NARNI (TR) – Castello in frazione Montoro
E' forse il maggiore tra i castelli del territorio Narnese per consistenza
urbanistica e per la complessità delle sue vicende storiche. Sorge sul crinale
di un colle di arena gialla (color oro) e creta chiara: di qui il suo nome, che
appare per la prima volta nell'anno 857 come possedimento dell'abbazia di Farfa.
Dopo la costituzione dell'ordinamento feudale nel secolo XI, il castello entra
nell'orbita d'interesse pontificia. Il Castello di Montoro fu donato da
Guglielmo Conte di Caserta, e dal nipote Giacomo di Tricarico, ai fratelli
Montorio e Martino, figli di Montorio anno 1194. I marchesi Montoro nell'XI
secolo, acquisirono l'amministrazione feudale del paese su concessione dello Stato
Pontificio. A partire dalla concessione, la famiglia Montoro rimase poi sempre
fedele al papato sino alla dissoluzione del potere temporale della Chiesa
(dall'unità d'Italia comunque i marchesi rimasero comunque di fatto e di
diritto padroni di Montoro e delle terre circostanti). Al XV secolo risalgono
gli
Statuti di Montoro, che sancirono l'autogoverno e l'autonomia
rispetto a Narni. La famiglia dei Montoro cercò sempre di difendere questa
autonomia anche concedendo favori alla corte papale: spesso molti suoi uomini
furono a capo delle truppe pontificie. Nel 1528, però, una bolla di Clemente
VII segnò la fine di questa autonomia, con la restituzione di molti beni alla
Chiesa, tra cui gli Statuti stessi. Nel 1816 il marchese Giovanni
Patrizi-Montoro, discendente dei Montoro, dovette rinunciare al castello
(costretto da Napoleone in persona che lo fece rinchiudere nello Chateau d'If
per essersi rifiutato di aderire alla leva dorata) per cederlo a Narni. Successivamente
la marchesa Porzia, tuttavia, riuscì a rientrare in possesso di quasi tutte le
proprietà grazie ad un accordo, tenuto allora segreto, con il comune di Narni:
buona parte del paese (tuttora residenza signorile), le terre ed i boschi
circostanti. Suo nipote Filippo riuscì a costruire una strada circolare intorno
al paese, un acquedotto, una scuola e diverse altre opere pubbliche. Nel borgo
spicca la torre di avvistamento a pianta quadrata, collocata nel complesso
residenziale nato sul preesistente castello. Sulla copertura, coronata da una
merlatura guelfa, è stata successivamente costruita una piccola torre
campanaria sui cui archi sono stati poi aggiunti quattro orologi. E' di
dimensioni notevoli: almeno di altezza doppia rispetto al complesso edilizio
circostante usato ancora come residenza signorile. Il castello (IX secolo)
appare come una struttura piramidale su tre piani (la torre, la residenza, il
paese). La struttura architettonica offre una visione fortemente caratterizzata
da un punto di vista paesaggistico-ambientale. Nel XVI secolo furono costruiti
parecchi tratti di pavimentazione in mattoncini a spina di pesce, di cui
rimangono alcuni tratti. Ecco un interessante video sul castello (di Emanuele
Ubaldi): https://www.youtube.com/watch?v=aL4y3fDe4Y4
Foto: entrambe da http://www.anticaviaflaminia.it/it/storia-e-cultura/castello-di-montoro/
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