MONTIGNOSO (MS) – Castello Aghinolfi
E' situato sopra il paese di Montignoso, cinque chilometri a
sud della città di Massa. Dal nome del castello si può dedurre la sua chiara
origine longobarda ed è infatti dimostrato che la zona in cui si trova
appartenesse in passato a tale corona. Si hanno notizie del castello sin dal 753
quando Astolfo, re longobardo, donò un appezzamento di terreno nella zona ad un
suo cognato, l'abate fondatore dell'abbazia di Nonantola presso Modena. Non è
certo che la sua fondazione sia stata effettuata dal re in persona o da un suo
feudatario. Il nome longobardo Aghinolfo (al genitivo Aghinolfi) è equivalente
ed usato indifferentemente rispetto ad Agilulfo, che era per l'appunto il Duca
di Torino e secondo marito di Teodolinda (15 maggio 589). Il nome Agilulfo
(pron. aghilulf) deriva, a sua volta, dalle antiche radici longobarde agil/agin
= terrore e wulf = lupo. La notevole importanza di questo castello è
dovuta alla sua posizione strategica, infatti dall'alto del maniero si ha una
vista sulla intera costa tirrenica del Mar Ligure che nelle giornate normali
spazia dal Golfo della Spezia a Livorno, mentre in occasioni di visibilità
tersa e limpida consente di vedere in lontananza persino le alture della Alpi
Marittime (Des Alpes in Francia e Besimauda (Bisalta), Marguereis e Mondolè in
provincia di Cuneo; inoltre anticamente controllava la sottostante via Francigena.
Il castello costituiva rifugio per gran parte degli abitanti della zona ed era
infatti il più importante della vallata. L'edificio rimase fin al 1376 ai
discendenti di Aghinolfo. In quell'anno infatti le lotte tra Lucca e Pisa
furono all'apice dell'intensità ed il castello passò alla Repubblica Lucchese sotto
la quale vennero eseguite le riparazioni e migliorie necessarie per renderlo un
forte
avamposto contro le bande di ventura e i nemici esterni che
infestavano l'area. Grazie agli scritti di Giovanni Sforza, storico del
secolo scorso, abbiamo dati certi dell'aspetto del castello nel 1494,
quando venne ceduto a Carlo VIII di Francia, era sovrastata da
due alte torri chiamate torre di San Paolino e torre di San Francesco ed i suoi
tre recinti murari si estendevano per circa un ettaro. Nel primo recinto vi
erano 43 edifici usati come rifugio dagli abitanti o come magazzini, nel
secondo, al quale si accedeva solo tramite un ponte levatoio, vi erano altre 87
case mentre nell'ultimo recinto, in cima al colle, c'era il castello vero e
proprio. Quest'ultimo era costituito da un grande mastio ottagonale collegato
ad una torre a base circolare da alcune cortine murarie. Nella fortezza vi era
anche un mulino, una grande cisterna per raccogliere l'acqua piovana ed un
passaggio segreto per permettere, in caso di pericolo, di scappare. Non risulta che la
possente fortificazione sia mai stata espugnata, ma la mancanza
di lavori di mantenimento e l'abbandono l'hanno ridotta in uno pessimo stato. Il
castello fu abbandonato dopo il 1799 dalla Repubblica di Lucca in seguito
all'invasione Giacobina e gli abitanti della zona iniziarono a rubarvi travi,
mattoni, finestre, porte e quant'altro si poteva prendere provocando vari danni
a quest'ultimo. Qualche tempo dopo il nuovo signore di Lucca, Carlo Ludovico di Borbone,
acquistò il castello con l'intenzione di ristrutturarlo, ma il suo progetto non fu mai
messo in opera. Oggi Altro pesante e grave avvenimento nella vita del maniero
fu, al tempo di Elisa Baiocchi, Principessa di Lucca e sorella dell'Imperatore Napoleone
Bonaparte, la costruzione delle "cateratte" al Cinquale. Queste
costruzioni vennero fatte dal 1808 al 1812 per cercare di eliminare le febbri
malariche che da secoli mietevano numerose vittime nella piana di Montignoso.
Per i materiali da usare per queste costruzioni la Principessa diede
disposizioni che gran parte dell'occorrente fosse preso dalle abitazioni che si
trovavano all'interno delle varie mura circostanti al castello e trasportato
fino al Cinquale. Il castello ebbe notevole importanza anche durante la seconda
guerra mondiale quando le truppe naziste se ne impadronirono e ne fecero un
caposaldo della linea gotica tirrenica, provocandone di fatto la quasi totale
distruzione a causa dei bombardamenti alleati. Fino al 1997 è rimasto
abbandonato ed è stato facilmente sovrastato dalla vegetazione. Dall'autunno del 1998
è iniziata un'importante opera di recupero. Il 1 Aprile 2001 il Castello è
stato finalmente
riconsegnato alla comunità locale e ai visitatori dopo un
restauro del Comune di Montignoso con un progetto affidato agli architetti
Nicola Gallo, Antonio Silvestri e Andrea Tenerini. All'interno, un pavimento in
vetro mostra al vero la stratigrafia delle pavimentazioni antiche e degli oggetti
ivi rinvenuti. Per l'occasione è stata realizzata anche un'installazione
multimediale permanente che, all'interno del mastio restaurato,
spiega le fasi
evolutive del castello mediante ricostruzioni virtuali animate al computer. Nel complesso
fortificato si distingue per bellezza ed accuratezza un mastio ottagonale che
sorge sul punto più elevato del colle e che è facilmente riconoscibile fin da
fondovalle. La forma poligonale e la particolare tipologia di fondazione della
struttura la fanno assegnare ai primi secoli del basso medioevo. Si tratta
probabilmente dell'elemento più antico dell'intero complesso. Altre
peculiarità, quali l'ampiezza degli spazi interni e le mura a bande orizzontali
bicromatiche, fanno pensare anche ad una funzione residenziale. Il suo interno
è contraddistinto dalla presenza di una torre circolare che svettando ben oltre
la sua altezza svolge, oltre a quella strutturale, anche la funzione di torre
di avvistamento. Si può far risalire l'aspetto architettonico alla fine del XVI
secolo: un'ampia cinta muraria provvista di torri di fiancheggiamento racchiude
due spazi posti a quote diverse. Nello spazio più in alto vi è la piazza
d'armi, contraddistinta dal torrione ottagonale e da un baluardo circolare
(baluardo di San Paolino - XV secolo). La cinta più esterna racchiude uno
spazio più ampio occupato, secondo fonti del XVI secolo, da numerose
abitazioni, oggi quasi totalmente scomparse. Nel 2008 sono terminati gli
ultimi lavori di restauro che hanno reso fruibile il Parco Archeologico
all’ interno della cinta muraria esterna del castello, alta circa 6 metri
con una lunghezza di 450. Tali lavori hanno permesso anche la ricostruzione
delle sette torri cilindriche che caratterizzavano il circuito murario, del
bastione poligonale posto a guardia dell'ingresso e del baluardo rettangolare
con camminamento pensile. In questo modo è stato creato uno straordinario parco
interno, dominato dalla macchia mediterranea e percorribile attraverso un
articolato camminamento storico: il cammino di ronda, caratterizzato da una
impareggiabile veduta panoramica. Tra le 1000 Meraviglie Italiane, ossia
tra i siti paesaggistico/culturali e le manifestazioni della tradizione
popolare di maggior pregio della penisola, ora spicca anche il Castello
Aghinolfi, pregevole struttura storica del territorio montignosino che risulta
essere uno dei più antichi dell’Italia Centrale. Il riconoscimento, istituito
in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia dal Forum Nazionale dei
Giovani con il patrocinio della Camera dei Deputati, dei Ministeri dei Beni
Culturali, della Gioventù e del Turismo, è stato consegnato al Comune di Montignoso
nel corso di una cerimonia svoltasi nell'aprile 2012 a Siena presso
Palazzo Patrizi. Altri link consigliati: http://www.icastelli.it/castle-1238148675-castello_aghinolfi_di_montignoso-it.php,
http://www.studioarx.it/massalunense/aghinolfi/index.html,
http://www.istitutovalorizzazionecastelli.it/cast01.html,
video di Alessandro: http://www.youtube.com/watch?v=U5zHZHTE1Aw
Fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Aghinolfi
(da consultare per chi volesse approfondire !), http://www.castellitoscani.com/italian/aghinolfo.htm,
http://www.comune.montignoso.ms.it,
http://prolocomontignoso.altervista.org/castello-aghinolfi/,
http://www.turismo.intoscana.it/site/it/elemento-di-interesse/Castello-Aghinolfi-a-Montignoso/,
http://www.turismo.intoscana.it/site/it/elemento-di-interesse/Castello-Aghinolfi-a-Montignoso/,
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