ROCCADASPIDE (SA) - Castello Filomarino (di Mimmo
Ciurlia)
Compreso nell’agglomerato urbano, il castello è situato su
un’altura che domina la sottostante Valle del fiume Calore Lucano. Si ritiene
che la data della sua fondazione sia il 1245, quando Federico II pose l’assedio
a Capaccio. Altre fonti invece la fanno risalire addirittura al 1092 secondo un
documento di Gregorio di Capaccio in cui si parla del “Castello di Rocca”. D'altronde
è certo che Federico II, nello stesso periodo in cui si fa risalire l'edificazione
del castello di Roccadaspide, fece erigere numerose fortificazioni a guardia
della Valle del Calore per le lotte allora esistenti tra l'Impero e il Papato. Dopo
la sua costruzione, il castello ha ospitato le varie famiglie nobiliari alle
quali veniva concessa la signoria dell’Universitas di Roccadaspide; il Castello
di Rocca fu acquistato dai principi Filomarino che lo tennero fino ai primi
decenni dell'Ottocento, con Giovanbattista, che divenne primo signore di Rocca
nel 1549 e Tommaso. I due avevano ricevuto dal Papa, come riconoscimento del
coraggio dimostrato durante la battaglia d’Otranto del 1480 contro i Turchi,
due statuette di legno. In esse erano contenute le reliquie dei Santi Sinforosa
e Getulio e dei loro sette figli, martiri sotto l'imperatore Settimio Severo
nel 194 dc - i due santi divennero i patroni di Roccadaspide -. All’inizio del
1800 la proprietà passò alla Famiglia Giuliani. I discendenti, ancora oggi, ne
custodiscono le opere d’arte, collocate nei saloni e stanze destinate alle
famiglie principesche e alla corte. Il maniero, che nei secoli ha subito varie
aggiunte e trasformazioni, si presenta in ottimo stato di conservazione, ha un
perimetro di 400 metri ed è costituito da 33 stanze e 7 torri di cui 2
quadrangolari e 5 cilindriche. All’interno delle mura del castello sono inoltre
presenti degli ambienti un tempo adibiti a prigioni e camera dei supplizi
nonché i giardini della Corte. È certo inoltre che in epoca feudale, intorno al
maniero, vennero erette varie strutture caratteristiche del periodo medioevale
quali una cinta muraria, torrette di avvistamento, un ponte levatoio in legno,
una cisterna, due porte artistiche dalle quali si accedeva al centro urbano, il
macello della Corte, depositi, capannoni, recinti per animali, la vigna della
Corte e tante altre di cui rimango soltanto poche tracce. Attraverso una
gradinata esterna del Settecento e un passaggio a volta si entra nel Cortile
Interno, che presenta caratteristiche simili a quelli dei palazzi
quattrocenteschi; da qui si sale per una scalinata con porticato, al piano
abitato dagli attuali proprietari. Il nucleo originario, costituito da un'unica
torre, probabilmente sorgeva nell'attuale parte centrale della struttura
risalente ad epoca medievale. Successivamente, con l'invasione normanno-sveva,
la struttura venne ampliata con tre torri a base quadrangolare, di cui due oggi
ancora esistenti in direzione opposta tra esse (est-ovest), ed una terza in
direzione sud poi trasformata con l'aggiunta di una torre circolare in epoca
angioina. Le cortine erano caratterizzate da merlature e da muri verticali atti
alla difesa piombante. Tuttavia è in epoca angioina che il castello subì la
maggiore trasformazione, assumendo le caratteristiche ancora oggi visibili.
L'elemento tipicamente angioino è costituito dalle cinque torri a base
circolare che servivano essenzialmente per attuare una difesa di
fiancheggiamento, in aggiunta a quella frontale, esercitata dall'alto delle
cortine merlate, ed integrata alla difesa piombante. Le torri suddette non sono
più piene nella parte inferiore come nei periodi precedenti, ma vuote con
feritoie in corrispondenza dei vari piani sovrapposti. Non troppo sporgenti nel
vano delle cortine, che sopravanzano in altezza, hanno pareti esterne verticali
nella parte superiore, mentre alla base della muratura sono presenti le
scarpate ridotte a 2/3 dell'altezza della fortificazione per impedire la
scalata delle mura, e create allo scopo che i proiettili colpissero normalmente
il muro (i merli con i fori per le arciere e le balestre venivano coperti in
tempo di guerra, da opere sussidiarie di legno, mentre le caditoie vennero
introdotte solo dopo le crociate, costitute all'inizio, da gallerie di legno,
sporgenti dal cammino di ronda e munite di fori per la difesa piombante,
furono, poi trasformate in pietra, e divennero parte integrante della
costruzione). Il castello oggi di proprietà privata, è visitabile a richiesta.
Fonti: http://www.cittadiroccadaspide.it/il_castello.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Roccadaspide#Il_castello
http://www.icastelli.it/castle-1237572606-castello_di_roccadaspide-it.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Roccadaspide#Il_castello
http://www.icastelli.it/castle-1237572606-castello_di_roccadaspide-it.php
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è di gianniB su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/43979/view
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