CALDAROLA (MC) – Castello Pallotta
Situato sul colle di Colcù, in posizione dominante rispetto al paese, e' ricordato in alcuni documenti gia' nel IX secolo. Passato attraverso diverse vicende dinastiche, nel 1270 fu semidistrutto in seguito ad una lotta tra Camerino e San Severino e dopo un breve dominio di San Severino passo' ai duchi di Varano. Dal 1450 fu affidato dal Papa ai conti Pallotta e nel 1590 fu trasformato da struttura militare a dimora signorile dal cardinale Evangelista Pallotta, che lo adibì a propria residenza estiva. A testimonianza del prestigio del casato e delle importanti relazioni imbastite dai quattro cardinali di casa Pallotta con la curia romana ed il mondo artistico, il castello ha ospitato molti personaggi, tra cui papi e regine (ricordiamo come il pontefice Clemente VIII e la regina Cristina di Svezia). Nel 1885 il conte Desiderio, erede della sensibilità architettonica della famiglia, si impegnò nell'impresa di ripristinare e ricostruire le opere deteriorate, restituendo al castello parte dell'antico carattere militare. Egli mise in atto una serie d'interventi seguendo la linea indicatagli da suo padre, il conte Giuseppe, prima che quest'ultimo morisse l'anno successivo. Il primo lavoro, intrapreso con il consenso del conte Giuseppe fu quello della ricostruzione del torrione detto della scuderia posto verso levante, cui seguì la ricostruzione del ponte levatoio. Il Ministero della Pubblica Istruzione, con notifica dell'11 febbraio 1921, aveva dichiarato il Castello di Caldarola, per i restauri e i riordini interni eseguiti fino a quell'epoca, di “importante interesse storico ed artistico”. Da una pubblicazione del 1928 è possibile trarre una interessantissima descrizione del castello e degli interventi (leggibile cercando il monumento su Wikipedia). Attualmente lo sfarzoso edificio è utilizzato, in alcune sue parti, come sala ricevimenti per banchette nuziali e serate a tema medieval-rinascimentale e come location per i film. Lo stato di conservazione è ottimale, infatti molte stanze mantengono ancora gli arredi originali, come ad esempio la cucina che conserva oggetti in rame, terracotta e ceramica. Sempre all'interno del maniero sono inoltre conservate una raccolta di armi (tra cui alabarde, spade, armature e fucili) che vanno dal XV al XVII secolo, e alcune carrozze con relativi finimenti del XIV e XVI secolo. Altri ambienti degni di nota sono la camera da letto, la sala da pranzo decorata da ceramiche marchigiane realizzate nel XVIII secolo, la biblioteca, il salotto giallo - arricchito da un dipinto di Simone de Magistris (pittore manierista locale) e la cappellina interna. Il castello e' circondato da un parco ricco di alberi secolari e di essenze tipiche della flora mediterranea, nel quale giganteggia uno dei pini più antichi della regione. Superato il primo cortile con cammino di ronda, saracinesca per la chiusura dell'entrata e relativa caditoia ci si trova in un atrio piuttosto buio; nel vestibolo di sinistra si può ammirare un affresco del 1485. Dall'atrio si passa nella sala delle carrozze, delle sellerie e delle armi. Nel piano nobile, tra i numerosi ambienti, completamente ammobiliati e forniti dei tendaggi originali cinquecenteschi, si distingue la sala da pranzo, nella quale è conservata una ricca collezione di ceramiche del '700 e di cristalli di Boemia. Nel Castello si aggirerebbe il fantasma di Maddalena Pallotta, vissuta e morta nell'800 ( secondo alcuni morta a causa di una malattia, secondo altri uccisa dal cugino-marito, con un infuso realizzato con le bacche velenose di un tasso che cresce nel giardino del castello stesso). Dopo la sua morte la servitù affermava di continuare a sentire il suono del flauto dell'ormai defunta Maddalena! Per chi volesse saperne di più, su questa storia ricca di mistero consiglio il link: http://www.cronachemaceratesi.it/2009/04/26/il-fantasma-di-maddalena-fotografato-e-riconosciuto-al-castello-di-caldarola/4727/
Invece, il castello ha un suo internet che è il seguente: http://www.castellopallotta.it.
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