martedì 15 luglio 2014

Il castello di martedì 15 luglio






POJANA MAGGIORE (VI) - Castello

Intorno all'anno 1000 gli imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero e i pontefici di Roma, si contendevano il territorio dell'Italia. Invasioni barbariche, guerre e distruzioni durarono diversi secoli e insanguinarono tutta l'Europa. In seguito a questa situazione di continuo pericolo i ricchi feudatari si procurarono difese adeguate per proteggere i loro beni. Nelle campagne i primi sistemi di difesa sorsero verso l'anno 900 e interessarono oltre che Pojana, anche tutti i centri abitati vicini. A Pojana il castello fu costruito intorno all'anno 1000 per conto dell'allora feudatario, il vescovo di Vicenza che lo fece presidiare dalle proprie milizie. La costruzione era di forma quadrata, con 4 torri agli angoli, del tutto simili a quelle ancora esistenti a Montagnana. Il mastio era posto sul lato est, dove esisteva l'unico ingresso al castello servito di ponte levatoio. In seguito anche attorno al borgo vennero innalzate le mura di protezione e scavato un fossato. Il feudo di Pojana, che comprendeva il castello ed il borgo abitato, passò di mano in mano diverse volte. Lo si trova di proprietà del conte Maltraversi di Padova, che nel 1187 provvide a fortificarlo; del Comune di Vicenza nel 1210; della Curia di Vicenza nel 1221 e quindi alla nobile famiglia Pelli. In quel tempo, dopo la cacciata di Federico Barbarossa, fu stabilito che ogni comune avesse la possibilità di mettere il proprio ordinamento e le proprie leggi, quindi tutte le nostre comunità godevano di grande libertà. Nel frattempo Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero, tendeva ad assoggettare tutte le città dell'Italia del Nord. A suo fianco Federico II chiamò il Conte Ezzelino III da Romano, che con il suo esercito e la sua ferocia riuscì ad assoggettare tutte le città della marca trevigiana, compresi Trento, Mantova e Brescia. Ma non vi riuscì con Padova. Più tardi anche questa dovette soccombere alla prepotenza di Ezzelino che dopo averla conquistata diede il via ai massacri, insidiandosi poi nel palazzo più prestigioso della città. Tutti i castelli della zona in mano agli avversari di Ezzelino vennero assaliti e conquistati. Ciò avvenne anche a Pojana, con la distruzione del castello nel 1240. Ricostruito nei primi anni del '300 venne nuovamente abbattuto nel 1312 nel corso della guerra fra Padovani e Veronesi. Fino all'annessione del territorio al dominio della Serenissima, il Castello di Pojana occupava una posizione chiave nella vasta area del basso vicentino, riuscendo a controllare i territori padovani a sud est ed i territori veronesi ad ovest. Il castello era infatti naturalmente protetto da tre corsi d'acqua in direzione di Montagnana e da torri di vedetta verso Orgiano, Sossano e Noventa che difendevano anche il borgo sviluppatosi intorno. Sulle rovine del castello il conte Pagano Paltinieri costruì la sua casa dominicale "in laterizio e pietra". Nel 1400 Odorico Pojana abbellì il palazzo e rialzò la torre, parzialmente distrutta nel 1312, adattandola a residenza secondo i nuovi costumi del tempo stabiliti dalla Serenissima. Origini molto antiche ha anche la chiesetta di S. Zenone, ricostruita all'inizio del '400 per uso familiare e ristrutturata nel 1588 dalla Badessa Silvia Pojana. La Chiesa venne dotata di un nuovo altare in marmo, l'aula venne ornata con una volta dipinta, l'abitazione attigua, destinata a sagrestia, venne fatta affrescare e ancor oggi se ne possono scorgere alcune deboli tracce. è in occasione di quest'intervento che la torre venne ingentilita con la costruzione della loggetta ornata con metope, triglifi ed oculi in pietra tenera mentre al suo interno la scala e l'ambiente al piano primo vennero ornati con volte in muratura a botte e ad ombrello. Prima di quest'intervento gli ambienti erano probabilmente decorati da un fregio affrescato lungo tutto lo sviluppo delle pareti, così come testimoniano le tracce di pittura visibili in corrispondenza della canna fumaria crollata e le decorazioni pittoriche con motivi floreali sono presenti anche nell'ambiente al piano secondo, non più accessibile per il crollo della scala esterna. Notizie di nuovi lavori al complesso ritornano nel 1697 come si legge in un'epigrafe sotto il cornicione del rustico a destra della torre a conferma delle opere compiute per ampliare i resti dell'antica scuderia del castello, per abbellire l'interno del palazzo, e per adattare una parte di terra a giardino. I rustici ai lati della torre furono oggetto di ulteriori interventi sul finire del secolo scorso, probabilmente nel 1880 in occasione dell'interramento del fossato, dell'eliminazione delle tracce del ponte levatoio e della costruzione del portichetto neogotico che unisce il palazzo all'annesso della sacrestia. è assai probabile che in questa circostanza siano state aperte anche le attuali bifore neoromaniche. La chiesetta venne utilizzata costantemente nel corso dei secoli come cappella gentilizia, mentre il locale attiguo, costruito con funzioni di sacrestia in tempi recenti, fu ampliato con l'edificazione di un annesso rustico utilizzato come caseificio e poi come essiccatoio tabacchi. Il palazzo pur conservando l'originaria funzione abitativa, fu stato trasformato da dimora signorile a semplice edificio fattorile e attualmente assieme agli altri fabbricati testimonia l'abbandono in cui versa l'intero complesso. Castelli come quello di Pojana, in età medioevale piuttosto diffusi, cominciarono a scomparire per le violente battaglie fra fazioni rivali. La peculiarità di questo complesso, tuttavia, risiede nell'ambiente che si è venuto a creare con la fine del XVI secolo quando i conti Pojana commissionarono ad Andrea Palladio la loro nuova dimora prospiciente l'antico castello. Il complesso architettonico del castello è un caso architettonico in cui si vedono coesistere impianto e struttura difensiva di tipo medioevale, accanto ad adeguamenti alle tradizioni abitative quattrocentesche, ad adattamenti alle nuove mode del vivere e dell'abitare legate alla riscoperta della campagna, tipiche della civiltà di villa, a colti rinnovamenti architettonici ottocenteschi fino a giungere alla caduta di ogni interesse per l'eredità storica trasmessa dal complesso castellato, con conseguenti incompatibili modificazioni dell'utilizzo che hanno via condotto al completo abbandono e disinteresse per una significativa pagina di storia del Basso Vicentino.
Fonti: http://www.comune.poiana-maggiore.vi.it/storia.asp, http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Pojana_Maggiore (andate a leggere più notizie a questo link!), http://www.colliberici.it/?pg=pagina&id=113,
Foto: di Szeder Laszlo su http://it.wikipedia.org e da www.magicoveneto.it

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