GAZZOLA (PC) – Castello Arcelli di Monticello
Di rilevanza strategica in quanto collocato
sulla dorsale che divide Val Trebbia e Val Luretta, il Castello di Monticello
rappresenta dal punto di vista paesaggistico un tutt'uno piacevole ed
armonioso con il circostante ambiente collinare tipico del basso Appennino
piacentino (540 metri s.l.m.). Edificato probabilmente nel corso del 1300, il
maniero ha sempre vissuto un'esistenza relativamente tranquilla e, seppur con
varie interruzioni, quasi sempre sotto il controllo della famiglia Arcelli, che
ne divenne feudataria nel 1452. Fu proprietà comune degli Arcelli di
Monteventano tra il 1558 e il 1576. Donato nel 1633 da Odoardo Farnese a Pier
Luigi Borghi, ritornò di proprietà degli Arcelli Fontana, insieme al castello
di Monteventano, nel 1700. Solo due i fatti d'arme rilevanti, e molto distanti
tra loro: nel 1372, nel contesto di una generale sommossa contro i
Visconti, venne occupato da truppe papali; nella notte tra il 15 e il 16
aprile 1945, in piena Seconda Guerra Mondiale, fu teatro di un sanguinoso scontro
tra i Partigiani comandati da Gino Cerri (Cicogna), asserragliati al suo
interno, e i Nazifascisti, che lo avevano circondato. La struttura è a pianta
quadrangolare irregolare, ma attualmente mostra i segni ben visibili delle
varie e disomogenee modifiche ed aggiunte architettoniche subite nel corso dei
secoli. Il fronte del castello è sul lato orientale, che è dominato dalla mole
del portale, dotato in antico di ponte levatoio; una robusta torre quadrata si
eleva a sinistra dell'ingresso a guardia del lato sud, mentre due torrette
rotonde sono poste a protezione del lato settentrionale. L'interno si sviluppa
attorno a due cortili di diverse proporzioni, prospicienti i principali corpi
di fabbrica, adibiti ad abitazione. Tutt'intorno alla fortezza sono sorte in
epoca più recente strutture di evidente natura agricola, che poco hanno a
che vedere con la struttura originaria e che ne enfatizzano l'aspetto ibrido,
ma al contempo ne ingentiliscono le forme. Attualmente la struttura, che
richiama altri castelli piacentini fra cui quelli di Momeliano
e Rezzanello, è adibita a sede di una locale azienda agricola, ma è
opportuno segnalare lo stridente contrasto tra le parti non utilizzate
dell'edificio, quasi a rischio di crollo in alcuni punti, e le parti abitate,
perfettamente conservate. Per approfondire, suggerisco la visita della seguente
pagina Facebook: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.382681441847.162618.215175476847
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