sabato 11 aprile 2015

Il castello di domenica 12 aprile






CHIUSA (BZ) – Castello Summersberg in frazione Gudon

È del 950 la prima citazione di Gudon in un documento ufficiale, anche se gli archeologi hanno accertato che i primi insediamenti umani nell'area risalgono al 2000 a.C. La presenza, qui, di coloni retici e romani, è indicata dai reperti trovati durante alcuni scavi nella piazza del borgo. Analoghe risultanze sono state trovate nei pressi di Aichholz. L'insediamento dei primi bavaresi, invece, risale al sesto secolo. Qui, insieme ai pochi romani rimasti, acquistarono masi e campi da adibire a vigneto. La vita della gente del luogo proseguì serenamente fino all'anno 1027, quando l'imperatore Konrad II decise di separare le contee sorte intorno ai fiumi Adige, Isarco e Inn dal ducato della Bavaria, assegnandole al controllo dei vescovi di Trento e Bressanone. Queste originarie contee vennero sciolte definitivamente nel corso del XIII secolo e venne contestualmente stilata una mappa di cirscoscrizioni giudiziarie significativamente di minore ampiezza. A partire dal 1220, a Gudon, vi era un'alta corte di giustizia che si occupava sia della giurisdizione che dell'amministrazione della vita politica. Per 150 anni le corti rimasero proprietà dell'unica famiglia nobile del luogo, i conti Thun. Proprietà che, dal 1619 al 1828, passò ai conti di Selva e Castelforte. Durante il XVI secolo, come in molte altre regioni d'Europa, Gudon assurse agli onori delle cronache perché, in quanto sede dell'alta corte di giustizia, spesso fu associata ad episodi di persecuzione di streghe ed eretici. Ad esempio, Jakob Hutter, fondatore dell'omonima comunità, emigrato nelle Americhe, e sua moglie Katharina, vennero imprigionati a Gudon. La padrona del castello aiutò la signora Hutter a fuggire mentre suo marito Jakob fu condannato al rogo. Vi è anche una leggenda secondo la quale a Gudon sarebbero avvenuti numerosi e svariati roghi di “streghe”, imprigionate prima nella torre castellare e quindi uccise ai Piani del Giudizio. Summersberg, o in alcuni casi “Sommersberg”, indica la località sul versante ad est dell'abitato di Gudon. La prima traccia documentaria del toponimo risale al 1202. Nell'anno 1329 il duca Enrico di Carinzia diede il permesso di costruire sullo sperone di roccia questo castello al signore George Von Vilanders. Nei secoli che succedettero Castel Summersberg e la signoria di Gudon diventarono possedimento dei signori di Gufidaun e dei conti Thun, poi, nel 1618, dei Wolkenstein-Trostburg. Fino al 1828, il castello fu, sede del Giudizio di Gudon. L'ultimo atto di vendita dell'edificio, che lo fece diventare proprietà di Ignaz Zingerle, esperto della ricerca di leggende e racconti intorno a Gudon, risale al 1857, epoca in cui la struttura fortilizia era fatiscente. Il maniero oggi è di proprietà privata, non visitabile.  I suoi elementi principali sono il palazzo e la torre. In questo borgo si narra che morì un uomo il quale durante la sua vita era stato persona dissoluta. Perciò la gente mormorava che esso mantenesse stretti rapporti con le streghe. Alla sua morte il cadavere venne condotto ad Albes per le esequie, in quanto, al tempo, a Gudon non esisteva un cimitero. La processione si fermò nel luogo conosciuto come “sasso funerario” per depositare la bara e per fare una pausa di preghiera. Improvvisamente gli uomini al seguito del corteo funebre udirono un battito provenire dall'interno della bara. La aprirono e, al posto del corpo senza vita, trovarono una scopa. Si dice che le streghe si fossero già portate via la vittima. Secondo un altro racconto tramandato, nel castello di Gudon visse un giudice che era solito indossare un abito blu con una lunga marsina dai bottoni dorati. Il tale si faceva vedere nelle serate di festa e nei periodi di Quaresima. In queste occasioni si recava puntualmente a mezzanotte dalla stanzetta più in fondo della sala, dove si trovava una cassa murata con porta di ferro (e fungeva da cassetto per il denaro) alla grande “stube”. Nella mano destra reggeva una penna, nella mano sinistra un libro. Appoggiato alla grande stufa verde nella stube, sfogliava il libro, cancellando ogni tanto qualche frase. All’una tornava alla grande cassa di ferro e spariva. Alcune volte fu visto in pieno giorno nel secondo cortile del castello, mai scese più in basso. Sessant’anni or sono fu salvato e da allora è ritornata la pace al castello. Ulteriori informazioni sul castello e la sua storia sono qui: http://www.academia.edu/2452463/NOTE_SU_ALCUNI_REPERTI_DI_EPOCA_BASSOMEDIEVALE_PROVENIENTI_DA_CASTEL_SUMMERSBERG_GUDON_BZ_

Fonti: testo di Stefano Favero su http://www.mondimedievali.net/Castelli/Trentino/bolzano/gudon.htm, http://www.gufidaun.com/typo3/index.php?id=11&L=1, http://www.suedtirol-ferien.it/cgi-bin/smoz/daten_lesen_neu.pl?suedtirol-ferien,it,Schloesser,Schloss_Summersberg-Gufidaun,Castello+Summersberg+-+Gudon,dat/Italien/Trentino-Suedtirol/Suedtirol,

Foto: di Haneburger su http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Schloss_Summersberg_1.JPG e di Gg60 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/111842/view

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