CIVITAVECCHIA (RM) – Forte Michelangelo
Il
Forte Michelangelo è una
fortezza che protegge il porto di Civitavecchia. Tra il X e l'XI secolo, in
posizione dominante tra le rovine dell'antica città e del porto devastato,
sorse una rocca e lentamente accanto ad essa si formò un piccolo borgo, lungo
l'antica strada romana. Già nel Duecento e nel Trecento il porto di
Civitavecchia venne usato come approdo, sia pure ancora mal collegato e privo
di attrezzature. Con la riorganizzazione dello Stato della Chiesa, iniziata
dopo il Concilio di Costanza (1414-18), Civitavecchia riacquistò lentamente un
assetto urbano organico e il suo porto venne restaurato e la città si arricchì
di pregevoli edifici che le fonti del tempo attribuiscono a Bernardo
Rossellino. La riscoperta dell'allume sui monti della Tolfa e l'esigenza di
organizzare l'esportazione del prezioso minerale, determinarono la definitiva
rinascita del porto. Dopo i saccheggi, gli incendi e le stragi subiti dalla
città verso la fine del 1400, perdurando la continua minaccia dei pirati che
infestavano il mare delle coste civitavecchiesi,
Giulio II della Rovere, salito al soglio pontificio nell'anno
1503, rendendosi particolarmente conto della necessità di mettere in stato di
efficiente difesa il porto di Civitavecchia, decise di munire la città di una
fortezza che, oltre a difendere il porto, chiave di ogni comunicazione con
Roma, assicurasse una tranquilla esistenza ai cittadini che, per sfuggire alle
invasioni nemiche, erano stati costretti a trovare rifugio sui monti vicini. Il
restauro venne affidato ai maggiori architetti della corte pontificia, tra cui Giovannino
de’Dolci, Baccio Pontelli e Donato Bramante, al quale Giulio II della Rovere
commissionò il progetto della fortezza che ancora oggi domina il bacino
portuale. Fra i frequentatori celebri vi fu anche Leonardo da Vinci che studiò
accuratamente e disegnò gli edifici romani ancora superstiti. Il forte, di
imponenti dimensioni (è tra i più vasti che in quella epoca siano mai stati
costruiti), ha la forma di un quadrilatero (la cui pianta misura circa 100 x
120 metri) con quattro torrioni angolari e il Maschio di forma ottagonale. Su
uno dei torrioni, quello di levante, è presente il simbolo appartenente allo
stemma di papa Giulio II (che fece edificare questa fortezza) ovvero un albero
di rovere; sta a simboleggiare il luogo in corrispondenza del quale Giulio II,
il 14 dicembre 1508, benedisse e murò la pietra angolare. Ma il
Bramante, morto l'11 Marzo 1514, non
ebbe la soddisfazione di veder compiuta l'opera. I lavori continuarono sotto la
direzione dei due allievi Giuliano Leno ed Antonio da Sangallo il Giovane. La
fortezza fu completata nel 1537 sotto il pontificato di Paolo III Farnese,
grande mecenate delle arti. Una tradizione locale priva di riscontri vorrebbe
che il maschio, ossia il torrione principale della fortezza, sia stato
progettato da Michelangelo Buonarroti, da cui il nome di
Forte Michelangelo. I bastioni sono
così chiamati: San Paolo,San Pietro, San Romolo e San Giulio. Secondo i punti
cardinali sono San Paolo a sud-est, San Pietro a sud-ovest, San Romolo a
nord-ovest e San Giulio a nord-est. Secondo alcuni testi sono noti anche come
San Colombano, Santa Ferma, San Sebastiano e San Giovanni. Le muraglie del Forte
sono rivestite di travertino e tutto intorno correva il fossato, oggi scomparso
e la cui colmatura cela sotto terra tutto lo zoccolo al di sopra del quale la
scarpata leggermente si inclina. In alto la muraglia ritorna a piombo,
circondata presso la sommità da un vago cornicione sorretto da mensole di
fattura classica. Le muraglie sono coronate da parapetti, aventi aperture più o
meno ampie a seconda dell'uso: per gli archibugi o per i cannoni. Il Forte
poteva essere completamente isolato dal resto della fortezza onde potervi
concentrare l'estrema difesa. L'antico ingresso si apriva tra il Maschio e la
torre dal lato di ponente, si vede ancora la carrucola di bronzo che serviva
per abbassare ed alzare il ponte, sugli stipiti è scolpito l'ordine: "
LASCIATE L'ARME". Nel torrione di
San Sebastiano è ricavato anche un corridoio sotterraneo, come uscita segreta della
fortezza verso terra. Si suppone che sbucasse all'interno delle mura di cinta
della città. Nel torrione di Santa Firmina, una volta a diretto contatto con il
mare, è sistemata fin dall'origine una piccola cappella in onore della Santa
Patrona della città. La fortezza si estende per intero sopra un vasto edificio
romano di età imperiale, forse caserma dei classiari distaccati qui per i
bisogni della flotta e del porto Traiano. L'edificio, in parte esplorato,
rivelò un vasto ambiente conservante quasi per intero un bel pavimento a
mosaico di stile geometrico. Sede della Capitaneria di Porto, il Forte
Michelangelo è stato recentemente al centro di un’importante
opera di riqualificazione del porto storico
di Civitavecchia, fortemente voluta dall’Autorità Portuale con la supervisione
della Soprintendenza. Per chi è di passaggio e ha a disposizione poco tempo, si
consiglia una piacevole passeggiata lungo il
nuovo percorso pedonale che
circumnaviga il Forte, caratterizzato da ampie aiuole verdi ed un incantevole
specchio d’acqua che gira intorno alla Fortezza, come a voler ricordare il mare
che in passato ne lambiva le mura. Per ulteriori approfondimenti, consiglio di
visitare la scheda di Marisa Depascale su
http://www.mondimedievali.net/castelli/Lazio/roma/civitavecchia.htm,
in cui troverete anche video e foto del monumento.
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è di scolore su http://www.panoramio.com/photo/10918840
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