lunedì 13 aprile 2015

Il castello di lunedì 13 aprile






ROCCADASPIDE (SA) - Castello Filomarino (di Mimmo Ciurlia)

Compreso nell’agglomerato urbano, il castello è situato su un’altura che domina la sottostante Valle del fiume Calore Lucano. Si ritiene che la data della sua fondazione sia il 1245, quando Federico II pose l’assedio a Capaccio. Altre fonti invece la fanno risalire addirittura al 1092 secondo un documento di Gregorio di Capaccio in cui si parla del “Castello di Rocca”. D'altronde è certo che Federico II, nello stesso periodo in cui si fa risalire l'edificazione del castello di Roccadaspide, fece erigere numerose fortificazioni a guardia della Valle del Calore per le lotte allora esistenti tra l'Impero e il Papato. Dopo la sua costruzione, il castello ha ospitato le varie famiglie nobiliari alle quali veniva concessa la signoria dell’Universitas di Roccadaspide; il Castello di Rocca fu acquistato dai principi Filomarino che lo tennero fino ai primi decenni dell'Ottocento, con Giovanbattista, che divenne primo signore di Rocca nel 1549 e Tommaso. I due avevano ricevuto dal Papa, come riconoscimento del coraggio dimostrato durante la battaglia d’Otranto del 1480 contro i Turchi, due statuette di legno. In esse erano contenute le reliquie dei Santi Sinforosa e Getulio e dei loro sette figli, martiri sotto l'imperatore Settimio Severo nel 194 dc - i due santi divennero i patroni di Roccadaspide -. All’inizio del 1800 la proprietà passò alla Famiglia Giuliani. I discendenti, ancora oggi, ne custodiscono le opere d’arte, collocate nei saloni e stanze destinate alle famiglie principesche e alla corte. Il maniero, che nei secoli ha subito varie aggiunte e trasformazioni, si presenta in ottimo stato di conservazione, ha un perimetro di 400 metri ed è costituito da 33 stanze e 7 torri di cui 2 quadrangolari e 5 cilindriche. All’interno delle mura del castello sono inoltre presenti degli ambienti un tempo adibiti a prigioni e camera dei supplizi nonché i giardini della Corte. È certo inoltre che in epoca feudale, intorno al maniero, vennero erette varie strutture caratteristiche del periodo medioevale quali una cinta muraria, torrette di avvistamento, un ponte levatoio in legno, una cisterna, due porte artistiche dalle quali si accedeva al centro urbano, il macello della Corte, depositi, capannoni, recinti per animali, la vigna della Corte e tante altre di cui rimango soltanto poche tracce. Attraverso una gradinata esterna del Settecento e un passaggio a volta si entra nel Cortile Interno, che presenta caratteristiche simili a quelli dei palazzi quattrocenteschi; da qui si sale per una scalinata con porticato, al piano abitato dagli attuali proprietari. Il nucleo originario, costituito da un'unica torre, probabilmente sorgeva nell'attuale parte centrale della struttura risalente ad epoca medievale. Successivamente, con l'invasione normanno-sveva, la struttura venne ampliata con tre torri a base quadrangolare, di cui due oggi ancora esistenti in direzione opposta tra esse (est-ovest), ed una terza in direzione sud poi trasformata con l'aggiunta di una torre circolare in epoca angioina. Le cortine erano caratterizzate da merlature e da muri verticali atti alla difesa piombante. Tuttavia è in epoca angioina che il castello subì la maggiore trasformazione, assumendo le caratteristiche ancora oggi visibili. L'elemento tipicamente angioino è costituito dalle cinque torri a base circolare che servivano essenzialmente per attuare una difesa di fiancheggiamento, in aggiunta a quella frontale, esercitata dall'alto delle cortine merlate, ed integrata alla difesa piombante. Le torri suddette non sono più piene nella parte inferiore come nei periodi precedenti, ma vuote con feritoie in corrispondenza dei vari piani sovrapposti. Non troppo sporgenti nel vano delle cortine, che sopravanzano in altezza, hanno pareti esterne verticali nella parte superiore, mentre alla base della muratura sono presenti le scarpate ridotte a 2/3 dell'altezza della fortificazione per impedire la scalata delle mura, e create allo scopo che i proiettili colpissero normalmente il muro (i merli con i fori per le arciere e le balestre venivano coperti in tempo di guerra, da opere sussidiarie di legno, mentre le caditoie vennero introdotte solo dopo le crociate, costitute all'inizio, da gallerie di legno, sporgenti dal cammino di ronda e munite di fori per la difesa piombante, furono, poi trasformate in pietra, e divennero parte integrante della costruzione). Il castello oggi di proprietà privata, è visitabile a richiesta.


Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di gianniB su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/43979/view

Nessun commento: