domenica 6 luglio 2014

Il castello di domenica 6 luglio





CAZZAGO SAN MARTINO (BS) – Castello di Bornato

Situato nel cuore delle magnifiche e verdi colline della Franciacorta, si trova il Castello di Bornato, che racchiude al suo interno una stupenda Villa rinascimentale. Si tratta di un caso molto raro ed assolutamente meritevole di visita. Vediamo un po’ di storia del territorio….la giurisdizione della Pieve di Bornato comprendeva territori più ampi di quelli del pagus originario, estendosi anche su Travagliato. Le indagini archeologiche svolte sul sito dei resti dell'attuale pieve nel 2005 e nel 2006 hanno rinvenuto la presenza di un insediamento longobardo che ai tempi era rimasto ai piedi della collina. Secondo il Cocchetti (1859) furono le piene dell'ipotetico fiume a spingere la popolazione ad insediarsi sul rilievo. Sopra di esso fu probabilmente edificato un Castrum la cui presenza è attestata attorno all'anno Mille. Fu sede dei Bornati, famiglia nobile discendente dal Capitano della Pieve, tal Mozzi da Bergamo, che fu nominato nel corso del X secolo a questo incarico e che trasmise il proprio titolo agli eredi. In epoca tardocomunale, il Castello divenne proprietà esclusiva dei Bornati che lo riedificarono, nella persona di Inverardo Da Bornato (signore e condottiero) tra il 1266 e il 1270, incorporando nella erigenda struttura (comprendente una cerchia di 300 metri di mura merlate, torri, fossato e ponte levatoio) una vecchia torre preesistente sul luogo. Il castello fungeva da punto di controllo e di protezione della via consolare che collegava Brescia a Bergamo. Il nipote di Inverardo, Giambellino, fu un grande mecenate per letterati ed artisti del tempo, così da formare intorno a sé una corte colta ed illuminata. Anche Dante Alighieri sostò più d’una volta nel castello di Bornato. Il feudo fu attraversato tuttavia da un periodo di decadenza a partire dal 1326, quando Azzone Visconti invase tutta l'area della Franciacorta. L'intero borgo venne meno nei pesanti attacchi viscontei. Nell'estimo visconteo del 1386, risulta che la comunità di Bornato facesse parte della quadra di Rovato. Durante le ultime lotte tra i Visconti e la Repubblica di Venezia per il controllo della provincia bresciana (1438), Antonio Martinengo prese possesso del castello, organizzando la resistenza contro le truppe viscontee comandate dal Piccinino che assediavano la fortezza. Il Gattamelata venne in suo soccorso tentando di cogliere alle spalle le truppe assedianti. Lo scontro non fu favorevole a quest'ultimo che dovette ritirarsi. Durante l'epoca veneta, il comune fu mantenuto all'interno della quadra di Rovato. Nel 1493, risulta che ad esso era accorpata la frazione di Monterotondo, poi tornata ad essere in seguito municipalità autonoma. Nel 1562, il nobile Lattanzio Bornati cedette il castello e tutti i fondi presenti in paese alla famiglia Gandini che ristrutturarono la fortezza conferendole la forma attuale e il cui stemma compare ancora oggi all’ingresso del sito. I Gandini furono anche artefici di una nuova costruzione sul lato est, un'ala con sale affrescate. Contestualmente eseguirono un lieve ritocco alla facciata, conferendole un aspetto più da villa signorile che non da elemento difensivo. Nel 1796, la proprietà passò ai Garbelli in quanto fu conferita ad essi in dote dall'ultima discendente dei Gandini, Giulia. Nel 1937 fu acquistato dall'armatore livornese Luigi Orlando dal quale deriva l'attuale denominazione alternativa di Villa Orlando. La cinta muraria merlata è in pietra grezza, circondata da un fossato sui lati nord ed est e difesa da torri circolari. Il percorso di avvicinamento all’unico accesso conferma ancora una volta l’usanza di posizionare la porta in modo tale che le persone armate che giungevano al maniero erano costrette a mostrare verso gli spalti la parte meno protetta del corpo cioè quella destra, che teneva la spada o la lancia, mentre lo scudo era solitamente portato con il braccio sinistro. All'interno è presente il palazzo voluto dai Gandini di chiaro stile rinascimentale che risulta essere stato costruito sul nucleo centrale del vecchio forte. Di questa struttura alto medioevale sono rimasti i resti in tre locali del piano terra. Gli interni presentano affreschi del Sorisene e del Ghitti di origine settecentesca. All'interno della cinta muraria è custodito un prezioso parco di piante secolari. Da ricordare inoltre che, da ben otto secoli, all'interno di questo castello si produce un vino dalle elevate qualità, ma in quantità ridotta ovviamente. Il castello è aperto al pubblico ed è visitabile. Per approfondire vi consiglio questi due siti: http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_CazzagoSM-Bornato.htm (con bellissime foto) e poi quello ufficiale: http://www.castellodibornato.com/castello.php

Fonti: http://it.wikipedia.org, scheda di Stefano Favero su http://www.mondimedievali.net, http://www.pievebornato.it/index.php?section=castello&m=territorio, http://www.ipalazzi.it, http://www.visual-italy.it/IT/lombardia/brescia/bornato-castello-franciacorta/

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