel 1809, lo cedette alla famiglia Jovine: pochi anni dopo (1815)
venne istituita la monarchia napoleonica e abolita la feudalità. Vi si accede attraverso
un portale a sesto ribassato di pregevole fattura, dominato da uno stemma
riconducibile con certezza alla famiglia Jovine, ultima proprietaria
dell'edificio. All'interno si apre immediatamente un ampio cortile, sul quale
si affacciano i locali che un tempo erano adibiti a granai, magazzini, depositi
di derrate e stalle; ai piani superiori, troviamo le residenze dei proprietari,
con ambienti molto ampi dotati di soffitti a volta (o sostenuti da travoni di
legno antico) e pavimenti antichi in cotto. Degni di ammirazione da parte del
visitatore sono i mobili antichi, che compongono l'arredamento e specialmente
la biblioteca. Nella seconda metà del Novecento il Palazzo è stato un cenacolo
culturale che ha visto transitare tra le sue mura personaggi come Albino
Pierro, Francesco Jovine, Pietro Cimatti, Tommaso Fiore, Roger Pejrefitte,
Giose Rimanelli, Sabino d’Acunto, Glauco Cambon, Domenico Fratianni, Aldo
Turchiaro, Francesco d’Episcopo, Aldo Rosselli, Massimo Grillandi, Pietro
Corsi, Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Stanislao Nievo e tanti altri illustri
personaggi della cultura, dell’arte e della politica. Oggi una parte del
palazzo è di proprietà del comune e della parrocchia di S. Leonardo Confessore,
che hanno previsto la realizzazione di un centro sociale al suo interno, al
primo piano dell'edificio.
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