CHIUSA (BZ) – Castello Summersberg in frazione
Gudon
È del 950 la prima citazione di Gudon in un
documento ufficiale, anche se gli archeologi hanno accertato che i primi
insediamenti umani nell'area risalgono al 2000 a.C. La presenza, qui, di coloni
retici e romani, è indicata dai reperti trovati durante alcuni scavi nella
piazza del borgo. Analoghe risultanze sono state trovate nei pressi di
Aichholz. L'insediamento dei primi bavaresi, invece, risale al sesto secolo.
Qui, insieme ai pochi romani rimasti, acquistarono masi e campi da adibire a
vigneto. La vita della gente del luogo proseguì serenamente fino all'anno 1027,
quando l'imperatore Konrad II decise di separare le contee sorte intorno ai
fiumi Adige, Isarco e Inn dal ducato della Bavaria, assegnandole al controllo
dei vescovi di Trento e Bressanone. Queste originarie contee vennero sciolte
definitivamente nel corso del XIII secolo e venne contestualmente stilata una
mappa di cirscoscrizioni giudiziarie significativamente di minore ampiezza. A
partire dal 1220, a Gudon, vi era un'alta corte di giustizia che si occupava
sia della giurisdizione che dell'amministrazione della vita politica. Per 150
anni le corti rimasero proprietà dell'unica famiglia nobile del luogo, i conti
Thun. Proprietà che, dal 1619 al 1828, passò ai conti di Selva e Castelforte.
Durante il XVI secolo, come in molte altre regioni d'Europa, Gudon assurse agli
onori delle cronache perché, in quanto sede dell'alta corte di giustizia,
spesso fu associata ad episodi di persecuzione di streghe ed eretici. Ad
esempio, Jakob Hutter, fondatore dell'omonima comunità, emigrato nelle
Americhe, e sua moglie Katharina, vennero imprigionati a Gudon. La padrona del
castello aiutò la signora Hutter a fuggire mentre suo marito Jakob fu
condannato al rogo. Vi è anche una leggenda secondo la quale a Gudon sarebbero
avvenuti numerosi e svariati roghi di “streghe”, imprigionate prima nella torre
castellare e quindi uccise ai Piani del Giudizio. Summersberg, o in alcuni casi
“Sommersberg”, indica la località sul versante ad est dell'abitato di Gudon. La
prima traccia documentaria del toponimo risale al 1202. Nell'anno 1329 il duca
Enrico di Carinzia diede il permesso di costruire sullo sperone di roccia
questo castello al signore George Von Vilanders. Nei secoli che succedettero
Castel Summersberg e la signoria di Gudon diventarono possedimento dei signori
di Gufidaun e dei conti Thun, poi, nel 1618, dei Wolkenstein-Trostburg. Fino al
1828, il castello fu, sede del Giudizio di Gudon. L'ultimo atto di vendita
dell'edificio, che lo fece diventare proprietà di Ignaz Zingerle, esperto della
ricerca di leggende e racconti intorno a Gudon, risale al 1857, epoca in cui la
struttura fortilizia era fatiscente. Il maniero oggi è di proprietà privata,
non visitabile. I suoi elementi principali sono il
palazzo e la torre. In questo borgo si narra che morì un uomo il quale durante
la sua vita era stato persona dissoluta. Perciò la gente mormorava che esso
mantenesse stretti rapporti con le streghe. Alla sua morte il cadavere venne
condotto ad Albes per le esequie, in quanto, al tempo, a Gudon non esisteva un
cimitero. La processione si fermò nel luogo conosciuto come “sasso funerario”
per depositare la bara e per fare una pausa di preghiera. Improvvisamente gli
uomini al seguito del corteo funebre udirono un battito provenire dall'interno
della bara. La aprirono e, al posto del corpo senza vita, trovarono una scopa.
Si dice che le streghe si fossero già portate via la vittima. Secondo un altro
racconto tramandato, nel castello di Gudon visse un giudice che
era solito indossare un abito blu con una lunga marsina dai bottoni dorati. Il
tale si faceva vedere nelle serate di festa e nei periodi di Quaresima. In
queste occasioni si recava puntualmente a mezzanotte dalla stanzetta più in
fondo della sala, dove si trovava una cassa murata con porta di ferro (e
fungeva da cassetto per il denaro) alla grande “stube”. Nella mano destra
reggeva una penna, nella mano sinistra un libro. Appoggiato alla grande stufa
verde nella stube, sfogliava il libro, cancellando ogni tanto qualche frase.
All’una tornava alla grande cassa di ferro e spariva. Alcune volte fu visto in
pieno giorno nel secondo cortile del castello, mai scese più in basso.
Sessant’anni or sono fu salvato e da allora è ritornata la pace al castello. Ulteriori
informazioni sul castello e la sua storia sono qui: http://www.academia.edu/2452463/NOTE_SU_ALCUNI_REPERTI_DI_EPOCA_BASSOMEDIEVALE_PROVENIENTI_DA_CASTEL_SUMMERSBERG_GUDON_BZ_
Fonti: testo di Stefano Favero su http://www.mondimedievali.net/Castelli/Trentino/bolzano/gudon.htm, http://www.gufidaun.com/typo3/index.php?id=11&L=1, http://www.suedtirol-ferien.it/cgi-bin/smoz/daten_lesen_neu.pl?suedtirol-ferien,it,Schloesser,Schloss_Summersberg-Gufidaun,Castello+Summersberg+-+Gudon,dat/Italien/Trentino-Suedtirol/Suedtirol,
Foto: di Haneburger su http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Schloss_Summersberg_1.JPG
e di Gg60 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/111842/view
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