OVINDOLI (AQ) – Torre di Santa Iona
Nata inizialmente come torre isolata di
avvistamento e poi inserita all'interno del borgo, costituisce un anello di
congiunzione tra il castello di San Potito e quello di Celano, sulla strada di
penetrazione alla piana del Fucino dalla conca aquilana, attraverso l'altopiano
delle Rocche. Venne fatta edificare nel XIII secolo dai Conti di Celano su un
colle intorno al quale si raccoglie il centro antico. Ha pianta circolare,
impostata su un banco roccioso. è
costituita da due ambienti sovrapposti: quello inferiore, alto circa 7 metri,
mostra un diametro di appena 3,30 metri in ragione del forte spessore assunto
in tale zona dalla torre a pianta circolare. Era coperto a volta emisferica in
pietra con un'apertura oculare, riquadrata in pietra concia al vertice. Veniva
probabilmente adibito a magazzino e cisterna ed era suddiviso in altezza in due
vani. Infatti restano nella muratura, ad una certa quota, i segni degli
alloggiamenti delle travi del solaio intermedio. Il piano superiore, destinato
al corpo di guardia, è a pianta ottagonale; si accedeva ad esso tramite una
scala lignea orientata a sud verso l'alveo del Fucino, sormontata da un
architrave rettilineo monolitico in pietra; al di sotto rimane una mensola che
sosteneva il ponte di legno che collegava la torre al battiponte, oggi non più
presente. Si eleva rispetto al piano campagna per un'altezza di 13 metri circa.
La tipologia costruttiva in blocchetti di pietra, ben squadrata e connessa e
l'assenza di scarpatura basamentale lasciano presumere che la torre sia stata
modificata in altezza in una seconda fase. La cimatura sommitale non permette
di rileggere la natura del coronamento. Non si esclude l'ipotesi che, un tempo,
la torre, fosse più alta e munita di merlatura; gli eventi storici e naturali,
tra i quali il terremoto del 1915, hanno danneggiato la costruzione,
soprattutto nel paramento esterno in quanto sono stati prelevati in più parti
numerosi conci di pietra, riutilizzati per edificare le costruzioni vicine. La
torre è stata restaurata integrando il paramento esterno delle parti mancanti,
richiudendo una breccia esistente sul prospetto meridionale e creando un varco
d'accesso al vano inferiore. Il vano superiore e stato coperto con un solaio in
ferro e laterizio (fonte principale è il sito http://www.ovindoli.terremarsicane.it).
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